Noleggio Barche
Miglior prezzo garantito
I vantaggi per i nostri clienti
Testimonianze
Contatti
marenauta®
noleggio barche, un nuovo modo per vivere il mare
Sign out?
+39 0112171011
Contattaci per qualunque motivo!
  
Marenauta Blog
il blog del mare

A vela lungo la Costa del Cilento, tra borghi e spiagge da sogno

– 28 Febbraio 2025 – Itinerari Crociera

Itinerari Crociera

A vela lungo la Costa del Cilento, tra borghi e baie da sogno

Per coloro che amano i tratti di costa autentici, dalla natura incontaminata e i borghi marinari pieni di storia, la Costa del Cilento, nella zona meridionale della Campania, è una destinazione ideale per una crociera a vela. Questo affascinante tratto di costa lungo 50 miglia, sospeso tra mari e monti nella provincia di Salerno, è patrimonio Unesco e offre paesaggi unici ,disseminati di baie immerse nel verde, spiagge accessibili solo in barca, scogliere e promontori, oltre che pittoreschi borghi di pescatori circondati da importanti testimonianze archeologiche. Tutta la Costa del Cilento è un Parco Nazionale protetto che accoglie straordinarie bellezze naturali e tanta biodiversità.

Nel nostro itinerario di 7 giorni partiremo dal borgo storico di Agropoli, con il suo porto antico sempre animato, e raggiungeremo Acciaroli e il maestoso Capo Palinuro. Quindi approderemo a Marina di Camerota, un’oasi di tranquillità in barca. E poi ancora esploreremo Scario, uno dei borghi più belli della Campania, affacciato sul Golfo di Policastro. Infine, visiteremo Maratea, con i suoi panorami da sogno.

Leggi anche: Cilento: una meraviglia di costa con borghi medievali sul mare

Cilento

Giorno 1, Agropoli, imbarco

La base d’imbarco per la nostra crociera lungo la costa del Cilento è il Porto di Agropoli, un approdo moderno e sicuro con 1.100 posti barca che si trova a due passi dal pittoresco centro storico di questa magnifica cittadina di mare, proprio confine tra la Costiera Cilentana e il Golfo di Salerno. Al cuore del centro si accede attraverso un’impressionante porta monumentale del 600, superata la quale ci si imbatte in un trionfo di vicoli, edifici medievali, mura di cinta, antiche torri di avvistamento, casette scavate nella roccia e scalinate scoscese che si tuffano nell’azzurro del mare sottostante. La vecchia cittadella, come recita il suo stesso nome “Akropolis”, è stata una colonia della Magna Grecia, mentre oggi rappresenta una porta aperta sul Parco Nazionale del Cilento e su tutta la costa meridionale campana.

Subito fuori le sue imponenti mura, si sviluppa un borgo antico e adornato da fiori, tra stradine, botteghe artigiane, locande dove gustare la cucina locale in un contesto incantevole e chiese monumentali, come quella cinquecentesca di Santa Maria di Costantinopoli. Oppure quella di S. Pietro e Paolo con diversi dipinti di rilievo al suo interno.

Sul fronte spiagge, la più rinomata è l’affascinante Baia di Trentova, il cui nome secondo leggenda deriva dalle 30 uova di gabbiano qui ritrovate. Collegata alla terraferma da una lingua di terra, la baia vanta un paesaggio naturale incontaminato. Con il suo scoglio caratteristico, il suo bel panorama e le sue acque limpide, è una delle più apprezzate dai velisti. Non lontano da qui, la piccola Baia di San Francesco si distingue per lo scenografico scoglio in mezzo al mare con una croce conficcata sopra. Mentre per chi cerca una spiaggia appartata e lontana dal caos vacanziero, la destinazione giusta è quella della Baia del Vallone.

Cilento

Giorno 2, Agropoli – Acciaroli, miglia 17,5

La prima tappa della nostra crociera è Acciaroli, piccolo borgo di pescatori tutto realizzato in pietra e rinomato per il mare cristallino e la bellezza delle sue spiagge, tanto da meritare il nome di “Perla del Cilento”. Acciaroli è diventata famosa in tutto il mondo anche grazie allo scrittore americano Ernest Hemingway che vide per la prima volta la cittadina durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo il conflitto, tra il 1950 e il 1953, Hemingway decise di tornare ad Acciaroli e qui incontrò un pescatore, noto come Antonio Masarone, detto “u vecchio“, cioè il vecchio. Proprio da questo incontro lo scrittore prese ispirazione per il suo capolavoro letterario “Il vecchio e il mare”.

