Immortalare i momenti più belli di una crociera a vela è da sempre un obiettivo dei diportisti che negli ultimi anni hanno a disposizione, oltre alle classiche fotocamere digitali e smartphone con funzioni video e foto ad alte prestazioni, l’uso di droni dotati di telecamera incorporata. Le immagini aeree che è possibile ottenere dalla barca con questi dispositivi è davvero suggestivo e sorprendente: basta vedere gli scenari di barche in ancoraggi da sogno o in navigazione sotto lo spinnaker al tramonto che girano per il web.

A di là delle tecniche di pilotaggio e un minimo di esperienza, l’utilizzo dei droni è soggetto a una serie di regole che anche in mare è bene conoscere per evitare situazioni spiacevoli, incidenti e multe salate. Oltre al fatto che far volare il proprio drone dalla coperta della barca o comunque durante la navigazione può essere un’operazione pericolosa senza le dovute accortezze. Ecco allora tutto quello che bisogna sapere per utilizzare al meglio un drone in crociera e alcuni consigli per garantire che l’operazione si svolga senza problemi.

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Quale drone portare in barca

Sull’uso ricreativo dei droni innanzitutto esiste un po’ dappertutto una legislazione rigorosa ed è bene informarsi nei luoghi dove si va a navigare. I droni più popolari anche tra i naviganti sono i modelli sotto i 250 grammi di peso che possono essere utilizzati liberamente, dato che non richiedono l’obbligo del cosiddetto “patentino”, ossia l’attestato di competenza. come invece avviene per i modelli più pesanti.

È sbagliato pensare che i droni liberi, essendo più piccoli sono dei “giocattoli” dalle prestazioni modeste. Il mercato offre infatti modelli con cui è possibile ottenere filmati di qualità eccezionale quanto a risoluzione e stabilizzazione.

Uso dei droni: cosa dice la legge

Per quanto riguarda la normativa, i droni sotto i 250 grammi comunque devono soddisfare le normative del Regolamento Europeo e fanno parte della categoria Open, sotto-categoria A1, classe C0. Dal prossimo 1 gennaio 2024, il Regolamento Europeo troverà tra l’altro piena applicabilità in tutti gli stati aderenti a Easa, ovvero l’Agenzia europea per la sicurezza aerea. Quindi anche questi piccoli droni dovranno rispettare tutte le norme di sicurezza del volo, compresa la velocità di volo massimo di 19 metri al secondo, pari a 68,4 km/h. Il pilota inoltre deve avere compiuto almeno 16 anni.

Come regole generali, è necessario registrare il drone sull’apposito portale D-Flight se dotato di telecamera dato che potrebbe essere utilizzato per violazione dell’altrui privacy con foto e riprese. Lo stesso portale offre anche una cartografia con luoghi con accesso proibito per riprese e sorvoli che sono molte di più che semplici siti militari, siti tutelati dalle Belle Arti, Prefetture o Questure, carceri e così via.

Le principali regole di sicurezza nell’uso dei droni

Inoltre è necessario assicurare il drone con massimale minimo di circa 880.000 euro. Atre norme di sicurezza da rispettare sono:

• Si deve prestare attenzione a evitare di violare la privacy altrui (a livello privato o industriale), per esempio filmando o scattando foto nelle proprietà altrui, “spiando” dalla finestra e così via.
• Non si possono sorvolare assembramenti di persone, ovvero gruppi di individui ad alta densità e con difficoltà a disperdersi in caso di emergenza;
• Non si può volare più in alto di 120 metri o comunque fino a quando il drone non è più visibile ad occhio nudo senza utilizzare binocoli o altri strumenti;
• Ci si può fare seguire dal drone a massimo 50 metri di distanza;
• C’è il divieto di trasportare elementi, materiali o sostanze pericolose.
• In caso di volo notturno, le luci di posizione del dispositivo non devono essere confuse con quelle di tipo aeronautico.

