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Escursioni nell'Arcipelago della Maddalena in Barca - Marenauta Blog

Gite in Barca nell'Arcipelago della Maddalena

– 19 Luglio 2019 – Vacanze in barca

Gite in Barca nell'Arcipelago della Maddalena
Vacanze in barca

Gite in barca nell’Arcipelago della Maddalena: guida alle escursioni

Con la sua tavolozza di meravigliosi colori che passano dal rosa del granito al turchese dell’acqua e al verde della rigogliosa macchia mediterranea, l’Arcipelago della Maddalena è uno dei luoghi più suggestivi del Mediterraneo e sicuramente una tra le mete più ambite dai velisti. Merito delle sue coste frastagliate che formano innumerevoli baie, spiagge e calette tutte da scoprire. Ma anche per la presenza costante del vento, il Maestrale su tutti, che anche in piena estate consente agli appassionati di vela crociere da sogno.

L’Arcipelago della Maddalena si sviluppa lungo la costa nord-orientale della Sardegna di fronte alla rada di Palau ed è affacciato sulle Bocche di Bonifacio. Si compone di 7 isole maggiori, ossia La Maddalena, Caprera, Santo Stefano, Spargi Santa Maria, Budelli e Razzoli, e da oltre 60 tra isole più piccole e isolotti vari. Tutta l’area fa parte dell’omonimo Parco Nazionale istituito nel 1994 e che prevede una rigida disciplina di tutela sia delle aree a terra che delle zone a mare, compresi i circa 180 chilometri di coste delle varie isole. Sia l’accesso alle imbarcazioni che l’ormeggio o l’ancoraggio, così come la pesca sportiva e le immersioni subacquee sono quindi consentiti solo in determinate zone e con apposita autorizzazione che viene rilasciata a pagamento con tariffe articolate in base ai giorni di permanenza e alla lunghezza della barca.

Gita arcipelago della maddalena

Le escursioni nell’Arcipelago della Maddalena e gli scenari splendidi

Le isole più belle e accessibili alle barche sono le 7 più grandi situate nell’area settentrionale dell’arcipelago. Tutta la parte meridionale del parco, che comprende tra l’altro le isole delle Bisce, Nibani, Mortorio, Camere e Soffi, è invece una zona a protezione integrale dove di fatto è vietato accedere. Chi naviga nell’Arcipelago della Maddalena oltre alla difficoltà burocratiche deve mettere in conto anche quelle pratiche. Questi luoghi sono infatti tanto belli quanto pericolosi e richiedono una discreta arte marinaresca per frequentarli: scogli, secche e bassi fondali sono un po’ dappertutto. Inoltre, anche se ogni pericolo è ben segnalato sulle carte, il rischio di confondere la miriade di fari, luci e fanali è piuttosto alto. Infine ci sono le periodiche “maestralate” improvvise. Queste incognite vengono tuttavia ampiamente ripagate dalla straordinaria bellezza del paesaggio.

Crociera in barca arcipelago della maddalena

Gita in barca a La Maddalena, isola abitata con tanti approdi

L’isola della Maddalena è la maggiore del parco nazionale ed è anche l’unica ad avere un centro abitato molto vivace e pittoresco, oltre a diversi approdi attrezzati per i diportisti. Ha una superficie di 20 chilometri quadrati e tortuose coste che si sviluppano per circa 25 miglia tra spiagge bianche, vegetazione lussureggiante e le profonde “rias”, tipiche insenature sarde a imbuto. Sono tanti gli approdi che meritano una sosta, a iniziare dalla bella Cala di Spalmatore situata sulla costa di Nord Est, esposta però a Grecale, e con un piccolo molo in fondo alla baia. Qui c’è anche un campo boe predisposto dall’ente parco ed è quindi vietato dare fondo all’ancora. Più tranquillo è il profondo fiordo di Stagno Torto situato all’estremità settentrionale dell’isola e quindi esposto ai venti del primo e secondo quadrante. Anche Cala Francese fa parte dei luoghi da segnare sul Gps: è un’insenatura che si apre nella costa Sud Ovest e offre anche una banchina in granito che si può utilizzare per sbarcare a terra e andare a visitare le interessanti cave dismesse negli Anni 30 che conservano intatto il loro fascino.

La Maddalena offre diversi porti turistici. Il principale è quello di Cala Gavetta a Sud dell’isola che è disposto nel cuore del centro abitato, comodo per chi vuole visitare il paese ma sempre molto affollato. Dispone di 140 posti barca, fondali fino a 12 metri e i principali servizi nautici. Dopo il porto dei traghetti c’è invece Cala Mangiavolpe, altro approdo turistico con 120 posti barca meno protetto dai quadranti meridionali, ma più tranquillo. Procedendo ancora verso Est ci sono poi gli approdi di Cala Camiciotto con 160 posti barche, Marina del Ponte con 160 barche e infine Porto Massimo situato nell’insenatura di Cala Lunga quasi di fronte all’isola di Caprera: è aperto da maggio a settembre, ha 120 posti barca più 20 in boa.

