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Lo spettacolo del Sud Sardegna tra Cagliari, Sant’Antioco e Carloforte

– 24 Marzo 2023 – Non categorizzato

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Lo spettacolo del Sud Sardegna tra Cagliari, Sant’Antioco e Carloforte

Una crociera a vela di 7 giorni in un tratto di costa del Sud Sardegna ricco di scenari suggestivi, tra acque color smeraldo, borghi marinari dalla storia curiosa, parchi archeologici e spiagge paradisiache.

Quando si parla di Sardegna spesso i diportisti pensano subito alla Costa Smeralda, alle Bocche di Bonifacio, alle rocce di granito gallurese e ai porti lussuosi che ospitano le regate più esclusive. L’isola sarda tuttavia ha una costa anche nel Sud Ovest altrettanto ricca di suggestioni, spiagge mozzafiato, borghi marinari incantevoli e isole che sanno di Mediterraneo. Sicuramente ci sono meno vip e atmosfera mondana, ma tanta tranquillità, cultura autentica, tradizioni millenari e tratti costa sublimi.

Partendo da Cagliari navigheremo in direzione Nord Ovest fermandoci nelle zone e baie più belle: da Teulada a Porto Pino, da Chia a Capo Malfatano fino a raggiungere le isole di Sant’Antioco e San Pietro, due luoghi appartati con echi di Tunisia e Liguria, dall’atmosfera struggente e circondati da una natura meravigliosa.

Leggi anche: Dalla Sardegna verso la Corsica del Sud, la costa sospesa tra il cielo e il mare

Sud Sardegna

Giorno 1, Cagliari, imbarco

La base di imbarco della nostra crociera è la Marina di Cagliari che si trova nel nucleo storico del porto. Il bello è che siamo in pieno centro cittadino, a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria e a soli 10 minuti di auto dall’aeroporto internazionale. La struttura offre ai diportisti tutte le dotazioni principali per un ormeggio sicuro e confortevole, compresa la rete Wi-Fi e una completa assistenza logistica. Qui si trova anche la celebre base di Luna Rossa, oltre che il centro federale della nazionale italiana di vela.

Preso posto in cabina e sistemata la cambusa, ci si può dedicare a una appassionante visita di Cagliari, una città magica, ricca di cultura e dall’atmosfera squisitamente mediterranea. Ad avvolgere il porto c’è il quartiere Marina proprio ai piedi del Bastione di Saint Remy. È un dedalo di viali orlati di palme e poi vicoli e portici che si susseguono tra palazzi color pastello con i balconi in ferro battuto affacciati sul mare e piazzette fitte di laboratori artigiani, negozi di souvenir, caffè e trattorie.

Una città mediterranea colorata e vivace

A vela nel Sud Sardegna. Ma siccome Cagliari è una città che dal mare si inerpica verso l’alto, viene voglia di salire lungo il fianco della sua collina e andare a scoprire quel mondo di cupole, palazzi sontuosi e quartieri storici. Come la cittadella medievale di Castello fortificata nel 1200 dai conquistatori pisani e oggi cuore della vita urbana di Cagliari. Qui si può visitare la maestosa Cattedrale di Santa Maria o la Torre di San Pancrazio o ancora il Museo Archeologico Nazionale che custodisce i celebri i Giganti di Monte Prama, una delle scoperte archeologiche più curiose del Mediterraneo. Altro punto scenografico è Villanova con lo storico Mercato di San Benedetto, il più grande mercato coperto d’Italia e le viuzze attorno dall’atmosfera bohémienne con bar, boutique e negozi di moda.

Se invece volete rilassarvi e stare lontano dalla folla, la spiaggia del Poetto è l’ideale: una favolosa mezzaluna di sabbia bianca che si estende a perdita d’occhio, lambita da acque dalle sfumature caraibiche dove praticare watersports, passeggiare in bicicletta o gustare un aperitivo.

Sud Sardegna

Giorno 2, Cagliari –Teulada, 30 miglia

Salpiamo in direzione Nord verso un vero gioiello della costa del Sulcis, ovvero Teulada. Adagiata su un fondo valle racchiuso dai rilievi incontaminati, Teulada è un borgo marinaro di poco più di tremila abitanti celebre per i suoi scenari di impareggiabile bellezza, dove strapiombi si alternano a cale di sabbia chiara e soffice. Per l’ormeggio in porto si può contare sulla Marina di Teulada, chiamata anche “Su Portu Nou”, con 250 posti barca, mentre Porto Zafferano, per quanto suggestivo, è un’area off limits, in quanto si trova all’interno del poligono militare di Teulada. Non mancano però le baie dove mettersi alla fonda e sono una più bella dell’altra: da Golfo Palmas alla mitica Tuerredda, inserita tra le dieci spiagge più belle della Sardegna. E poi Campionna, Piscinnì e sa Canna, un vero incanto di acqua cristallina ideale per i praticanti di immersioni.

