Volete fare una traversata atlantica? Ecco le cose da sapere…
Volete fare una traversata atlantica? Ecco le cose da sapere… La stagione delle traversate atlantiche dall’Europa ai Caraibi torna puntuale a ogni inverno. Nei mesi che precedono il Natale, infatti, circa 5.000 skipper attraversano l’Atlantico dall’Europa ai Caraibi in quella che per molti di loro è una delle più grandi avventure di navigazione. Nella maggior parte dei casi la traversata dell’oceano Atlantico è il culmine di anni di pianificazione e preparazione. Un’esperienza a cui è bene arrivare preparati sia tecnicamente che mentalmente.
In realtà in navigazioni di questo tipo c’è sempre da imparare anche quando si diventa esperti, tuttavia è bene riflettere su alcuni punti essenziali prima di mollare gli ormeggi.
In Atlantico non serve una barca speciale
Un tempo chi attraversava l’Atlantico sceglieva accuratamente una grande barca per l’altura, spesso armata a ketch e con un sistema di autogoverno a poppa. Oggi è tutto cambiato e gli yachts transatlantici sono normali cruiser di serie con equipaggiamento standard. In fondo si tratta di navigare al lasco spinti dagli Alisei per tutti i 20-25 giorni che ci vogliono per coprire il percorso. Quindi, qualunque sia la vostra barca, è probabile che con un po’ di preparazione specifica siate in grado di affrontare una traversata atlantica.
Volete fare una traversata atlantica? Ecco le cose da sapere… Chi si fissa su accessori essenziali come il dissalatore, il generatore, la radio SSB e via dicendo sappia che certamente sono tutti utili. Ma ogni componente imbarcato aggiunge complicazioni e costi di manutenzione. Oltre a una barca solida, tutto ciò di cui avete bisogno è acqua, cibo, carburante e una carta nautica.
In mare l’essenzialità premia
Una traversata dell’Atlantico intelligente si basa su una velocità di navigazione il più possibile costante, da tenere 24 ore al giorno. Il segreto quindi è non avere tempi morti. Non c’è bisogno di armeggiare con Code Zero tecnologici e costosi spinnaker asimmetrici. Una configurazione standard con randa e genoa andrà benissimo. Tenete solo d’occhio le increspature del mare e in caso di groppi improvvisi specialmente di notte assicuratevi solo di avere una ritenuta del boma, un sistema di terzaroli veloce ed efficace e magari una vela più piccola, tipo tormentina, da inferire a prua.
Gestire le risorse di bordo con buon senso
All’energia che pensate di utilizzare durante una traversata oceanica, aggiungete un altro terzo. A bordo avete luci di navigazione, radar, programmi radio, autopilota, dissalatore, frigorifero, congelatore, computer, ventilatori. Tutti questi elementi si sommano a livello di consumi di energia. La soluzione è risparmiare utilizzando per esempio luci al led e poi aumentare se serve i mezzi di generazione dell’elettricità con un generatore diesel, un alternatore più grande, pannelli solari ed eventualmente una turbina trainata a poppa.
Addestrarsi alle avarie e alla manutenzione supplementare
L’abilità marinaresca di una lunga navigazione in Atlantico è più legata alla riparazione e alla gestione dei problemi a bordo che alla navigazione o alla rotta. La manutenzione dei motori diesel, la sopravvivenza in mare, la formazione medica e di primo soccorso e i corsi organizzati per la manutenzione delle attrezzature sono tutti elementi di preparazione preziosi, sia per l’equipaggio che per lo skipper.
Sfruttare al massimo il tempo a disposizione
Naturalmente in vista della traversata l’entusiasmo sale ed è difficile contenere la voglia di partire. È bene tuttavia non affrettare le fasi iniziali del vostro viaggio. Godetevi invece qualche giorno alle Canarie, magari facendo delle brevi navigazioni a ripetizione per testare barca ed equipaggio lungo costa oppure raggiungendo un’isola vicina. Soprattutto accumulate energie perché non bisogna sottovalutare mai quanto possa essere faticosa la navigazione oceanica. Immaginate le difficoltà nei vari turni di guardia se per esempio il pilota automatico si rompesse.
