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Croazia entra nell’Euro. Ecco cosa cambia per il turismo nautico

– 3 Gennaio 2023 – Itinerari Crociera

Itinerari Crociera

Croazia entra nell’Euro. Ecco cosa cambia per il turismo nautico

Dal 1° gennaio 2023 la Croazia entra a far parte dell’Eurozona con due conseguenze molto importanti: la prima è che il Paese adotta ufficialmente l’Euro, ossia la moneta ufficiale dell’Unione Europea; la seconda è che da questo momento la Croazia entra di diritto nell’area Schengen, ossia lo spazio di libera circolazione europea di persone e merci.

Si tratta di un cambiamento epocale per la Croazia che rappresenta la tappa finale di un lungo processo di integrazione del Paese nell’Europa unita. Un iter burocratico, sociale e politico iniziato addirittura nel 2009 con l’adesione della Croazia alla Nato e proseguito nel 2013 con l’acquisizione del titolo di membro dell’Unione europea. Questo cambiamento storico è destinato a porre in essere anche alcuni importanti benefici per il turismo nautico della Croazia e per tutti quei diportisti che intendono visitare il Paese a bordo di barche a vela. In particolare per i velisti italiani da ora in poi navigare tra le due coste dell’Adriatico sarà molto più semplice.

Niente più cambi di valuta per i diportisti

Partiamo proprio dall’Euro. La Croazia dal 1° gennaio 2023 adotterà l’euro, diventando così il 20° paese dell’Eurozona ad avere la “moneta unica”. La decisione è stata presa il 12 luglio dal Consiglio Affari economici e finanziari dell’UE. I diportisti che quindi da oggi decideranno di visitare la Croazia non avranno più necessità di affrontare cambi di valuta di Euro contro Kune, la ormai ex moneta ufficiale croata. Il passaggio dalla Kune all’Euro non è comunque diretto. Per i pagamenti in contanti è previsto infatti un periodo di transizione che durerà fino al 14 gennaio 2023, durante il quale si potrà pagare sia in Kune sia in Euro. Dopodiché finalmente via libera alla “moneta unica”.

La banca centrale europea ha fornito nei mesi scorsi 63 milioni di banconote e 286 milioni di monete alle poste e alle banche croate. Il tasso di conversione è stato fissato a 7,53450 Kune croate per 1 Euro.

Abolite le soste per fare dogana

Il secondo beneficio per i diportisti dell’ingresso della Croazia nell’area Schengen, ossia lo spazio di libera circolazione europea di persone e merci, riguarda proprio la fine delle code in frontiera per le pratiche doganali. Dal 1° gennaio 2023 vengono infatti eliminati tutti i controlli di frontiera per chi va in vacanza in Croazia, da Trieste alla frontiera slovena. Saranno quindi aboliti tutti i controlli ai confini terrestri con la Slovenia e l’Ungheria, e quelli marittimi con l’Italia. In totale saranno soppressi 73 valichi di confine terrestri e 12 nei porti marittimi. Tra questi ultimi sono compresi ACI Umago, Cittanova, Parenzo e Rovigno, solo per citarne alcuni.

Per i velisti che vogliono andare a fare crociere in Croazia questo si traduce con la fine delle soste alla Policija in ingresso e in uscita dal Paese con la compilazione della crew list di bordo. Solo per la registrazione di una “nuova” barca sarà obbligatorio il primo passaggio in Capitaneria. Per le entrate ripetute, tutto si potrà svolgere on line.

Croazia

Tutte le tasse nautiche si pagano on line

Un ultimo beneficio riguarda infine tutta la parte fiscale del turismo nautico che al momento non cambia, ma viene di molto agevolata accettando i pagamenti via portali Web. In pratica per chi vuole fare crociere a vela in Croazia c’è l’obbligo di annunciare l’arrivo della barca nel Paese e il pagamento della Tassa Annuale sulla Sicurezza. Quest’ultima è una tassa annuale che devono pagare tutte le imbarcazioni più lunghe di 2,5 metri oppure con il motore di potenza superiore a 5kW. Entrambe le operazioni possono essere svolte sul portale https://enautika.pomorstvo.hr.

Occorre pagare poi la Tassa di Soggiorno per le persone e il periodo prescelto. Questa va pagata secondo la lunghezza dell’imbarcazione (dai 7 metri agli oltre 20 metri) oppure in base al numero di persone che soggiornano sull’imbarcazione. E si fa tutto sul portale https://nautika.evisitor.hr.

