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Issare e ammainare la randa: risoluzione dei problemi

– 14 Marzo 2025 – Accessori di bordo

Accessori di bordo

Issare e ammainare la randa: risoluzione dei problemi

Cosa potete fare se la vostra randa durante la crociera è difficile da issare o è riluttante a calare? L’eventualità che la randa a bordo di alcune barche non salga o scenda facilmente e rapidamente è un problema che spesso viene sottovalutato da skipper e armatori. In molti finiscono semplicemente per conviverci. Quando succede, si limitano a tirare la drizza un po’ più forte la drizza, magari aiutandosi con un winch e cercano di districarsi alla meglio, sperando e pregando che non si arrivi al blocco completo. La maggior parte delle volte va bene, ma tali espedienti non sono di certo la soluzione giusta.

Rimanere bloccati con una vela che non si alza, o peggio, non si abbassa è una situazione potenzialmente pericolosa. Può capitare con il maltempo o in prossimità dell’ingresso di un porto o nella navigazione in acque strette con poca possibilità di manovra.

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La randa: le slitte di scorrimento

In linea di principio, l’issata e l’ammainata della randa sono operazioni abbastanza semplici e immediate. Il problema è che si lavora contro la gravità da una parte, ossia quando la randa deve salire fino in testa d’albero, e contro l’attrito dall’altra, cioè quando la vela deve scendere. Spesso ciò che sale non sempre scende con la stessa facilità. Ciò che spesso è la causa di problemi di bloccaggio della randa sono le slitte su cui scorre la vela sull’albero.

In genere i cantieri delle barche di serie si affidano ad alberi prodotti da aziende rinomate, come per esempio Seldén, Z Spars o Sparcraft. Questi alberi prevedono una serie di scanalature nella parte posteriore dove viene inferita la vela. E lo scorrimento della stessa vela sull’albero viene agevolata da una serie di guide. Quest’ultime possono essere semplici slitte in plastica senza movimenti per le vele più semplici e leggere. Oppure dispositivi a rulli o ancora con cuscinetti a sfera molto più performanti per rande più grandi e pesanti. Ogni albero purtroppo presenta scanalature diverse, quindi, se state acquistando una vela nuova per una barca di seconda mano, dovete assicurarvi che il produttore di vele inserisca le guide giuste. Il tipo di slitte da montare sulla vostra vela dipenderà dalle sue dimensioni, dalla scotta e dal numero di stecche. Tutti elementi da discutere attentamente con il vostro velaio. Se le slitte di scorrimento sono sbagliate o semplicemente non conformi alle specifiche, il blocco della randa sarà una certezza.

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Altre cause di bloccaggio della randa

Un altro problema che potrebbe impedire lo scorrimento della randa durante l’issata e l’ammainata è una canaletta sporca oppure ostruita. Un segno evidente di questo è la presenza di pieghe orizzontali vicino all’inferitura della vela che si formano da metà albero in giù. Tali pieghe infatti possono essere dovute proprio a un eccesso di attrito delle slitte nell’inferitura dell’albero. Man mano che la randa viene alzata, le slitte di vengono sempre più sollecitate, per cui la tensione sulla parte alta della randa cresce, mentre sulla parte sottostante va a diminuire progressivamente.

Il problema di attrito e blocchi si risolve con una pulizia approfondita della canaletta con panno e acqua saponata e passando un apposito lubrificante secco a base di Teflon lungo tutta la rotaia. La pulizia e la lubrificazione della canaletta dell’albero viene spesso trascurata, motivo per il quale si verifica anche quello della randa che non ne vuole sapere di essere ammainata o issata.

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Controllare drizze e puleggia in testa d’albero

In genere la drizza della randa scorre attraverso una puleggia in testa d’albero. Quest’ultima in genere è costruita in alluminio e scorre su un perno di acciaio inox. Con il passare degli anni, la reazione tra i due metalli potrebbe creare fenomeni di ossidazione o corrosione che potrebbero causare inceppamenti alla puleggia. Una pulizia e un’accurata manutenzione ordinaria elimina il problema, ma se a un controllo periodico il sistema comincia a dare segni di malfunzionamenti, è fondamentale sostituire subito le vecchie pulegge.

In caso di frequenti blocchi della randa è necessario controllare anche le drizze. Le cime infatti con il tempo diventano più dure e rigide a causa dell’esposizione allo sporco, alla salsedine, ai raggi UV e alla tensione. Se le drizze sono rigide non scorrono più così liberamente e sono anche più difficili da maneggiare. Sostituirle potrebbe essere una soluzione a blocchi e malfunzionamenti della randa.

Drizza della randa rinviata a poppa

Negli ultimi decenni è diventato normale riportare le drizze a poppa in modo da poterle gestire agevolmente dal pozzetto. Ciò significa che la drizza passa dalla testa della vela, intorno alla puleggia di testa d’albero, scende e esce dall’albero, quindi passa su un bozzello in coperta, poi probabilmente attraverso un organizer e infine gira attorno a un winch. Il giro di 180 gradi della drizza intorno alla puleggia in testa d’albero è inevitabile. Ma i giri aggiuntivi necessari per condurre una drizza a poppa aggiungono inevitabilmente attrito.

Bisogna sapere che l’attrito lungo tutto il percorso della drizza non è solo cumulativo, ma si moltiplica. Quindi, per esempio 3 punti di attrito più altri 3 significano che si sta lavorando contro un fattore di attrito di 9, non di 6.

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Un aiuto dai verricelli

In caso la randa non arrivi mai a bloccarsi del tutto, ma l’attrito nelle operazioni di issata e ammainata è notevole, si potrebbe risolvere con un winch più grande e potente, magari con una maniglia più lunga che sfrutta la maggiore leva oppure ancora meglio ad azionamento elettrico. In questo caso tuttavia bisogna stare molto attenti in caso di blocchi veri e propri a non forzare troppo, altrimenti si rischia di fare danni notevoli a tutto il sistema.

Cosa fare se la randa non scende?

Per prima cosa è bene allontanarsi da eventuali pericoli, altre barche e ostacoli. Dopodiché mettendosi al traverso si può cercare con calma di capire cosa è accaduto. Si controllano gli stopper, le pulegge a piede d’albero e in generale, tutto il percorso della drizza fino all’ingresso nell’albero. Se questi controlli danno esito negativo, con il binocolo si verificano eventuali problemi in testa d’albero. Se anche da questo controllo non si riesce a capire quale sia il problema le opzioni sono tre.

La prima è salire in testa d’albero muniti di pinze, coltello, cacciavite, CRC e un piccolo martello. Se si riesce a sbloccare la drizza, bene, altrimenti si taglia. La seconda è rientrare in porto chiedendo il permesso con il Vhf di manovrare a vela. Infine come estrema ratio, perché c’è maltempo, equipaggio limitato o altre situazioni di emergenza, si può chiedere assistenza.

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