Il porto della città offre 350 posti barca fino a 25 metri, su fondali sabbiosi con pescaggio da 1 a 5 metri. È un buon ridosso dallo Scirocco, ma è esposto al Libeccio. In alternativa si può stare alla fonda nelle vicine Baia di Ogliastro e Baia di Pioppi.

Il centro storico di Acciaroli è di origini medioevali ed è considerato un vero e proprio gioiello, caratterizzato da edifici realizzati con pietre a vista, piccole botteghe, case colorate con balconi fioriti e ristoranti che servono piatti della tradizione culinaria locale. Da vedere ci sono la Chiesa dell’Annunziata e la Torre Normanna, simboli della città.

Cilento

Giorno 3, Acciaroli – Capo Palinuro, miglia 7

Ripartiamo al mattino alla volta di Capo Palinuro, una delle mete più suggestive della Costa del Cilento. Situato tra il Golfo di Velia e quello di Policastro, ammirandolo dal mare si riconosce subito per la forma a pentadattilo che come una sorta di mano aperta si protende nel mare con rocce a picco alte fino a 50 metri. In barca ci si può passare vicino in tutta sicurezza, data l’assenza di scogli. Sulla sua sommità vi è ubicata una stazione meteorologica e il famoso faro. Il promontorio è ricco di grotte emerse e sommerse. Se ne contano ben 32, comprese alcune cavità naturali. Una delle più apprezzate è la Grotta Azzurra che ha due ingressi subacquei che distano 90 metri e una profondità massima di 33 metri. È suggestiva perché entrando lo specchio d’acqua, a destra dell’antro, appare di un azzurro luminosissimo che si riflette sulla volta.

Altre cavità curiose sono la Grotta del Sangue, chiamata così perché le rocce all’interno presentano un colore tendente al rosso, oppure la Grotta delle Ossa, anche detta “Preistorica”, perché in età antica era utilizzata come fossa comune e presenta resti di ossa e fossili. La Grotta dei Monaci è famosa per le sue formazioni calcaree che ricordano un gruppo di monaci riuniti a pregare. Mentre la Grotta d’Argento e Cala Fetente sono invece cavità con all’interno delle sorgenti sulfuree.

Una tappa obbligata è la Baia del Buondormire. Raggiungibile solo in barca, il suo nome è dovuto alla particolarità di avere sempre delle aree in ombra e quindi adatte al riposo. Di fronte alla baia svetta dalle acque un caratteristico scoglio la cui forma ricorda un coniglio.

Giorno 4, Capo Palinuro – Marina di Camerota, 5 miglia

Riprendiamo la navigazione verso Marina di Camerota, splendido borgo marinaro arroccato sul Monte Bulgheria e che si trova all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. L’origine del nome “Camerota” deriva da un’antica leggenda greca secondo cui Palinuro, il cocchiere della flotta di Enea, si innamorò della ninfa Kamaraton che però lo respinse con cattiveria. A causa della spietatezza di questo suo gesto, Afrodite trasformò la ninfa in una roccia che si dice sia proprio il territorio montuoso su cui poi è sorta Camerota.

Due sono le opzioni per il nostro ormeggio. Una è quella di stare nel porto di Marina di Camerota che permette di vivere tutta la vivacità del paese. La struttura offre 300 posti barca fino a 35 metri su fondali sabbiosi da 1 a 4,5 metri. È un ottimo ridosso dai venti da Ovest. Molto romantica è la passeggiata lungo il molo che porta fino al piccolo faro del porto. In alternativa, si può sostare nella Baia degli Infreschi, approfittando di comodi gavitelli. Questa piccola caletta è caratterizzata da piccoli ciottoli misti a sabbia e da un mare con fondali profondi.

Vera anima del centro storico di Marina di Camerota è Piazza San Domenico. Da qui si snodano diverse viette e stradine ricche di bar, negozi e ristoranti. Assolutamente da visitare sono il Castello di Marina edificato alla fine del 600 e le torri saracene, note anche come “Torri del Telegrafo”, costruzioni risalenti alla metà del Cinquecento a scopo difensivo. Interessante anche l’EcoMuseo Virtuale del Paleolitico che ospita reperti e resti di insediamenti risalenti all’età del Bronzo.

