5 situazioni che ogni skipper deve saper affrontare in crociera
Essere skipper non significa solo saper condurre una barca a vela. Significa essere il punto di riferimento per l’equipaggio, la persona che, in ogni condizione, mantiene la calma e prende decisioni rapide e sicure. Che si tratti di una crociera estiva tra amici o di una traversata impegnativa, ci sono situazioni che ogni comandante deve saper affrontare con competenza tecnica e lucidità mentale.
In questa guida analizziamo cinque scenari reali che mettono alla prova ogni skipper, illustrando come gestirli al meglio per garantire la sicurezza e il comfort di tutti a bordo.
Leggi anche: Come creare un equipaggio da sogno per la tua crociera a vela

01 Dare terzaroli: l’arte di ridurre al momento giusto
La riduzione della vela è una delle manovre più importanti per la sicurezza della navigazione a vela. Dare terzaroli non è un segno di debolezza, ma di saggezza e di conoscenza del mezzo. Il momento giusto per ridurre la randa è quando la barca inizia a sbandare eccessivamente, il timone diventa duro e la falchetta tocca l’acqua. Continuare a navigare in queste condizioni non solo è scomodo per l’equipaggio, ma sottopone l’alberatura e le vele a stress inutili.
Come procedere:
- Prepara la manovra per tempo, prima che il vento aumenti troppo.
- Metti la barca al lasco o di bolina larga per ridurre la pressione sul piano velico.
- Lasca leggermente le scotte e procedi alla riduzione della randa, assicurandoti che i terzaroli siano ben fissati.
- Dopo la manovra, verifica che il bilanciamento tra fiocco e randa sia corretto: una barca equilibrata è una barca più sicura e più veloce.
Ricorda: il miglior skipper è quello che dà terzaroli in anticipo, non in ritardo. In mare la prudenza paga sempre.

02 Lasciare l’ormeggio con vento forte
Il momento dell’uscita dal porto è uno dei più delicati di una crociera, soprattutto con vento teso di traverso. Le barche vicine, le cime tese e la scarsa manovrabilità a bassa velocità possono trasformare una manovra di routine in un episodio rischioso. La chiave è mantenere il controllo e sfruttare il motore.
Ecco come procedere:
- Mantieni la cima di sopravento a doppino e metti la marcia avanti con un leggero colpo di gas.
- Libera la cima di sottovento: la barca resterà allineata, trattenuta solo dalla cima di sopravento ma tenuta in posizione dal motore.
- Quando sei pronto, lascia filare lentamente la cima di sopravento, recuperandola a bordo mentre la barca si allontana dolcemente dal molo.
- In questa manovra, il timing e la comunicazione con l’equipaggio sono fondamentali. È importante che chi è a prua e chi è al timone si capiscano al volo, magari stabilendo segnali semplici e chiari prima di iniziare.
Un consiglio prezioso: se possibile, osserva sempre come manovrano le barche prima di te. Capire come reagisce il vento nel porto ti aiuterà a prevedere le difficoltà.

03 Peggioramento del meteo in rada
Essere ancorati in rada è uno dei momenti più piacevoli della crociera, ma può trasformarsi rapidamente in una situazione complessa se cambia il tempo. Un improvviso rinforzo del vento o un cambio di direzione possono mettere in crisi anche gli ancoraggi più robusti.
Cosa fare quando è previsto vento forte ma poca onda:
- Cala più catena possibile, garantendo un rapporto di almeno 1:5 tra lunghezza e profondità.
- Blocca i tendalini con cime supplementari e lega saldamente il fiocco sull’avvolgitore per evitare srotolamenti accidentali.
- Tira a bordo il tender e assicuralo con più legature: un tender libero può diventare pericoloso.
- Tutti gli oggetti sul ponte – tavole da SUP, taniche, cime – devono essere serrati.
- Se la barca dispone di un secondo ancorotto o di un ancora di rispetto, può essere utile calarla in parallelo alla principale per aumentare la tenuta.
In rada, la preparazione preventiva è tutto. Non aspettare che il vento inizi a urlare tra le sartie: agisci in anticipo, così potrai affrontare il peggioramento in sicurezza e magari goderti lo spettacolo della burrasca con una tazza di caffè caldo in mano.

04 Gestire il panico dell’equipaggio a bordo
La psicologia in mare è tanto importante quanto la tecnica. Un equipaggio spaventato in crociera può diventare pericoloso, anche se le condizioni non lo sono davvero. Il bravo skipper sa riconoscere i segnali di tensione e interviene prima che il panico si diffonda.
Scenario tipico: sei di bolina con 20-22 nodi di vento, la barca corre veloce e sbandata, l’acqua spruzza nel pozzetto e il vento fischia. Alcuni membri dell’equipaggio iniziano a irrigidirsi, altri tacciono, altri ancora si aggrappano con sguardi preoccupati.
Soluzione:
Lasca fiocco e randa e poggia gradualmente fino a metterti al gran lasco. Spiega all’equipaggio cosa stai facendo e perché: “Riduciamo la pressione, così la barca si stabilizza e il vento percepito diminuisce”. Il rumore calerà, la barca smetterà di sbandare e le onde appariranno meno minacciose.
Quando la tensione scende, lo skipper può spiegare con calma che la percezione del vento era amplificata dalla velocità della barca. Questo non solo tranquillizza, ma educa: trasforma un momento di paura in un’occasione di crescita per l’equipaggio.
La leadership in mare non si misura solo con la perizia tecnica, ma anche con la capacità di trasmettere serenità e fiducia.

05 Affrontare un groppo di vento in crociera
Pochi fenomeni meteorologici sono impressionanti come un groppo. Vedere durante una crociera un cumulonembo che si abbassa sull’acqua, con colonne d’acqua scure e vento che si incanala improvvisamente, può intimidire anche gli skipper più esperti. Ma con la giusta preparazione, non c’è motivo di temere.
Prima dell’arrivo del groppo:
- Ammaina le vele, serra tutto in coperta, chiudi i passauomo e il tambucio.
- Se il tender è al traino, issalo a bordo e fissalo bene.
- Fai indossare a tutti la cerata, le scarpe da barca e la cintura di sicurezza.
- Accendi il motore e tienilo pronto, meglio se in folle ma operativo.
- Quando il groppo arriva, il vento può ruotare bruscamente e le raffiche colpire dall’alto. L’impatto dura in genere pochi minuti: dopo la pioggia intensa e il rumore, il vento cala quasi all’improvviso.
Il segreto è non farsi sorprendere: il groppo non è un uragano, ma una scarica di energia atmosferica rapida e potente. Con la barca in ordine e l’equipaggio protetto, passerà senza conseguenze.
Per una crociera sicura
Essere skipper significa affrontare l’imprevisto con metodo, conoscenza e calma. Le cinque situazioni descritte – dai terzaroli al groppo – rappresentano solo alcune delle sfide che ogni comandante incontra prima o poi. Ma imparare a riconoscerle e gestirle con lucidità è ciò che distingue chi “porta la barca” da chi governa davvero il mare.
Un buon skipper non nasce dalla fortuna o dall’audacia, ma dall’esperienza, dall’osservazione e dal rispetto per l’ambiente marino. In fondo, come dice un vecchio proverbio dei marinai: “Il mare non è mai contro di te. Ti mette solo alla prova per capire se meriti di restare a galla”.
Photo credits immagine apertura: North Sails.
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