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Il Salento a vela è emozione pura, per gli occhi e il cuore

– 26 Marzo 2025 – Itinerari Crociera

Itinerari Crociera

Il Salento a vela è emozione pura, per gli occhi e il cuore

Tra le crociere in barca a vela più gettonate del Mediterraneo, spicca sicuramente il Salento, una terra di eccezionale bellezza, spiagge premiate con la Bandiera Blu, acque pulitissime e cittadine marinare una più bella dell’altra. In questo itinerario si parte da Santa Maria di Leuca, ottima base nautica a cavallo tra Ionio e Adriatico, per esplorare il borgo peschereccio di Tricase, quindi la splendida Otranto, con il pittoresco centro storico e il mare turchese.

E poi ancora il piccolo borgo di San Foca fino alle suggestioni delle cosiddette “Maldive del Salento” nell’area di Pescoluse e le loro incredibili piscine naturali per poi tuffarsi nella movida di Gallipoli, perla dello Ionio, e concludere il nostro viaggio nelle suggestioni di Porto Cesareo circondato da Torri antiche.

Salento

Giorno 1, Santa Maria di Leuca, imbarco

Affacciata su un promontorio dove si abbracciano i due mari, l’Adriatico e lo Ionio, Santa Maria di Leuca è la punta più meridionale del Salento. Dal mare è subito riconoscibile per il famoso faro che si eleva a 102 sul livello del mare, sia per l’omonima basilica, conosciuta anche come “Santa Maria De Finibus Terrae” perché nell’antichità la si riteneva al limite di tutte le terre emerse. Oggi è una festosa città marinara in cui spicca un bellissimo porto antico, un centro storico ricco e accogliente e un lungomare favoloso, ricco di oleandri e ville in stile liberty spesso mescolato a un eclettico stile moresco. La nostra base d’imbarco è proprio all’interno del vecchio porto che ospita 700 posti barca su fondali di sabbia con pescaggio da 2 a 7,5 metri. La struttura offre un ottimo ridosso dai venti da Nord-Ovest, Nord e Nord-Est.

Dal porto pescatori e turisti partono ogni giorno verso le innumerevoli grotte marine che si trovano su questa costa incastonate tra le spiagge affacciate su un mare blu elettrico e le alte falesie di roccia bianchissima (il nome Leuca deriva dal greco “Leukòs” che significa bianco). Hanno tutte nomi suggestivi, grotte dei Giganti o del Diavolo o del Drago e molte erano degli insediamenti neolitici.

Giorno 2, Santa Maria di Leuca – Tricase Porto, miglia

Bastano poche miglia di navigazione per raggiungere Tricase Porto, uno splendido rione marinaro che fa parte del comune di Tricase. Il nome prende origine dal porticciolo che trova sede proprio qui e che risale addirittura al XV secolo, a cui col tempo ne è stato affiancato un altro, di dimensioni più ridotte ma più moderno e in grado di accogliere le barche di diporto. La struttura ospita 211 posti barca e offre un buon ridosso con venti da Libeccio a Grecale. I fondali di roccia e fango vanno da 2 a 3 metri. Tutto lo scenario di Tricase Porto è immerso in una dimensione che sembra come sospesa sul filo del tempo, tra scorci caratteristici, bar e taverne che si animano durante la giornata e la sera, e una generale atmosfera di tranquillità. La costa nei dintorni è bassa rocciosa, con diversi spuntoni e insenature che sfilano disordinate e scomposte.

Tra le meraviglie di questo luogo c’è una delle piscine naturali più belle e più amate anche dai locali, uno stralcio di costa in cui il dominio della natura è incontrastato e assoluto. Una lingua di scogli che abbraccia un’acqua cristallina come poche, adatta a tutti, visto che i fondali non superano il metro. Da vivere tanto di giorno, col mare aperto che si staglia subito dopo la piscina naturale, tanto di notte, con i riflessi della luna che colorano di argento la superficie. Proseguendo sul lungomare si può ammirare la Torre del Sasso sul punto che congiunge Tricase Porto a Marina Serra, un altro rione che fa parte del comune di Tricase. La torre è arroccata su un tratto di costa roccioso, parte anch’essa di quel sistema di fortificazioni che vedeva una serie di torri disseminate lungo tutto il territorio salentino. A pochi chilometri nell’entroterra si estende poi Tricase, una cittadina dall’architettura tipica dei borghi pugliesi più antichi, arricchita da castelli e luoghi di culto che raccontano tradizioni tramandate da molti secoli.