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Caprera, l’ultimo rifugio di Garibaldi

Seconda per estensione dopo la Maddalena alla quale è collegata dal ponte Moneta, Caprera è l’isola più alta dell’arcipelago e anche la più verde con estese pinete e boschi di lecci e una folta macchia mediterranea. È nota soprattutto per aver ospitato nell’ultimo periodo della sua vita Giuseppe Garibaldi al quale è dedicato un museo molto visitato. Praticamente disabitata, l’isola alterna coste rocciose sul versante Est a tratti pianeggianti con spiagge lungo la costa Ovest. Sono molti luoghi che meritano una sosta con la barca a cominciare da Cala Coticcio, conosciuta come “Tahiti” per la bellezza del luogo e il colore del mare. Ma fascino da esibire ce l’ha pure Cala Napoletana posta in fondo a un’insenatura situata sotto Punta Galera nelle estremità settentrionale dell’isola. Altra piacevole alternativa sul versante orientale è Cala Garibaldi: facile individuarla grazie ai tre isolotti posti di fronte e ai bungalow che spiccano dalla riva dell’ex villaggio turistico Club Med.

Una visita merita anche Porto Palma, la più grande rada che si apre a Sud di Caprera non solo perché è un ottimo ridosso ma anche perché ospita il Centro Velico di Caprera, una delle più antiche scuole di vela italiane. Più tranquilla ma altrettanto spettacolare è poi Cala Portese che si apre superata l’Isola Rossa. Esposta a Nord, permette approdi tranquilli, soprattutto dando fondo nella parte a Nord Ovest a 400 metri da riva.

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Spargi, tra sorgenti e calette romantiche

Coste frastagliate e un territorio lussureggiante ricco di sorgenti caratterizzano Spargi. Dal 2011 l’isola è di proprietà privata ma comunque accessibile. La costa occidentale è poco praticabile per le sue alte scogliere esposte al Maestrale, ma sul lato opposto ci sono invece diversi posti dove sostare per un bagno. Tra questi, il più noto è Cala Corsara all’estremità meridionale incastonata tra spiagge bianche e massi di granito rosa: celebre quello noto come la “testa della strega” a picco sul mare. Se il luogo è troppo affollato ci si può spostare sulla piccola Cala Ferrigno a Nord Est protetta dal Maestrale e con un vecchio molo militare dove attaccare il tender per scendere a terra. Qui un breve sentiero conduce alla sommità dell’isola dove si può ammirare un magnifico panorama su tutto l’arcipelago. Tranquilla anche la vicina Cala Conneri con la sua bella spiaggetta divisa in due da una lingua di rocce, un luogo appartato che le ha fruttato il soprannome di “Cala dell’amore”.

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Una gita all’Arcipelago della Maddalena e Santo Stefano, ex presidio militare riparato

Per metà privata e per metà occupata da insediamenti militari che seppure abbandonati sono inaccessibili, l’isola di Santo Stefano è proprio di fronte a Palau da cui dista poco meno di un miglio. Circondata da scogli e secche ha un’unica approdo, quello di Cala Villamarina, utile al velista più che per la bellezza del luogo per il fatto di essere riparato dei venti predominanti. In fondo alla cala c’è una banchina diroccata che serviva una cava vicina, mentre in alto svettano Forte San Giorgio e la casa di Napoleone.

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Budelli, Razzoli e Santa Maria: tre gemme imperdibili

A delimitare la parte settentrionale del Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena ci sono Budelli, Razzoli e Santa Maria, tre magnifiche isole che si fronteggiano quasi a contatto una con l’altra di fronte alle Bocche di Bonifacio. Basse e rocciose, sagomate dal mare e dal vento, disseminate da baie, spiagge e circondate da acque trasparenti, sono assolutamente imperdibili. Vanno però studiate attentamente le carte nautiche e quelle del parco perché presentano diverse zone di tutela integrale, quindi inaccessibili. Il primo degli approdi è sicuramente Porto Madonna, l’incantevole laguna formata dalla estremità delle tre isole dove si trovano anche le piscine caratterizzate da fondali bassi con acqua limpida e calda. È vietato l’ancoraggio ma ci sono dei campi boe dove si può sostare. Altri gavitelli sono comunque disponibili nella adiacente Cala Marino. Il Passo degli Asinelli, il canale largo circa 40 metri che divide Razzoli e Santa Maria è proibito al transito e comunque impraticabile per via dei bassi fondali. Altra sosta possibile è a Cala Santa Maria, nell’omonima isola. Si trova nella costa Sud Ovest, offre una lunga spiaggia più un piccolo molo dove attraccano molti battelli turistici provenienti dalle isole vicine. Il resto dell’isola è perlopiù proibito alla navigazione.

A Razzoli l’ormeggio più interessante è quello di Cala Lunga, scenografia insenatura punteggiata da rocce modellate dal vento e dalla macchia mediterranea che si apre sulla costa occidentale formando due calette. Famosa in tutto il mondo per la sua stupefacente spiaggia Rosa, l’isola di Budelli è inaccessibile, essendo vietati non solo il transito, ama anche l’ancoraggio e la sosta alle imbarcazioni ma anche la balneazione e il calpestìo dell’arenile. Si può navigare di fronte alla celebre spiaggia a debita distanza a una velocità non superiore a 3 nodi. Ma è una passeggiata davvero mozzafiato.

Con l’esclusiva Budelli termina qui questa ricognizione tra le sette perle dell’Arcipelago della Maddalena, isole che per quanto possono essere penalizzate dal flusso turistico specie in alta stagione e da una certa burocraticità, sono sempre capaci di regalare indimenticabili emozioni al velista.

 

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come giornalista professionista per testate nazionali e internazionali.

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