
Abuso di alcool in crociera: restrizioni normative e sanzioni
Una delle componenti più appaganti di una crociera a vela è sicuramente la convivialità, il fare gruppo, lo stare insieme e condividere l’esperienza del mare. La navigazione offre tanti situazioni di impegno alle manovre, di allerta quando si attraversano acque insidiose, di turni notturni. Ma andare in barca regala anche tanti momenti di relax in cui finalmente ci si abbandona all’ozio, ci si rilassa, si mangia e si celebra la propria soddisfazione. Magari con qualche brindisi, un bell’aperitivo ghiacciato o un gustoso cocktail dissetante. L’alcool si sa, può essere un ottimo collante sociale che aiuta a sciogliersi ed essere più propensi al dialogo, alla condivisione e al fare festa insieme.
L’altra faccia della medaglia tuttavia è che l’alcool in dosi eccessive rende meno consapevoli, toglie lucidità e rapidità di giudizio. Elementi fondamentali per condurre e vivere in sicurezza la barca e la navigazione. Le recenti statistiche raccontano che il 70 per cento degli incidenti nautici e il 60 per cento dei decessi in barca, comprese le cadute fuoribordo dell’equipaggio, sono causati proprio dall’alcol. Insomma condurre o vivere una barca a vela in stato di ubriachezza significa mettere in pericolo sé stessi e gli altri. Inoltre, bisogna considerare che le assicurazioni nautiche non sono affatto disposte a risarcire danni causati da diportisti ubriachi.
Per questa ragione negli ultimi anni molti Paesi del Mediterraneo e non solo, hanno adottato una serie di severe restrizioni al consumo di alcool a bordo, con sanzioni pesanti per coloro che trasgrediscono la legge.
Nautica e abuso di alcool per la legge italiana
In Italia per esempio negli ultimi anni la conduzione di una barca in stato d’ebbrezza ha risentito di alcuni gravi incidenti mortali e a livello normativo è stata progressivamente assimilata alle restrizioni vigenti nel Codice della Strada. In ambito nautico quindi il legislatore ha inasprito la normativa sull’abuso di alcool nel 2018 con l’introduzione del nuovo Codice della Nautica. A regolare la materia oggi è l’articolo 38 del codice dedicato per l’appunto alla “Conduzione di unità da diporto sotto l’influenza di alcool”. Il testo dell’articolo recita: “È vietato assumere o ritenere il comando o la condotta di un’unità da diporto in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche”.
Cosa s’intende per “stato di ebbrezza”? Si verifica quando il tasso alcolemico risulta superiore agli 0,5 grammi per litro. Lo stesso che vale per la guida di un’automobile. Per la legge nautica italiana, dunque, chi alza il gomito anche solo leggermente in barca o in porto non può continuare o riprendere la navigazione.
Le sanzioni per chi conduce una barca in stato di ubriachezza
Va sottolineato che, all’aumentare del tasso di alcol nel sangue, diventano via via più importanti le multe previste. Chi viene trovato con un tasso alcolemico in barca compreso tra gli 0,5 e gli 0,8 grammi per litro può essere multato con una somma da 2.755 euro a 11.017 euro, multa accompagnata dalla sospensione della patente nautica fino a 6 mesi. Con l’aumentare del tasso alcolemico in barca aumenta l’entità della sanzione economica, così come il periodo di sospensione della patente.
Chi viene trovato con un tasso alcolemico superiore agli 1,5 grammi per litro va infatti incontro a una multa da 5.000 a 15.000 euro, alla quale si somma la sospensione della patente nautica fino a 2 anni. Tutte le sanzioni, peraltro, raddoppiano nel caso in cui il tasso alcolemico del comandante causi un incidente e in questo caso viene predisposto anche il sequestro della barca.
Francia e Croazia. Qual è il limite all’uso di alcool in barca?
Stesse restrizioni severe sull’abuso di alcool in barca e conseguenti sanzioni valgono anche in altri Paesi, oltre all’Italia. In Francia, per esempio la legge nautica vieta di condurre un’imbarcazione con un tasso di alcolemia superiore a 0,5 g/L, l’equivalente di circa due bicchieri di vino. Al di sopra di questo livello, i velisti sono passibili di sanzioni del tutto simili a quelle applicate dal Codice della Strada per gli automobilisti.
Anche in Croazia, secondo la legge marittima (Pomorski Zakonik), il capitano e l’equipaggio di un’imbarcazione da diporto, di uno yacht o di un gommone non possono avere più di 0,5 g/kg di alcol nel sangue mentre svolgono le loro mansioni a bordo. Se la polizia locale o la guardia costiera misurano una quantità superiore a questa soglia, le sanzioni partono da 3.000 kune e arrivano fino a 15.000 kune. Nei casi più gravi di superamento dei limiti imposti è previsto anche il carcere da 1 a 7 giorni.
Inoltre, se si dimostra che il capitano di un’imbarcazione è sotto l’effetto di alcol o droghe, o anche semplicemente incosciente o esausto, le autorità croate possono rimuoverlo dalla sua posizione di skipper per un massimo di 8 giorni. E se questo dovesse privare lo yacht dell’unico capitano a bordo, l’intera imbarcazione verrebbe bandita per lo stesso periodo. Per il Codice croato dunque lo skipper è sempre responsabile di ciò che accade sull’imbarcazione, anche se non sta effettivamente conducendo la barca. Ad esempio, anche se qualcuno cade in mare perché ha bevuto troppo.
Cosa fare se si beve una birra di troppo in crociera?
Come sempre avviene in barca, ci vuole giudizio da parte dello skipper e dello stesso equipaggio anche sul consumo di alcool. Nel caso si alzi il gomito, si dovrebbe rimandare sempre la partenza, oppure affidare la conduzione della barca a un’altra persona. Questo, per le barche senza l’obbligo di patente nautica, potrebbe significare affidare l’imbarcazione a qualsiasi persona sobria.
Per quanto riguarda le barche che prevedono l’obbligo di patente nautica, si potrebbe pensare che la conduzione possa essere affidata a un’altra persona sobria sotto la vigilanza dello skipper. Ma come potrebbe essere quest’ultimo abbastanza vigile da controllare effettivamente l’operato del “sostituto”? L’unica soluzione, in questi casi, è dunque quella di ritornare in porto e riprendere la navigazione solamente dopo aver smaltito l’alcol.
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