Scarpe da barca: piccolo elogio delle Crocs a dispetto dei puristi
Per alcuni sono semplicemente “orrende”, scomode e lontanissime in termini di grip dalle esigenze di bordo, eppure tanti diportisti usano le Crocs in barca e per praticare watersports. Vediamo perché e quale può essere il loro reale uso a bordo.
Chiunque trascorra del tempo in barca sa bene che indossare le scarpe giuste durante la navigazione è fondamentale. Che si tratti di una battuta di pesca, di una crociera a vela, di un’uscita in gommone o qualsiasi altra forma di navigazione, le scarpe che si indossano a bordo devono proteggere i piedi, evitarci di scivolare e non segnare la coperta. Quando si cammina a bordo infatti non c’è niente di peggio che perdere aderenza durante una manovra, cadere, impigliarsi con i piedi in cime e altre attrezzature o addirittura sbattere contro oggetti metallici appuntiti.
Avere un buon paio di scarpe che proteggano dita dei piedi, talloni e caviglie e impediscano di scivolare è il modo migliore per evitare tutto questo. Ma le scarpe che indossiamo a bordo devono anche proteggere l’imbarcazione e il ponte di coperta, evitando di lasciare segni e di portare sabbia e detriti sulla barca o sul tender.
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Le scarpe più amate e odiate dai diportisti
Per questo molti diportisti e amanti del mare decidono di indossare le Crocs per andare in crociera. O meglio le scelgono come pratica alternativa nella vita di bordo, ma anche per scendere sulla terraferma, stare in porto o dedicarsi ad altre attività acquatiche A dispetto dei puristi che solo alla vista di queste scarpe dalla forma grossolana e aperte subito storcono il naso, ci sono marinai che le trovano estremamente comode, funzionali, leggere e resistenti. E non parliamo solo di neofiti o di appassionati della domenica. Spesso si vedono ai piedi di veri e propri lupi di mare, skipper professionisti e addirittura navigatori oceanici. Insomma esistono due scuole di pensiero verso i prodotti del brand statunitense, tanto che spesso le Crocs sono definite come “la scarpa più amata e più odiata di tutti i tempi”.
Scopriamo allora quanto funzionano bene le Crocs in barca, quali sono i loro vantaggi e i loro limiti ed esploriamo anche alcuni validi usi marinari di questa scarpa ormai diventata iconica nel mondo dell’outdoor e dei watersports.
Nate durante una crociera a vela ai Caraibi
C’è da dire innanzitutto che pur non essendo le Crocs delle vere scarpe tecniche da barca, in realtà l’origine stessa di queste curiose calzature si deve proprio a una crociera a vela. All’inizio degli anni 2000 infatti tre ragazzi universitari di nome Scott, Lyndon e George, per le vacanze decidono di esplorare in barca l’arcipelago dei Caraibi. Durante la navigazione scoprono delle scarpe da barca realizzate con un materiale speciale chiamato “Croslite”, una specie di schiuma robusta a cellule chiuse. Sorpresi dalla qualità, la leggerezza e la versatilità di quel componente, volta tornati negli Stati Uniti ne acquisiscono i diritti.
Lavorano quindi al design delle nuove scarpe e decidono di chiamarle “Crocs”, diminutivo di “crocodile”, ossia coccodrillo, perché si indossano sia in acqua che a terra e sono molto resistenti. Il debutto sul mercato arriva nel 2002 quando vengono presentate durante un salone nautico internazionale e ne vengono vendute 1.000 paia. L’anno dopo grazie a una rete di distributori mondiale, quel numero sale a 75.000 pezzi e arriva un successo inarrestabile che nel 2021 fa fatturare all’azienda 2,3 bilioni di dollari.
I punti di forza delle Crocs a bordo
Ma quali sono le ragioni di tanta popolarità, soprattutto tra i diportisti? Le Crocs sono scarpe leggere, estremamente comode e soprattutto impermeabili. Inoltre galleggiano e si asciugano molto rapidamente. La schiuma Croslite di cui sono fatte le Crocs è antiscivolo e questo materiale non lascia segni in coperta. Altro punto di forza è che non hanno lacci e s’indossano e si tolgono con grande facilità. Senza contare che sono provviste di aperture di ventilazione per consentire la traspirazione e la fuoriuscita dell’acqua. Consentono di camminare sulla spiaggia senza affondare nella sabbia e di camminare agevolmente su asfalto o rocce. Infine le Crocs sono resistenti agli odori e facili da pulire dopo le lunghe ore passate in acqua.
Insomma le Crocs sono scarpe multifunzionali che possono essere utilizzate per navigazioni tranquille in barca. Ma anche per vivere a bordo quando si sta ormeggiati in banchina o in rada. Sono poi perfette per scendere a terra con il tender, esplorare baie e spiagge, praticare altri sport aquatici.
Una valida alternativa alla vita in mare
Naturalmente le Crocs hanno anche dei punti deboli dal punto di vista della vita a bordo. Il primo è che diventano piuttosto scivolose quando la suola inizia a consumarsi. Poi si espandono in acqua salata e si restringono al sole. Inoltre possono diventare sorprendentemente calde se lasciate sotto ai raggi solari nonostante siano calzature aperte e dotate di 13 fori di ventilazione. Non offrono poi la necessaria protezione alla caviglia, fondamentale durante le manovre a bordo.
Insomma per tutte queste ragioni le Crocs vanno sicuramente bene per la nautica leggera, quando si sta a bordo in relax, in porto o in rada, per fare una gita in canoa o a bordo di uno Stand Up Paddle, concedersi un’escursione a terra o una gita in gommone. Anche per i bambini possono essere fantastiche. Possono essere una valida alternativa alle classiche scarpe da barca che offrono sicuramente un grip maggiore, stabilità, protezione e durata. Sebbene sia possibile utilizzare le Crocs come scarpe da barca, in navigazione, durante le manovre alle vele o all’ormeggio è sempre meglio utilizzare una scarpa che copra interamente il piede, che abbia i lacci e che offra una migliore trazione e durata. Ma al di fuori di queste circostanze, viva le Crocs!