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A vela alle Tremiti, un gioiello dell’Adriatico ricco di verde e storia

– 27 Giugno 2024 – Itinerari Crociera

Itinerari Crociera

A vela alle Tremiti, un gioiello dell’Adriatico ricco di verde e storia

Situate nel Mar Adriatico a Nord del Gargano, le isole Tremiti sono un arcipelago noto per le acque cristalline, la bellezza naturale e la ricca storia. Comprende cinque isole: San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa. Luoghi dove domina la natura selvaggia, il buon cibo e un’atmosfera fuori dal tempo. In realtà le uniche due isole abitate sono San Domino e San Nicola, mentre le altre sono deserte ma non per questo meno affascinanti. Ogni isola ha le sue particolarità e merita di essere esplorata a fondo per apprezzarne tutte le sfaccettature.

A livello del territorio le coste delle Tremiti alternano insenature sabbiose, ma anche baie rocciose e promontori a picco sul mare, un mix di contrasti e bellezze che formano una magnifica riserva marina riconosciuta nel 1989 come parte del Parco Nazionale del Gargano e che ancora oggi conserva uno degli habitat naturali più suggestivi e ricchi del Mediterraneo, lontano dalle rotte turistiche di massa.

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Giorno 1, Porto di Termoli, imbarco

La nostra crociera a vela inizia dal porto di Termoli. Questa base nautica situata sulla costa adriatica del Molise, è quella più vicina alle Isole Tremiti, distando circa 22 miglia nautiche. Protetto da due lunghi moli a Sud e a Nord, il porto di Termoli è ben riparato dai venti predominanti del IV quadrante. Dispone di 40 posti barca per cabinati fino a 24 metri su un fondo marino fangoso dai 2,5 ai 4,75 m di pescaggio. Offre servizi di rifornimento di carburante, acqua, elettricità, assistenza tecnica, ristoranti e negozi.

Una volta fatto il check in alla barca presa a noleggio, ci si può dedicare alla visita di questa splendida città di mare che ha saputo conservare il fascino antico del suo passato nonostante il recente sviluppo industriale e turistico. Il reticolato urbanistico del borgo antico si allunga sottile verso le onde del mare Adriatico, ricalcando perfettamente la forma di uno sperone di roccia naturale. Il centro storico è cinto da mura e ulteriormente difeso dalla mole monumentale del Castello Svevo che torreggia sulla spiaggia di S. Antonio. Poco lontano si staglia la struttura lignea del trabucco di Celestino, un caseggiato su palafitta utilizzato dai pescatori termolesi nei periodi in cui navigare al largo era troppo pericoloso. Merita una visita la cattedrale di S. Maria della Purificazione. Posizionata al centro del nucleo medievale, si affaccia su una pittoresca piazzetta, ideale per osservare istanti di autentica vita quotidiana termolese.

Tremiti

 

Giorno 2, Porto di Termoli – San Domino, 22 miglia

La nostra prima tappa alle isole Tremiti è San Domino, l’isola più grande dell’arcipelago che ospita anche il porto principale, l’unico dove è possibile fare rifornimenti. La struttura è ben attrezzata e può ospitare imbarcazioni di varie dimensioni. Inoltre offre ristoranti, negozi, noleggio scooter e bici. In alternativa ci sono due le baie dell’isola dove si può sostare in rada. La prima è Cala Matano, una baia pittoresca e tranquilla con acque trasparenti, ideale per ancorare e fare snorkeling che si trova sulla costa orientale. L’altra è Cala delle Arene, l’unica spiaggia sabbiosa delle Tremiti e una delle più famose dell’arcipelago. Si tratta di una splendida baia con acque turchesi e fondale sabbioso con buona tenuta. Sulla cala si affacciano numerosi ristoranti che propongono ricchi menù a base di pesce. Altra tappa obbligata è la famosa Spiaggia Cala degli Inglesi, una scogliera immersa nella macchia mediterranea e caratterizzata da scogli digradanti verso il mare che permettono la discesa in acqua.

Il cuore dell’abitato di San Domino è la piazzetta del Belvedere, ma le più belle escursioni comprendono la Grotta del Bue Marino, famosa per le sue acque cristalline e le stalattiti che pendono dal soffitto ma accessibile solo via mare: il Sentiero del Bosco che attraversa la pineta di San Domino, offrendo panorami mozzafiato e la possibilità di vedere diverse specie di flora e fauna locali. E infine Punta del Diamante, un promontorio che offre una vista spettacolare sulle altre isole dell’arcipelago.

Giorno 3, San Domino – San Nicola, miglia, 0,5

San Nicola, terza tappa del nostro viaggio, è proprio lì davanti al nostro naso. Il suo porto è più piccolo e meno attrezzato rispetto a quello di San Domino. Tuttavia, offre un attracco sicuro e l’opportunità di esplorare l’isola ricca di torri, fortificazioni, muraglie, chiese e chiostri che rappresentano una viva testimonianza delle vicende storiche di tutto l’arcipelago. I monaci benedettini si insediarono qui nell’XI secolo edificando un vero gioiello architettonico-religioso, la Fortezza-Abbazia di Santa Maria a Mare, ribattezzata significativamente la “Montecassino in mezzo al mare” per la sua bellezza e imponenza. Di notevole rilevanza sono anche i Chiostri del Monastero con al centro il caratteristico pozzo che serviva per rifornire il vicino refettorio dei monaci.