Chi fa volare un drone deve pensare come un pilota

Vediamo ora alcuni consigli pratici per utilizzare al meglio il drone dalla barca. A livello tecnico le eliche di un drone girano molto velocemente e anche i droni più piccoli sono in grado di provocare molti danni.

Per la vostra protezione personale, è consigliabile indossare guanti, occhiali, un berretto e una giacca si in fase di atterraggio che di decollo del drone. Sulle barche a vela inoltre ci sono molti ostacoli e sta a voi fare attenzione e preparare bene il piano di volo. Quando pilotate un drone, siete a tutti gli effetti un pilota. E proprio come un pilota, dovete essere mentalmente pronti a volare in tutta tranquillità. L’ideale, ancora prima di far volare i drone, è farsi alcune specifiche domande:

• Da dove decollerete?
• Ci sono ostacoli tipo sartie, bimini, etc.
• Dove atterrerete e come? Avete un piano B?
• Se state navigando, potete rallentare la barca?

I preparativi: controlli tecnici e ostacoli in barca

Prima di far volare il drone dalla barca, è necessario poi effettuare una serie di controlli tecnici. Per prima cosa è bene controllare la batteria del drone, il telecomando e il computer portatile. Mettetevi in modalità aereo se state usando il vostro telefono cellulare e disattivare l’opzione “ritorno a casa” sostituendola con “hover” se si perde il contatto con il telecomando. È buona regola anche disattivare la distanza massima autorizzata e sostituirla con “illimitata”, così come disattivare il rilevamento degli ostacoli.

Ci sono diversi rischi da tenere presenti prima di decollare. È assolutamente fondamentale tenersi lontani da oggetti metallici, per esempio le sartie o gli stralli, l’albero e le eventuali antenne. Ricordate che l’imbarcazione si muove, anche se è all’ancora, quindi la funzione “tornare a casa” non funziona. Fate anche attenzione al vento apparente e alle turbolenze se navigate a vele spiegate, ma anche al moto ondoso e non fate volare il drone troppo basso, soprattutto all’inizio. Tenere a mente queste precauzioni aumenterà drasticamente le possibilità di successo del volo.

Da che punto della coperta far decollare il drone?

Far volare il drone su un monoscafo è molto più complicato che su un multiscafo o una barca a motore. Lo spazio è limitato e bisogna trovare un punto adatto, con il minor numero possibile di ostacoli. In genere, si fa decollare e atterrare il drone sulla poppa della barca, se c’è un piccolo spazio disponibile. La manovra in ogni caso non è banale: se qualcosa va storto, basta lasciare i comandi e il drone rimane fermo mentre la barca avanza. In questo modo, non c’è il rischio che il drone vada a sbattere contro un ostacolo e l’unica cosa da fare è ripetere la manovra.

Alcuni amano decollare e atterrare dal bimini o dai pannelli solari a poppa. Anche questo è possibile, ma è più sicuro farlo decollare direttamente in mano. Non dimenticate di trovare un posto dove aggrapparvi per evitare di finire in mare, perché la manovra del drone è già abbastanza delicata così.

Come recuperare il drone durante la navigazione

Prima di far volare il drone in mare mentre si naviga, bisogna essere dei buoni piloti a terra e all’ancora. È bene assicurarsi di sapere dove ci si trova con mappe e gps, poiché il drone si perde rapidamente di vista durante la navigazione. È importante poi tenere pronto un membro dell’equipaggio per afferrare il drone a mano mentre vola.

Durante la navigazione, settate il drone con la telecamera rivolta verso di voi. Quindi procedere alla stessa velocità dell’imbarcazione. Stabilizzarlo il più possibile e scendere all’altezza giusta in modo che il membro dell’equipaggio possa prenderlo. Avvicinarla il più possibile e prenderla delicatamente. Se avete difficoltà, lasciate i comandi, l’imbarcazione si muoverà in avanti e il drone rimarrà fermo.