Noleggio Barche
Miglior prezzo garantito
I vantaggi per i nostri clienti
Testimonianze
Contatti
marenauta®
noleggio barche, un nuovo modo per vivere il mare
Sign out?
+39 0112171011
Contattaci per qualunque motivo!
  
Marenauta Blog
il blog del mare

Crociera a vela e immersioni: consigli base per divertirsi in sicurezza

– 22 Maggio 2024 – Accessori di bordo

Accessori di bordo

Crociera a vela e immersioni: consigli base per divertirsi in sicurezza

Navigare in barca a vela è totalmente appagante, ma durante le soste può essere anche un’ottima opportunità per dedicarsi alle immersioni subacquee. Esplorare i fondali e la vita sottomarina è infatti un’esperienza unica che regala bellissime emozioni. Così come la navigazione a vela richiede nozioni di sicurezza e conoscenze, anche per quanto riguarda l’attività subacquea non ci si può improvvisare. Serve un percorso più o meno lungo di apprendimento. Non basta affidarsi ai consigli degli amici o peggio affidarsi al fai-da te.

Il consiglio per chi vuole iniziare questa pratica è quello di rivolgersi ai centri specializzati nei corsi di diving, così da imparare la tecnica di base. In questa guida vogliamo dare alcuni suggerimenti per coloro che vogliono cimentarsi per la prima volta nelle immersioni approfittando di una crociera a vela

Una visita medica è il punto di partenza

Le immersioni subacquee sono a tutti gli effetti un’attività sportiva piacevole e utile per mantenersi in forma. Per praticarla in sicurezza è bene prima di cominciare accertarsi di avere già un buono stato di salute. Per questo è meglio fare una visita medica ed escludere eventuali problemi che potrebbero condizionare il nostro passatempo. Lo sforzo fisico quado ci si immerge può essere infatti abbastanza intenso. Si può stare in apnea a lungo, oltre a doversi muovere con tutto il peso dell’attrezzatura, o ancora, si deve affrontare una pressione subacquea crescente. Il rischio di crampi muscolari, aritmie cardiache, nausea e vertigini è sempre in agguato.

Insomma, meglio prepararsi a dovere fisicamente, allenandosi per esempio con il nuoto attrezzati di pinne, nonché con la corsa o con la bici, per allenare i muscoli e allo stesso tempo per migliorare la propria capacità polmonare. Prima di immergersi, inoltre, è sempre bene fare stretching, per avere una buona mobilità.

Immergersi sempre con qualcuno

Uno dei primi fattori di sicurezza da rispettare quando si praticano le immersioni subacquee è che ci si immerge sempre con qualcuno e mai in solitario. È un principio che vale per i neofiti naturalmente, ma anche per i sub esperti. In questo modo infatti si può comunicare in caso di pericoli, malesseri e problemi con l’attrezzatura. Del resto la subacquea è qualcosa che fin dall’inizio si fa in compagnia, nei vari diving center nelle località turistiche, per arrivare ai vari centri FIPSAS, CMAS, ANIS, PADI, con i loro corsi tecnici di immersione.

Informarsi sui fondali prescelti

Proprio come le aree di navigazione, anche i fondali marini non sono tutti uguali. Al di là di informazioni base come la profondità del fondale, presenza di canyon, grotte e passaggi stretti oppure relitti da raggiungere e percorsi specifici da seguire, è bene informarsi anche sulla presenza di correnti, sul livello di visibilità e sulla temperatura dell’acqua per capire come attrezzarsi e se c’è il rischio di ipotermia. I principianti, per esempio, dovrebbero immergersi per lo più in acque tranquille, con correnti deboli e una buona visibilità, senza raggiungere profondità eccessive.

È poi bene informarsi sull’eventuale presenza di specie marine pericolose: pesci predatori, piante marine urticanti o dotate di aculei che potrebbero bucare la muta e così via.

Fare un check up dell’attrezzatura

L’attrezzatura alla quale si affida la propria immersione deve essere pienamente efficiente. Basta un malfunzionamento o un’avaria per compromettere la sicurezza della più semplice immersione. Anche quando ci si rivolge a un centro specializzato nel noleggio dell’equipaggiamento necessario è sempre bene controllarlo e ispezionarlo con cura.

La muta, oltre che essere della taglia giusta, dovrebbe avere lo spessore idoneo per affrontare la temperatura spesso fredda dell’acqua e non presentare scuciture, tagli e problemi di chiusura. La maschera subacquea deve calzare alla perfezione ed essere pulita in modo da garantire la completa visuale. Le stesse pinne devono essere di una lunghezza consona all’immersione che si ha in mente di compiere. A queste dotazioni base si aggiunge il giubbotto ad assetto variabile, eventuali cinture zavorrate, nonché bombole ed erogatore. Infine è molto utile portare con sé un computer subacqueo per leggere i dati in profondità e un coltello da sub per evitare di toccare con le mani oggetti sconosciuti e tagliare eventuali reti da pesca e altri ostacoli.