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Giorno 3, Tricase Porto – Otranto, miglia

Riprendiamo la navigazione per raggiungere Otranto, il punto più a Est dello stivale, anche detta la “città dei Martiri”, un gioiello del Salento. Il nome deriva da “Hydruntum” che indica un piccolo fiume che attraversa la valle d’Idro oppure da un’altura che sorgeva vicino alla zona del porto, chiamata “Odronto”. Città fortificata, il borgo antico di Otranto è racchiuso da mura difensive che consentono tramite la Porta Alfonsina l’accesso al proprio interno. La città è stata nel corso dei secoli teatro di invasioni, conflitti e conquiste. Qui ci sono stati i Greci, i Romani e poi i Longobardi, i Bizantini, gli Angioini, gli Aragonesi e i Turchi, fino al Regno di Venezia. Una storia che emerge nei tesori artistici, nella cultura e nelle opere architettoniche del centro.

Tra queste l’imponente Castello Aragonese, antica fortezza militare progettato da Ciro Ciri e fatto costruire tra il 1485 e il 1498 da Fernando I D’Aragona. E poi ancora la Cattedrale di Santa Maria Annunziata, altra fantastica opera dall’immenso valore artistico e storico, risalente al XI secolo. La chiesa conserva infatti i resti del massacro degli 800 fedeli che durante l’invasione dei turchi nel 1480 tentarono la resistenza non volendo rinnegare la propria fede.

Ma le bellezze di Otranto non sono limitate al borgo vecchio. Una delle principali attrattive sono gli scenari naturali della costa: la Baia dei Turchi, storico luogo dell’approdo dei soldati turchi, con la sua spiaggia e il mare limpido. E poi i Laghi Alimini, due splendidi bacini di acqua dolce l’uno, e salato l’altro, alimentati da sorgenti e circondati da macchia mediterranea e da una bianchissima lingua di sabbia. O ancora la parte più alta e scogliosa di Torre Sant’Andrea e Torre dell’Orso, ampie baie di rocce levigate. Bellissimi poi i tipici faraglioni che si ergono dal mare creando giochi di forme e storie leggendarie, come il mitico scoglio delle “Due Sorelle”.

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Giorno 4, Otranto – San Foca, 11 miglia

Puntiamo la prua verso San Foca, una tra le località più pittoresche del Salento. Questo piccolo villaggio di pescatori, nel comune di Melendugno, incanta da sempre i velisti con la sua costa selvaggia tra faraglioni, splendide spiagge, grotte e calette. Il suo mare pulitissimo ha ricevuto nel 2024 la Bandiera Blu. Si può ormeggiare nel nuovo porto turistico composto da una banchina di 200 metri e tre pontili galleggianti per un totale di 150 posti barca. Il porto tende a insabbiarsi e si consiglia di contattare la direzione prima dell’accesso. I fondali di sabbia sono di 5,5 metri all’imboccatura, tra i 4,5 e i 1.2 metri a centro bacino e un minimo di 0,5 metri nelle zone interne.

La storia di San Foca è lunghissima e testimoniata dal nome stesso tipicamente bizantino e appartenuto a imperatori e generali dell’impero d’Oriente. Vale la pena godersi una passeggiata tra i vicoli del borgo, visitare l’antica Torre di Guardia e assaggiare il polpo che qui si prepara in mille modi: fritto, in polpette, arrosto o alla pignata. Quanto alle spiagge, subito a Nord di San Foca si trova Torre Specchia Ruggeri con sabbia dorata, un mare di cristallo e un vento sempre sostenuto che attira gli amanti dei watersports. Poco distante c’è il Parco Naturale delle Cesine, un’oasi WWF da visitare al tramonto. Da vedere anche la spiaggia di sabbia fine di Torre dell’Orso, mentre se amate lo snorkeling vale la pena tuffarsi tra gli scogli e gli isolotti della spiaggia delle Fontanelle. Altre spiagge da non perdere sono quelle dei Brigantini, delle Isole Asce e di San Basilio.

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Giorno 5, San Foca – Maldive del Salento, miglia

Ripartiamo da santa Foca per andare ad esplorare le cosiddette “Maldive del Salento” che si trovano lungo la costa ionica della Puglia, nella frazione Marina di Pescoluse del comune di Salve, situata tra Torre Vado e Torre Pali. Questa rinomata località marittima è celebre infatti per le sue spiagge di sabbia bianca finissima e le acque cristalline dai fondali bassi che ricordano le vere Maldive. Tutt’intorno ci sono inoltre dune morbide scolpite dal vento ricche di fiori profumati che formano una scenario di rara bellezza. Il nome “Maldive del Salento” ha origine dall’omonimo stabilimento balneare fondato nel 2000 sulla spiaggia a Nord di Marina di Pescoluse. La spiaggia di fronte allo stabilimento è diventata il fulcro di questo tratto di costa. Nel corso del tempo tuttavia il nome “Maldive del Salento” si è esteso a tutto il territorio e alle spiagge del litorale lungo oltre 5 miglia. Ci sono infatti altre suggestive località, come Lido Marini, Torre Pali, Posto Vecchio di Salve, Torre Vado e la Marina di San Gregorio.

