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Suoni, cigolii e rumori molesti a bordo. Difficile eliminarli…

Rassettare coperta barca

– 10 Settembre 2022 – Vita a bordo

Rassettare coperta barca
Vita a bordo

Suoni, cigolii e rumori molesti a bordo. Difficile eliminarli…

Rumori molesti a bordo. Un bravo skipper quando è a bordo aguzza le orecchie e conosce e riconosce i suoni giusti da quelli strani. Sa bene che deve indagare quando in barca sente dei rumori fuori dall’ordinario. Possono essere rumori di tipo meccanico, per esempio una pompa di sentina che gira un po’ troppo a lungo; oppure suoni naturali, come un tuono che echeggia sopravento. È così per tutti e fa parte della propria tecnica marinaresca.

Ma nessuno di noi è preparato a quei piccoli rumori molto fastidiosi che spesso a bordo sono onnipresenti e che sono sintomo di irregolarità piuttosto che di pericoli immediati. Si tratta di tonfi, ronzii, cigolii, rantoli o gocciolamenti che possono essere sfuggenti e capricciosi. L’insieme o anche solo uno di questi suoni persistenti a lungo andare può rovinarci il sistema nervoso, oltre che le nostre giornate o notti in barca.

Leggi anche: Gli interni della barca a vela: ecco come sono

Rumori molesti

Uno scherzo micidiale al papà navigatore

Un navigatore solitario ha raccontato che prima della sua partenza per il giro del mondo suo figlio adolescente, per fargli uno scherzo, gli nascose una biglia all’interno di un armadio. Ogni volta che stava all’ancora con i movimenti della barca la biglia rotolava avanti e indietro senza sosta. Lui cercava, cercava, ma non riusciva a individuare la causa di quel suono sinistro e fastidioso. Finché individuata la zona dell’armadio, fu costretto a strapparlo via dalla sua sede. Trovò finalmente la biglia e sapeva benissimo chi era stato.

Rumori molesti a bordo. Al di là di questi estremi, a bordo di una barca a vela non mancano rumori fastidiosi che dovrebbero essere messi a tacere per riposare in pace. Per esempio le porte a soffietto delle cuccette che scricchiolano ogni volta che la barca si muove. Oppure le padelle e le stoviglie che tintinnano all’interno dei cassetti della cucina.

Albero, drizze e sartie: i rumori più fastidiosi

I suoni più acuti e molesti di solito provengono dall’albero. In genere si tratta delle drizze che sbattono contro l’albero, quando le vele sono ammainate. C’è chi per eliminare il problema si ingegna agganciando per esempio la drizza del fiocco al pulpito di prua e stringendola bene con il winch. Anche le sartie possono emettere una sorta di vibrazione molto forte che cresce e diminuisce e si sente in tutta la barca. Lo fanno quando sono troppo strette. A volte sull’albero basta un rivetto allentato per generare cigolii, tonfi o rumori molesti, soprattutto quando ci si trova ancorati in una baia oppure ormeggiati in banchina.

Vendo forte, onde di risacca e timone

Sempre in tema di rigging, in molti si saranno accorti che quando un forte vento soffia lateralmente attraverso la randa fa fischiare l’intero albero. Può diventare molto forte e si verifica quasi sempre se il vento supera i 30 nodi e la barca è all’ancora. Quando la barca sbanda, la canalina dell’albero diventa trasversale al vento e il fischio inizia, aggiungendosi all’effetto dei venti forti. A 60 nodi, il vento strilla.

Anche il timone può essere molto rumoroso all’ancora. Qualsiasi onda di passaggio lo spinge da una parte o dall’altra e a volte si sente un po’ di brontolio. I suoni a bassa frequenza di questo tipo risuonano in una barca come la cassa armonica su una chitarra o un violino fa suonare le corde più forte. Non importa quanto sia tranquilla la notte, alla prima onda scatta il brontolio. Una soluzione può essere quella di bloccare la barra del timone il più possibile, ma se il gioco dei perni è eccessivo, il rumore è inevitabile.

Rumori molesti

All’ormeggio con il silenziatore

Quando ci si trova ormeggiati alla fonda o in banchina, se il vento e le onde aumentano, i cavi d’ormeggio possono causare molti strattoni e sollecitazioni allo scafo, nonché forti rumori che possono disturbare l’equipaggio o i vicini d’ormeggio. Per rimediare a questo inconveniente è opportuno utilizzare degli appositi ammortizzatori che riducono i carichi e smorzano i colpi causati dal richiamo del cavo d’ormeggio. Estendendosi e ritraendosi gradualmente, le molle di ormeggio rendono infatti le sollecitazioni meno impetuose e pericolose. Gli ammortizzatori possono essere costituiti da molle oppure da cavi muniti di un elastico in gomma sintetica (etilene-propilene) ad alta resistenza. In quest’ultimo caso il cavo, fissato senza nodi, viene arrotolato sull’ammortizzatore che per effetto della trazione si allunga smorzando la violenza dell’urto fino ad assorbirla quasi completamente.

Anche quando magari dopo lunghe e diligenti indagini si scopre l’origine di un rumore molesto, tutto finisce per sembrare a posto nel mondo barca. Ma è una falsa pace, solo un intervallo. Perché le barche fanno rumore, hanno solo bisogno di tempo.

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