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Gli Interni della Barca a Vela: ecco Come Sono - Marenauta Blog

Interni Barca a Vela

– 6 Marzo 2019 – Accessori di bordo

Interni Barca a Vela
Accessori di bordo

Gli interni della barca a vela: ecco come sono

In questo articolo vedremo una panoramica sugli spazi sottocoperta di un cabinato a vela e i loro componenti: dal quadrato alla cucina, dall’angolo carteggio alla toilette e, per finire, le cabine, con consigli per utilizzarli al meglio.

Quali sono gli interni di una barca a vela? Come sono organizzati e quali sono gli ambienti sottocoperta? Come si gestiscono in navigazione e durante le soste? Sono domande normali per chi non è mai salito su una barca e magari ha appena prenotato una crociera e appena noleggiato una barca. Vediamo allora con questa guida di rendergli tutto più chiaro.

Dalla coperta, quando si accede agli interni in genere con la scaletta sui monoscafi o sullo stesso piano nei catamarani, il primo ambiente che si trova è il quadrato. Per gli inglesi è il “saloon”, mentre i francesi lo chiamano “carré”.

Da noi in Italia si chiama quadrato, anche se nell’uso corrente per identificare questo locale centrale si utilizza spesso e impropriamente il termine “dinette”. Accoglie un tavolo, in genere adattabile e comode sedute a “U”. Poi tv, impianti hi-fi, computer, etc. Un po’ salotto, un po’ sala ricreativa, è un luogo ampio, dotato di comfort, dove rilassarsi sia in porto che in navigazione, consumare i pasti, guardarsi un film o leggere. Ma è anche uno spazio dedicato alla convivialità, all’aggregazione con gli altri membri dell’equipaggio.

Quasi sempre il quadrato ha una configurazione “open space”. Nelle barche fino a 12 metri di solito occupa l’intera larghezza del baglio con divani a murata a forma di “L” o di “C” e il tavolo disposto in posizione centrale e longitudinale al senso di marcia. Su barche oltre i 12 metri invece il quadrato tende a essere spostato verso la murata di dritta o di sinistra. In questo caso di fronte alle sedute a murata vengono disposte un’altra seduta lineare o due poltroncine. Soprattutto il quadrato è unito all’esterno della barca grazie ai tanti oblò, ai passi d’uomo e le ampie finestre panoramiche che si aprono e si chiudono e possono essere oscurate.

La cucina nelle barche a vela

L’angolo dei fornelli

Tra gli spazi tecnici della barca non può mancare la cucina, uno spazio funzionale alla preparazione dei pasti e a stivare tutti gli alimenti e le bevande. La cucina in genere si affaccia sul quadrato ed è in linea o “a murata” oppure a “L”. Nella cucina trovate il piano cottura montato su un cardano basculante che permette di cucinare anche a barca sbandata e prevede due o tre bruciatori a gas. Tutti i bruciatori sono dotati di pinze blocca pentole e hanno un meccanismo che arresta l’uscita di gas se inavvertitamente si gira la manopola di regolazione della fiamma.

Accanto al piano cottura ci sono i lavelli di acciaio inox, muniti di rubinetti integrati, miscelatori di acqua calda e fredda a pressione che quando non utilizzati possono essere coperti da piani d’appoggio. Per stivare alimenti e vivande ci sono poi tanti vani e stipetti dotati di cestelli interni o piani grigliati per organizzare la cambusa. Accanto al piano cottura c’è il frigorifero a pozzetto, ossia con apertura superiore, ma ci sono anche modelli con un’apertura laterale alternativa.

Nello spazio sottostante al piano di cottura è inserito invece il forno, sempre a gas, spesso affiancato anche dal forno a microonde. Completano lo spazio cucina di bordo la pattumiera differenziata, il mobile bar e spesso il barbecue da allestire in pozzetto.

Barca a vela interni

Lo spazio dedicato alla navigazione: il carteggio

Accanto al quadrato c’è lo spazio destinato ad accogliere i principali strumenti di navigazione. Parliamo della zona carteggio, un punto nevralgico della barca e soprattutto per la sicurezza della navigazione. È qui che si studiano le carte nautiche, si fa il punto nave e si pianifica la rotta con squadrette e compasso. In genere il carteggio si trova ai lati della discesa dal tambucio, con configurazione a baglio e orientamento verso prua. Una collocazione strategica e funzionale alla vita di bordo e alla sicurezza: la vicinanza al tambucio, infatti, permette di comunicare facilmente con il resto dell’equipaggio in pozzetto e riduce i tempi per raggiungere la coperta se è necessario essere operativi.

