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Atolli a vela: le pass, quei passaggi da brivido

Atolli pass barca a vela

– 19 Agosto 2019 – Vacanze in barca

Atolli pass barca a vela
Vacanze in barca

Atolli a vela: le pass, quei passaggi da brivido

Chi ha la fortuna di navigare in barca a vela tra gli atolli della Polinesia o delle Maldive può godere delle loro meravigliose acque cristalline, la sabbia bianca e le file di palme che si stagliano a pochi metri dal bagnasciuga. Oltre naturalmente alla loro atmosfera di luoghi incontaminati fuori del tempo. L’altra faccia della medaglia degli atolli è tuttavia trovare il passaggio giusto per conquistarne le loro bellezze all’interno delle loro lagune.

Gli atolli infatti sono strutture circolari larghe una decina di miglia delimitate da una barriera corallina esterna che limita l’afflusso delle acque oceaniche e protegge quelle interne dalle mareggiate. La barriera s’interrompe in vari punti, sede di canali subacquei. Questi possono raggiungere i 50-60 metri di profondità, a seconda delle caratteristiche topologiche e morfologiche del fondo. Nella maggior parte dei casi tuttavia tali passaggi sono più o meno stretti e tortuosi; e mettono in comunicazione la laguna e il mare aperto. Tecnicamente si chiamano pass, termine inglese che significa appunto “passaggio, valico, gola”.

Il pericolo delle pass: le correnti di marea

Passare fra le pass in barca

Se sono profonde abbastanza da lasciare passare una barca a vela, le pass sono il tramite che consente di passare dall’acqua disordinata dell’oceano alla magica calma delle lagune interne. Dal punto di vista nautico le pass possono essere estremamente impegnative, dei veri e propri passaggi al cardiopalma che richiedono attenzione e perizia perché possono essere strette, fitte di pericoli e funestate da correnti.

Le correnti sono dovute al fatto che tutta l’acqua che entra ed esce dalla laguna a causa della marea è costretta a passare dalla pass. Se la laguna è grande e le maree sono alte, la corrente al suo massimo può arrivare a 10 nodi e il passaggio diventa impercorribile, peggio di un torrente in piena. Le correnti di marea tuttavia seguono una sequenza precisa che le vede aumentare, arrivare al massimo, diminuire azzerarsi, invertirsi, con un ciclo uguale a quello della marea.

Studiare portolani e carte nautiche

Portolani e carte nautiche

Così grazie a portolani e carte nautiche i velisti sono quasi sempre in grado di raccogliere tutte le informazioni necessarie per affrontare in sicurezza la pass. Prima di entrare nelle pass si possono dedicare ore se non giorni a studiarne la situazione. Se l’atollo è dotato di più di un passaggio si cerca di scegliere quello sottovento per evitare i frangenti esterni dovuti alla combinazione insidiosa di corrente e onde oceaniche. Una volta decisa quale pass usare, se ne studia il tracciato sulla carta; cercando di mandare a memoria la forma del passaggio, le curve, la posizione degli eventuali ostacoli. Si aspetta quindi al largo che la marea raggiunga il culmine e la corrente si calmi in modo da affrontare il passaggio con il massimo di acqua sotto la chiglia e con il minimo della corrente. Quando è l’ora giusta s’imbocca finalmente il passaggio, un momento magico e terribile.

Sfruttare al meglio l’entrobordo

Entrobordo barca

La pass è un nastro blu, netto e preciso in mezzo agli azzurri, ai verdi, ai marroni dei bassifondi e dei coralli. Dentro alla pass c’è sempre corrente, ci sono turbolenze, qualche volta ostacoli. Il Gps non serve più e la navigazione è a vista con un membro dell’equipaggio al timone a cercare di seguire il percorso più profondo e l’altro a prua o sulle crocette per guardare avanti, avvistare gli ostacoli e urlare le giuste indicazioni al timoniere. Se c’è corrente bisogna dare potenza al motore per avere velocità e manovrabilità. È sempre meglio che la corrente sia contraria perché con la barca si avanza piano e si ha più tempo per manovrare qual’ora ci siano ostacoli da evitare. Se invece la corrente è a favore, la cosa può diventare pericolosa perché corrente e velocità della barca si sommano e in caso di imprevisti c’è pochissimo tempo per manovrare.

Il passaggio della pass è sempre un momento di tensione altissima, ma dura poco, circa una decina di minuti al massimo. Poi tutto si calma, corrente e gorghi svaniscono e c’è solo l’incredibile pace dal laguna a promettere giorni incantati di serenità e riposo.

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come giornalista professionista per testate nazionali e internazionali.

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