Gli stessi territori limitrofi offrono molto da visitare e rappresentano un vero scrigno di tesori archeologici con grotte preistoriche, monumenti megalitici, necropoli e antichi insediamenti umani. Molto suggestive sono anche la Grotta Montani e la Grotta Febbraro. Infine un luogo interessante da visitare in zona è il Parco Astronomico San Lorenzo a Casarano all’interno del quale sorge il Museo del Cosmonauta.

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Giorno 6, Maldive del Salento – Gallipoli, miglia

Riprendiamo il nostro viaggio per approdare in quella che è una vera icona della Puglia Salentina: Gallipoli. Questa meravigliosa cittadina dallo scenario incantevole e il ricco patrimonio architettonico e culturale si protende sul mar Ionio ed è divisa in due parti: il centro storico che sorge su un’isola di origine calcarea e il borgo nuovo, collegato all’isola mediante un ponte in muratura risalente al XVII secolo. il borgo marinaro e il centro storico. Per l’ormeggio della barca ci sono tre opzioni. La prima è Porto Gaio, un piccolo approdo privato in grado di offrire una completa assistenza alle imbarcazioni da diporto. Situato a Nord-Est del porto di Gallipoli, offre 110 posti barca di cui 12 per il transito. Un approdo pubblico è invece Cala Fontanelle, immediatamente a Sud della Darsena Fontanelle che offre un buon ridosso dai venti di Scirocco e Levante. Infine c’è il porticciolo del Seno del Canneto che è riparato a Sud Ovest da una scogliera frangiflutti e a Sud Est da un molo banchinato.

Una delle principali attrazioni di Gallipoli è il suo castello, circondato quasi completamente dal mare. Il maniero fu costruito dopo il 265 a.C. per proteggere la città, poi fu distrutto nel V secolo e ricostruito durante il dominio bizantino e oggi ospita il museo civico. Sempre nel cuore del centro storico si trova la Basilica Cattedrale di Sant’Agata, patrona di Gallipoli. Questa imponente chiesa barocca venne costruita nel 1629 sul punto più alto della città vecchia. Altri edifici storici sono il maestoso Palazzo del Seminario, un trionfo barocco a tre piani, costruito nel Settecento, Palazzo Balsamo, situato a pochi metri dalla Spiaggia della Purità, Palazzo Pirelli, risalente al XV secolo e Palazzo Senape de Pace.

A Gallipoli si trovano poi alcune delle spiagge più belle del Salento. Tra le più suggestive troviamo Lido Conchiglie, Rivabella, Baia Verde, Punta della Suina e Lido Pizzo.

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Giorno 7, Gallipoli – Porto Cesareo – Santa Maria di Leuca, miglia

Si mollano gli ormeggi alla volta di Porto Cesareo. Erede dell’antico Portus Sasinae di epoca latina, questa cittadina dal sapore squisitamente marinaro è oggi tra le più note località turistiche del Salento. Si caratterizza per una bellissima spiaggia dal fondo sabbioso e basso per decine di metri e acque sempre trasparenti che si estende ininterrotta per oltre 8 miglia fino a Punta Prosciutto passando per Torre Lapillo. Di fronte al centro abitato si erge un arcipelago di isolotti, spesso circondati da un mare calmo, cristallino e incontaminato. Tra questi riveste particolare importanza l’Isola Grande, detta anche “Isola dei conigli”. L’area attorno al mare di Porto Cesareo è inoltre un bellissimo esempio di macchia mediterranea con alberi di ginepro definiti dagli esperti tra i più belli d’Italia.

La grande ricchezza naturalistica di Porto Cesareo è tanto preziosa che per la sua tutela è stato istituito un Parco Marino Nazionale. Fare immersioni qui regala scenari meravigliosi in cui potrete ammirare stupendi e intatti fondali abitati da crostacei, molluschi, pesci variopinti e da affascinanti tartarughe.

Chi conosce bene il Salento sa che lungo il profilo costiero sorgono diverse torri di avvistamento innalzate nell’antichità per fronteggiare le invasioni di turchi e altri popoli stranieri. Porto Cesareo non è da meno e anzi vanta un poderoso sistema di torri. A partire da Torre Cesarea eretta nel cuore del centro abitato che è stata completamente restaurata e i suoi interni sono oggi adibiti a ufficio per la Guardia di Finanza. Poi c’è Torre Chianca, alta 18 metri, e ancora Torre Lapillo e i resti di Torre Castiglione.

Tempo di rientrare alla base di Santa Maria di Leuca dopo questa “full immersion” nelle bellezze del Salento, una destinazione che non può non rimanere nel cuore di ogni velista.

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