Respirazione sempre lenta e profonda

Come è noto, è possibile fare delle immersioni subacquee sia in apnea, sia con il supporto di bombole di ossigeno. Si tratta di stili molto diversi, anzi completamente opposti di affrontare questo tipo di attività. In entrambi i casi, tuttavia, il principio di base è di mantenersi rilassati e tranquilli, senza mai perdere la calma, così da mantenere sempre una respirazione corretta. Sia che si opti per un’immersione in apnea o per un’immersione con le bombole, la respirazione dovrà sempre essere lenta e profonda, per ossigenare il corpo in modo adeguato e per ottimizzare le risorse d’aria a disposizione. E qui per l’appunto diventa fondamentale imparare a muoversi lentamente e a essere rilassati, per il semplice fatto che i muscoli in tensione, ancorché immobili, consumano più ossigeno ed energie.

Programmare immersioni e risalite

Ogni immersione va programmata con cura, in particolare i tempi di discesa e di risalita. Questo per prevenire eventuali problemi da decompressione. Come è noto, infatti chi si immerge incontra una pressione via via sempre più alta, a causa del volume dell’acqua sovrastante. Chi trascura questo fattore può dare il via alla formazione di pericolose bolle d’azoto nell’organismo. I sintomi possono variare dal prurito alla febbre, dai dolori al torace ai gravi problemi neurologici e polmonari.

Insomma, con la decompressione non si scherza ed è bene quindi seguire apposite tabelle per avere la certezza di organizzare bene le attività. In linea generale, è sempre bene evitare di fare più di tre immersioni al giorno, programmando sempre la più profonda per prima.

Immersioni

Attenzione alle orecchie: parola d’ordine “compensare”

Durante la discesa verso il fondale, la pressione aumenta, andando a mettere in difficoltà soprattutto le nostre orecchie: chi non gestisce bene l’operazione può andare incontro a disagio e a dolore. Ecco che allora è bene imparare a ridurre il volume nell’orecchio medio, attraverso una tecnica di compensazione effettivamente molto semplice, chiamata “Valsalva”: si tratta infatti di tappare le narici con le dita di una mano e, parallelamente, di richiamare aria dai polmoni. Così facendo, con questa particolare manovra di respirazione a glottide chiusa, si forzerà la compensazione dell’orecchio medio.

Immersioni

Indossare la muta da sub: che fatica!

Chi ha già fatto immersioni lo sa bene: la preparazione del sub può essere abbastanza lunga e non sempre confortevole, visto che è necessario affrontare diversi passaggi. Il più difficile e scomodo, per chi è alle prime armi, è quello di indossare la muta. Essendo le mute da immersioni spesse diversi millimetri (da 5 a 7 mm) talvolta sono necessari anche 10 minuti per affrontare questo passaggio.

Per rendere più semplice l’operazione è possibile facilitare il passaggio di mani e piedi infilando preliminarmente questi ultimi in buste di plastica, così da ridurre l’attrito. Chi ha problemi a indossare i cosciali potrebbe invece trarre giovamento da capi appositi in lycra oppure dall’uso di lubrificanti a base d’acqua. In ultimo, la vestizione con una muta di neoprene può essere agevolata dall’acqua: chi ha la possibilità di stare sotto la doccia sarà quindi facilitato, sfruttando la pressione dell’acqua in caduta.

Immersioni

Cosa fare e cosa non fare dopo l’immersione

Alcuni preziosi consigli per le immersioni si concentrano sul dopo, ossia ad attività finita. Affinché l’attività subacquea risulti sicura e salubre è bene ricordarsi di assicurare al corpo il necessario recupero. Questo vuol dire che dopo le immersioni è il caso di riposare, nonché di idratarsi, con acqua e sali minerali. Per favorire un recupero completo e rapido sono inoltre ottimi alimenti come verdura, frutta fresca e carboidrati.

Ci sono invece diverse attività che sono sconsigliate dopo l’attività subacquea. Per ridurre le probabilità di problemi quali problemi da decompressione, è per esempio bene attendere almeno 24 ore dall’ultima immersione prima di prendere un aereo. È bene inoltre evitare di bere alcolici nelle ore successive, nonché evitare escursioni in alta quota almeno per 24 ore. Nei minuti immediatamente successivi all’immersione è bene infine evitare docce bollenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Offerte speciali? Iscriviti alla nostra newsletter!
Iscriviti