L’equipaggio ha bisogno di circa 3 giorni per prendere confidenza con il mare e per abituarsi alla routine. In questo periodo pre-partenza siate gentili con il vostro equipaggio e anche con la vostra barca. Considerate che sarà completamente rifornita di carburante e acqua. E questo significa tonnellate di dislocamento in più. L’aumento dei carichi sull’attrezzatura e sul sartiame è significativo, quindi riducete il ritmo e non spingete troppo presto.
Quale rotta scegliere?
Tra coloro che attraversano a vela l’Atlantico c’è chi spende migliaia di euro per acquistare un software di calcolo delle rotte. In realtà accessori così costosi e complessi non hanno molto senso se non siete abituati a usare i file Grib e non avete le polari della vostra barca. Il piano di rotta più affidabile in una traversata atlantica è quasi sempre il più semplice e il più veloce. In pratica scendete la latitudine fino a circa 20°N, 30°W prima di girare a destra e risalire. C’è anche un vecchio adagio anglosassone a proposito che recita: “dirigersi a Sud finché il burro non si scioglie”.
Prepararsi ad affrontare un’emergenza
Volete fare una traversata atlantica? Ecco le cose da sapere… Preparatevi a un’avaria dell’attrezzatura, perché prima o poi accadrà. Se si tratta di un componente su cui fate normalmente affidamento, come l’autopilota o il dissalatore, prevedete un piano di emergenza o un modo intelligente per farne a meno. Un guasto all’autopilota inizierà a mettere a dura prova un equipaggio piccolo, privando tutti del riposo. Per lo stesso motivo, è bene assicurarsi che la maggior parte o tutto l’equipaggio sappia timonare al lasco con mare mosso. Allo stesso modo è bene pianificare con cura anche una lista di componenti di rispetto. E a questo proposito non sempre è conveniente rivolgersi a professionisti per l’installazione delle varie attrezzature. Se fate da soli il lavoro, avrete una migliore comprensione di come effettuare una riparazione.
I costi della crociera e del ritorno
I costi della traversata atlantica saranno più alti di quanto pensiate, indipendentemente dal vostro yacht. Pochi calcolano onestamente il budget per un’esperienza simile. Considerate che mangiare fuori è uno degli aspetti più costosi della crociera, soprattutto nei Caraibi, e i costi dei servizi di cambio sono molto elevati. Non dimenticate, inoltre, che il vostro yacht avrà bisogno di un completo refit dopo il ritorno in Europa.
Come fare cambusa in vista dell’Atlantico
Coinvolgete l’equipaggio nella lista della spesa e negli acquisti per la cambusa. In questo modo avranno meno motivi per lamentarsi in seguito. I cavoli per esempio durano secoli e sono ottimi nell’insalata. Le banane invece per quanto gustose e ricche di magnesio maturano tutte in una volta e presto ne sarete stufi. Per quanto riguarda la frutta, scegliete mele, arance e pere, che si conservano più a lungo. Chiedete a un macellaio di sigillare la carne sottovuoto per aiutarla a conservarsi o procuratevi una macchina apposita e fatelo voi stessi prima di congelarla. Non portate a bordo imballaggi di cartone per evitare di portare a bordo insetti e altri animali.
La sicurezza della traversata atlantica
Durante la traversata oceanica non abbiate paura di indossare i giubbotti di salvataggio e di usare le jack line. Anzi utilizzate questi componenti sempre di notte e in caso di maltempo. In caso di dubbio, fate attenzione. Informate l’equipaggio di non lasciare mai il pozzetto per andare a prua quando nessun altro è sveglio o di appartarsi in coperta per fare pipì. Pensate anche alla sicurezza sottocoperta, ad esempio al rischio che corre l’equipaggio che indossa pantaloncini corti mentre maneggia pentole di acqua bollente.