Il carteggio in genere ospita un tavolo di dimensioni contenute, circa 50 x 60 centimetri, e una poltrona riservata. Poi ospita spazi destinati alle carte come vani o cassetti, rastrelliere per le squadrette o le matite e una libreria per riporre i portolani. Non mancano anche piccoli pannelli portastrumenti e barre di acciaio inox dove applicare i vari display. Qui trova posto anche il quadro elettrico delle barche con gli interruttori di batterie, luci interne, quelle di navigazione, salpancore, pannelli solari, radio vhf e frigorifero.

Il bagno nella barca a vela

Il regno dell’intimità dei naviganti: il bagno

Proseguiamo questo viaggio virtuale negli interni di una barca a vela esplorando il “regno dell’intimità” dei naviganti: la toilette. I servizi igienici di bordo sono collocati sempre ai lati della discesa o in prossimità delle cabine di poppa o di prua. Si tratta di spazi autonomi, magari con doppi accessi e comunque ben isolati. L’altezza interna è sui 1,90 m di media. In alcuni casi lo spazio della toilette si estende anche a una zona di disimpegno antistante il bagno stesso, dove di solito trovano posto l’armadio per riporre le cerate o altri vani per il kit di pronto soccorso.

Nella gran parte dei cabinati a vela sui 12 metri è installato il wc marino a pompa manuale (di solito con una leva o un pedale posizionati di fianco al vaso). Come funziona? In pratica la pompa pesca l’acqua dall’esterno attraverso un tubo, la spinge nel wc e la scarica successivamente fuoribordo. Sui cabinati più grandi invece i wc sono elettrici con un’opzione di funzionamento manuale per utilizzarli anche la notte, senza disturbare i vicini di cabina.

Oltre al wc, il bagno di bordo ospita il lavabo collegato a serbatoi che garantiscono una discreta autonomia d’acqua fredda e calda (grazie ai boiler), rubinetteria multipla e miscelatori di acqua a pressione. Quasi sempre c’è anche la doccia e poi innumerevoli vani, armadi e stipetti per la biancheria e gli oggetti personali, oltre a una serie di accessori come piani ribaltabili che coprono il wc e che permettono di stare seduti per cambiarsi o farsi la barba e maniglie fissate vicino al wc che consentono di tenersi quando la barca è sbandata.

Cabina barca a vela

Zona notte: cabine, letti e materassi

Veniamo ora alla zona notte, ossia alle cabine dove si dorme. Oggi le carene dei cabinati sono molto più grandi del passato. Questo aumento dei volumi interni permette di posizionare due cabine doppie a poppa, più un bagno, già su cabinati di 12 metri. Mentre a prua c’è un’altra cabina doppia, sempre con bagno privato. Su monoscafi più grandi e sui catamarani le cabine possono arrivare a 4-5. Altro fattore importante è l’altezza in cabina che ormai parte da 1,90-2 metri.

Per quanto riguarda i letti, in genere ogni cabina della barca ha un letto matrimoniale con dimensioni confortevoli, circa 2,10×1,70 metri. Spesso i letti prevedono delle sponde laterali rialzate per dormire comodi anche in navigazione con la barca sbandata. I materassi sono auto traspiranti e realizzati in fibre naturali come la schiuma di lattice derivata dalla pianta della gomma o caucciù che a volte viene associata alla fibra di cocco. Anche le imbottiture del materasso sono a base naturale (cotone, lana, seta).

Lo scopo di questi materiali è di combattere l’umidità, i cattivi odori e la prolificazione di batteri. Oltre al letto, in cabina trovate un armadio, una seduta, un lavello con specchio, la scarpiera, vani portaoggetti e mensole a paratia, la cassettiera e a volte anche il televisore con schermo piatto. Per aumentare il comfort delle cabine e la loro luminosità e aerazione ci sono infine un certo numero di osteriggi e oblò apribili, provvisti di tendine e zanzariere.

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come giornalista professionista per testate nazionali e internazionali.

Un commento

  • Oriana

    Mi chiamo Oriana e la passione delle barche a vela l’ho presa dal marito di mia zia Angela che mi ha trasmesso anche quella per le regate. Un saluto a voi!

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