Così come merita una visita Castello dei Badiali, costruito per proteggere l’isola dalle incursioni dei pirati e che offre una vista panoramica sul mare. All’interno del borgo antico c’è anche il Belvedere del Pizzicato, anche questo un ottimo punto panoramico che offre viste spettacolari sull’arcipelago.

Tremiti

Giorno 4, San Nicola – Capraia, miglia 1 miglio

In pochissimo tempo raggiungiamo la nostra quarta tappa in questo meraviglioso arcipelago. È la volta di Capraia, anche detta “Caprara” o “Capperaia”, un gioiello naturalistico, disabitato e prevalentemente roccioso, con una vegetazione rada formata da macchia profumata di lentisco e soprattutto capperi, da cui deriva il suo nome. Un angolo nascosto e tranquillo, ideale per ancorare e godersi la natura incontaminata. Le sue acque profonde e cristalline sono protette e ricche di vita marina, perfette per lo snorkeling.

La parte di costa rivolta verso Nord è alta, mentre il versante Sud degrada dolcemente verso il mare. All’estremità Nord Est si protende la sottile penisola di Punta Secca sul cui istmo sorge il famoso faro. Sul versante si trovano due suggestive baie, Cala Sorrentina e Cala dei Turchi, dove si rifugiarono le galee ottomane nell’assalto che fecero nell’agosto del 1567. Lungo la costa dell’isola, caratterizzata da rocce granitiche dai colori più variegati, si trova il famoso “Architiello”, un ponte roccioso naturale lungo circa 6 metri: la gente del luogo suggerisce alle coppie di passarvi sotto, perché, secondo la tradizione, le promesse d’amore scambiate in quel punto avranno una durata eterna.

Tremiti

Giorno 5, Capraia – Cretaccio, miglia, 0,9 miglia

Il nostro prossimo scalo è l’isolotto del Cretaccio, senz’altro il luogo più selvaggio fra le Tremiti. È posto tra San Domino e San Nicola e una profonda insenatura aperta verso Nord lo spezza quasi in due tronconi. Il che gli conferisce la caratteristica conformazione a mezzaluna. Più che l’isola minore delle Isole Tremiti, è considerato il maggiore degli scogli dell’arcipelago e purtroppo a causa della corrosione incessante degli agenti atmosferici ridurrà la propria estensione nel corso dei secoli fino a scomparire. Il suo territorio aspro è caratterizzato da pendici assolutamente prive di vegetazione e di un tipico colore giallastro, dovuto alla composizione del terreno fortemente argilloso (il suo nome deriva infatti da “creta”) che lo rende ancor più malleabile per l’erosione delle correnti e del mare.

Un’antica leggenda marinara di Cretaccio vuole che sia popolato di fantasmi. Si narra infatti che qui venne giustiziato un detenuto, il cui fantasma lo popola durante le notti tempestose, reggendo tra le mani la sua testa decapitata. Ad arrichirne il “brivido” contribuisce il vicino scoglio La Vecchia, di colore nero cupo, proprietà di una vecchia strega.

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Giorno 6, Cretaccio – Pianosa, 14 miglia

Altro scalo assolutamente selvaggio e suggestivo è Pianosa, anche questa isola disabitata che rappresenta un’importante riserva naturale. È accessibile solo con autorizzazione speciale dell’ente gestore e offre un habitat incontaminato per diverse specie di uccelli e fauna marina. Le acque circostanti sono famose per la loro biodiversità e i fondali marini ricchi di vita. Inoltre si possono trovare frammenti di ceramiche e anfore risalenti all’epoca dell’impero romano e tracce dell’ultimo conflitto bellico. Il nome dell’isola deriva dalla sua conformazione bassa e piana. Nelle giornate di mare mosso, infatti, viene sommersa quasi totalmente dalle onde. Un fenomeno spettacolare da osservare. Sull’isola di Pianosa sono presenti solo un edificio che serviva ai vecchi pescatori come rifugio, la torre del faro e un piccolo laghetto comunicante con il mare.

Al fine di proteggere questo bellissimo santuario naturale dal 1989 Pianosa è Riserva Marina Integrale. Questo comporta il divieto, entro i 500 metri dalla costa, di approdo, di navigazione, di pesca e di immersione a meno che non accompagnati da guide subacquee autorizzate. L’intera area marina soggetta a queste limitazioni è compresa tra quattro grandi boe luminose.

Tremiti

Giorno 7, Pianosa – Porto di Termoli, 35 miglia

La vostra crociera a vela alle Tremiti volge al termine. E nella traversata fino al continente si ha tutto il tempo di ripensare a questi luoghi incantevoli non a caso una delle mete più ricercate dai velisti del Mediteranno per la bellezza del paesaggio e l’indescrivibile trasparenza del mare. Una leggenda vuole che siano nate da tre sassolini, gettati in acqua dal re greco Diomede di ritorno dalla guerra di Troia, leggenda da cui le isole prendono anche il nome di Diomedee. Che sia vero o no, l’aura mitologica contribuisce a rendere ancor più affascinante questo luogo.

 

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