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Isole dei mari italiani: uniche e splendide, ma anche fragili

– 1 Luglio 2023 – Vacanze in barca

Vacanze in barca

Isole dei mari italiani: uniche e splendide, ma anche fragili

Nel libro “33 Isole” Lucio Bellomo esplora le tante isole che circondano l’Italia nel Tirreno e nell’Adriatico e interrogando le comunità locali racconta le suggestioni, le bellezze, ma anche le criticità di questi territori che vanno oltre il turismo.

Le tante isole disseminate nel Tirreno e nell’Adriatico occupano un posto privilegiato nel cuore di tanti velisti e appassionati di viaggi per mare, testimoni delle loro meraviglie, ma anche di complesse fragilità. Questi arcipelaghi rappresentano per l’Italia un patrimonio naturale inestimabile e un coacervo di culture e scenari sociali spesso troppo sottovalutato.

Prese d’assalto nei mesi estivi da un turismo massivo e poco responsabile, perlopiù dimenticate nel resto dell’anno, esse faticano a resistere alle logiche dello sfruttamento e dello spopolamento. Per coloro che decidono esplorarle in barca a vela conoscerle a fondo può aiutare anche a garantirne un futuro prospero e sostenibile. Magari tenendo a bordo una bella guida che le racconta proprio con lo spirito del marinaio esploratore. Tra le recenti pubblicazioni dedicate a questi territori del Mediterraneo c’è per esempio l’opera in due volumi dal titolo “33 Isole. A vela in solitaria alla scoperta del loro futuro”.

Barca a vela, mezzo ideale per scoprire le isole

In solitaria a bordo di “Maribelle”, una piccolissima e curiosa barca a vela di 6 metri non abitabile, l’autore Lucio Bellomo percorre una rotta originale che unisce tutte le piccole isole italiane abitate. E con l’occasione ne conosce gli abitanti, specie i giovani, interrogandoli sul futuro delle loro comunità. Insieme a loro Bellomo finisce per ritrovarsi ammagliato in una rete di bellezza estrema e marginale, a volte depredata nel corto periodo estivo e quasi sempre abbandonata a sé stessa per il resto dell’anno. Un viaggio corale che mescola avventura, introspezione e ricerca sociale.

Il primo volume, “Da Ustica a San Pietro” (Mursia, 385 pagine, 19 euro) racconta i primi due mesi trascorsi in mare, toccando 33 isolette tirreniche tra le quali Ustica, Lipari, Ischia, Ponza, il Giglio, l’Elba e le due del Sulcis sardo, ossia Sant’Antioco e San Pietro. Nel secondo volume “Da Marettimo a Venezia” (Mursia, 243 pagine, 18 euro), il viaggio si snoda invece lungo le acque del Canale di Sicilia fino a Lampedusa. Quindi tocca le città-isola di Ortigia e Gallipoli. Per chiudersi infine nella meravigliosa Laguna di Venezia, dopo avere risalito a vela l’intero Adriatico.

Tra lunghe, a volte stremanti, ma sempre suggestive tappe, Bellomo si interroga sul futuro delle comunità isolane. E prova a raccontarle nella forma del diario di viaggio a più voci, mettendo insieme un coro di umanità tanto esiguo quanto fondamentale per il nostro Mediterraneo. Quello che è certo è che le piccole isole affascinano tanti di noi, forse perché a volte il mondo ci sembra troppo grande e desideriamo restringerlo un po’ per poterlo meglio valutare e comprendere.

L’autore: un ex professore che ha scelto il mare

Nato a Palermo nel 1983, Lucio Bellomo è un ingegnere elettronico e professore associato all’università in Francia. Ha mollato la cattedra a 31 anni per ripartire dalle sue vere passioni: vela e subacquea. Due traversate oceaniche all’attivo, istruttore di immersioni, oggi vive in barca a vela e condivide con i suoi ospiti l’amore per il Mediterraneo autentico sopra e sott’acqua.

“Credo che anche su queste isole l’Italia si gioca il suo futuro – racconta Bellomo – la globalizzazione ha colpito anche qui e si tende a somigliare alla terraferma, più che a mostrare le proprie peculiarità. Spesso mi sono imbattuto nel messaggio delle amministrazioni locali secondo cui l’isola progredisce solo se si assottiglia il divario dal continente. Certo, ci sono isole e isole. Più l’isola è remota, più l’identità resiste. Penso a Linosa, per esempio, o ad Alicudi. Eppure un’atmosfera speciale rimane anche sulle isole più antropizzate: ancora oggi, per esempio una volta sbarcati a Ischia, coi suoi 70.000 abitanti, si respira aria di isola”.

 

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