Con i fondi Ue inaugurato anche un nuovo ponte in Croazia

Ma i benefici dell’ingresso della Croazia nell’Eurozona non finiscono qui. Proprio grazie ai fondi Ue nei mesi scorsi si è potuto completare il più grande progetto infrastrutturale costruito in Croazia nell’ultimo decennio. Un’opera destinata ad agevolare enormemente l’ingresso di quanti vogliono visitare il Paese. Si tratta del ponte di Pelješac (o “Ponte di Sabbioncello” in italiano) che collega la costa dalmata con la penisola di Pelješac appunto, la regione più a Sud che ospita tra l’altro la città marinara di Dubrovnik, vera perla dell’Adriatico e Patrimonio dell’Unesco.

Non bisogna più passare in Bosnia-Erzegovina

Tale regione è infatti geograficamente separata dal resto della Croazia per via di uno sbocco sul mare della Bosnia-Erzegovina. Prima che venisse inaugurato il ponte, le persone che volevano passare da una parte all’altra del Paese dovevano attraversare due frontiere nel raggio di 8 chilometri con il rischio di aspettare ore in coda. Specia nell’alta stagione turistica. L’alternativa era imbarcarsi su un traghetto tra le città croate di Trappano e Porto Tolero. Da ora in poi invece con l’apertura del ponte, croati e turisti potranno passare da una parte all’altra in macchina senza attraversare frontiere. E soprattutto senza uscire dall’Unione Europea, visto che la Bosnia-Erzegovina non ne fa parte.

Costato in totale 420 milioni di euro, di cui 357 finanziati dall’Ue, il ponte di Pelješac è esso stesso un simbolo della solidarietà europea e del sostegno dell’Ue alla Croazia in termini finanziari e politici. Un progetto che porterà grande beneficio al turismo verso il Paese, compreso quello nautico.

Insomma l’ingresso della Croazia nell’area Schengenun è un bel cambiamento. E certamente sarà apprezzato dai tanti diportisti che ogni anno scelgono le splendide coste di questo Paese per trascorrere le proprie crociere in barca e che da oggi avranno vita più facile.

3 commenti

  • Giuseppe Salerno

    Cara Marenauta, mi sembra inappropriato e sbilanciato a favore della Croazia il tono di trionfalistico ottimismo circa la cessazione e/o eliminazione delle (anche costose) pratiche di ingresso in barca a vela in Croazia. Si doveva pagare on line prima come ora. Quindi qui nulla cambia. Non vai in polizia, ma non chiarite cosa sia ” barca nuova”. Vuol dire per la prima volta in Croazia nell’anno o nella vita della barca? Fa una certa differenza! Tassa di soggiorno e tassa per “fari e fanali” o come viene giustificata, restano immutate! Un onesto articolo di info avrebbe dovuto avere un titolo rovesciato tipo: “Poco o nulla cambia… etc”. Solo il cambio valuta è eliminato. Ma già prima potevi avere EU con ogni bancomat. Ci si risparmia un poco. Ma vedremo i prezzi. Già prima erano spesso come in Italia.

    Saluti
    G. S.

    • Redazione Marenauta

      Ciao Giuseppe, grazie innanzitutto per l’attenzione con cui leggi i nostri articoli. L’iter burocratico per entrare nell’Eurozona della Croazia è stato un processo lungo e laborioso ed è normale che alcuni cambiamenti si siano susseguiti con largo anticipo rispetto al nulla osta ufficiale. Ci sembra comunque una notizia positiva e di fatto avrà benefici per il turismo nautico del Paese. Quanto al titolo dell’articolo, non ha nulla di trionfalistico, ma si limita ad annunciare cosa cambierà da oggi in poi. Sulla politica dei prezzi la Croazia è in evoluzione e probabilmente non tutte le scelte fino ad ora sono state dettate solo dal buon senso. Rimane il fatto che sia una delle destinazioni più apprezzate del Mediterraneo e alla fine è la comunità di diportisti a premiare o meno la politica del Paese.
      Un saluto e buone navigazioni!

      • Walter

        Buonasera, già si sapeva che la Croazia è il paradiso dei diportisti italiani e non solo. Si sperava con l’entrata nell’euro cambiassero pure le regole per l’entrata in acque croate dei natanti italiani. Personalmente quest’anno sono andato in Croazia e al porto di Umago mi hanno trattato peggio di un delinquente solo perché non avevo la targa riconoscibile, ma le nostre istituzioni avevano detto che per il 2024 non ci dovevano essere problemi. Forse si sono dimenticati di avvisare i nostri vicini croati. Quindi per il 2025 bisognerà pensare di cambiare bandiera oppure aspettare che qualcuno pensi di cambiano le regole e le leggi soprattutto perché sono troppe vecchie per nostri tempi. Bisogna trovare il modo che i natanti possano andare in Croazia con bandiera italiana e non con quella polacca o Slovena o di un altro Paese solo per aggirare la legge. Io sono un italiano e voglio andare con la mia bandiera e qui chiudo. L’articolo ci sta, ma il tema è molto importante e meriterebbe senz’altro un approfondimento.
        Un cordiale saluto.
        Walter Vidoni

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