Marina di Camerota è famosa per le sue bellissime spiagge (Lentiscelle, Calanca e Cala Bianca) alcune delle quali selvagge e incontaminate. Ma anche per le numerose grotte di origine carsica, dove sono stati ritrovati reperti, fossili e ossa risalenti all’età della pietra e che offrono immersioni mozzafiato.

Cilento

Giorno 5, Marina di Camerota – Scario, miglia 8,7

Rimettiamo la prua verso l’orizzonte con destinazione Scario, uno dei borghi marinari più suggestivi del Cilento che si affaccia sulle acque cristalline del Golfo di Policastro. Nei pressi di questo incantevole ex villaggio di pescatori, piccola frazione del comune di San Giovanni a Piro, si trovano numerose baie, insenature e spiagge da sogno, tra cui la rinomata Spiaggia dei Francesi e la rada di Garigliano, ottimi scali dove mettersi alla fonda. La buona notizia per i velisti è che le principali spiagge, tutte situate lungo la Costa della Masseta, possono essere raggiunte esclusivamente via mare. La scarsa urbanizzazione prima e l’istituzione del parco poi hanno peraltro consentito di mantenere un notevole pregio paesaggistico in questa zona e un bassissimo livello di inquinamento.

In alternativa, si può ormeggiare nel porto cittadino che offre 160 posti barca su fondali di roccia e fango con un pescaggio che va da 1 a 5 metri. Oltre a costituire un ottimo ridosso dai venti di Ponente (soffre però i venti di Scirocco e di Grecale), la struttura offre molti servizi in banchina tra cui acqua, energia elettrica, servizio ritiro rifiuti; rivendita ghiaccio, alaggio, gru, riparazione elettriche e guardinaggio. Proprio dal porto si parte per diverse escursioni che portano in luoghi incontaminati e magici, tra cui Punta degli Infreschi. Inoltre la costa è disseminata di misteriose grotte carsiche, calette raggiungibili solo via mare e imponenti torri di avvistamento, antiche sentinelle a difesa del territorio. Qui la flora e la fauna marina sono ricchissime, dei veri tesori tutti da ammirare.

Giorno 6, Scario – Maratea, miglia 14

Il sesto giorno della nostra crociera si salpa verso la splendida Maratea che, arroccata sul Monte San Biagio, svetta in una posizione straordinariamente panoramica sul Golfo di Policastro. Arrivando dal mare proprio sulla sommità del monte si avvista subito il famoso Cristo Redentore alto 22 metri, da cui si possono ammirare addirittura le spettacolari Isole Eolie. Il porto di Maratea si trova nella parte più orientale del Golfo di Policastro. Si consiglia l’ingresso nel bacino in ore diurne con mare calmo e provenendo da Nord Ovest. La struttura dispone di 600 posti barca, di cui 50 per il transito. Il fondo marino è di roccia e sabbia con pescaggio da 2 a 8 metri. Le rade sicure più vicine sono nel porto di Sapri e Cetraro.

Nel nucleo antico del centro storico, sopravvivono ancora l’impianto medioevale con strade strette e importanti edifici, testimonianze artistiche ed architettoniche. Maratea è anche conosciuta come “La città delle 44 chiese” per via delle numerose chiese, eremi, cappelle e monasteri sparsi nel territorio circostante. Tutti impreziositi da splendide opere d’arte e aperti al pubblico. Le spiagge incastonate tra promontori, con acque limpide e una vegetazione lussureggiante, sono un altro punto di forza di Maratea. Ma è bello anche organizzare un trekking il Parco Nazionale del Pollino.

Giorno 7, Maratea – Capo Palinuro – Agropoli, 48 miglia

La nostra crociera lungo la Costa del Cilento volge al termine e non ci rimane che tornare alla nostra base d’imbarco in quel di Agropoli. Abbiamo però tutto il tempo di navigare ancora questo tratto costiero romantico, pieno di delizie per gli occhi, il cuore e il palato. Magari sognando prima o poi di tornarci, sempre in barca a vela…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Offerte speciali? Iscriviti alla nostra newsletter!
Iscriviti