Altra perla è Porto Tramatzu, una lingua di sabbia bianca e sottile, acque verdi e turchesi, fondale limpido e bassissimo sino a all’isolotto prospiciente. Altro punto assolutamente suggestivo e incontaminato è Capo Malfatano, un promontorio sovrastato da una torre spagnola, con alle spalle uno stagno che rende ancor più incredibile il paesaggio dal punto di vista naturalistico. Dall’alto si gode di una vista spettacolare sulle baie vicine, in particolare nel versante occidentale le calette di punta Tonnara e in lontananza, i faraglioni di Capo Spartivento.

Tradizioni millenarie e resti archologici

A vela nel Sud Sardegna. Il paese di Teulada con le sue stradine strette che si inerpicano e sfociano in piazze abbellite da sculture, ci si immerge nel cuore delle tradizioni popolari sarde: artigianato, musica folk e processioni di santi si alternano a sagre gastronomiche e rievocazioni storiche. Nel centro del paese si erge la Chiesa della Beata Vergine del Carmelo (XVII secolo), dove è allestito un museo d’arte, così come la seicentesca casa baronale dei Sanjust, antichi feudatari del paese, em poi ancora la chiesetta tardo-gotica di San Francesco. Non mancano le torri d’avvistamento innalzate a protezione degli assalti dai pirati, tra cui una dedicata a Sant’Isidoro e l’imponente Torre del Budello.

Il territorio circostante è ricco anche di eredità preistoriche: dai ritrovamenti nella grotta di monte sa Cona ai resti di venti nuraghi, tra cui sa Perdaia. Affascinante anche l’archeologia industriale con circa dieci siti dismessi testimoni della millenaria epopea mineraria del Sulcis.

Sud Sardegna

Giorno 3, Capo Teulada – Calasetta (Sant’Antioco), 35 miglia

Sempre rimanendo nell’arcipelago del Sulcis, mettiamo la prua nell’estremo Sud Ovest della Sardegna, dove ci aspetta un altro borgo affascinante per storia, tradizioni, cucina marinara e spiagge da sogno. Si tratta di Calasetta, nella punta più nord occidentale dell’isola di Sant’Antioco. Sul versante Ovest del porto commerciale si apre la darsena turistica con 8 pontili galleggianti protetti da un molo di sopraflutto che ospitano fino a 400 barche. È un ottimo ridosso per i venti di Libeccio e Levante.

Curiosa è la storia di Calasetta che inizia nel 1769, quando 38 famiglie di pescatori di corallo originarie di Pegli ma provenienti dall’isola tunisina di Tabarka, già fondatrici di Carloforte, popolarono questa costa. Le originarie caratteristiche tabarchine e liguri sono ancora oggi immutate, compresa la lingua.

Un borgo di casette bianche sul blu del mare

A vela nel Sud Sardegna. Il borgo fitto di casette bianche si arrampica su una collinetta che scende fino al porto. Al centro spunta una torre sabauda costruita dai Savoia a difesa del canale tra le due isole. Tutto intorno l’azzurro di cielo e mare e il profumo intenso dei ginepri. La costa di Calasetta è bassa e sabbiosa a Nord Est con tre meravigliose spiagge: spiaggia Grande, un surf spot molto rinomato, Sottotorre la spiaggia cittadina e Le Saline con le sue dune contornate da uno stagno, meta di birdwatching. A Ovest invece dominano scogliere a picco sul mare con altrettante splendide calette, come la suggestiva Mangiabarche, sorvegliata da un faro sullo scoglio di fronte, e la splendida Cala Lunga, un fiordo verde smeraldo che dal mare aperto conduce a una spiaggia riparata.

Da esplorare anche Cala Tuffi, una piscina naturale circondata da pareti rocciose, Portixeddu, spiaggetta di ciottoli, e il Nido dei passeri, una coppia di maestosi faraglioni che emergono dall’acqua.

Giorno 4, Calasetta (Sant’Antioco) – Carloforte, 4 miglia

Riprendiamo la nostra crociera nella parte sud occidentale della Sardegna alla volta di Carlorforte sull’Isola di San Pietro che ne rappresenta una vera chicca, non solo per per lo scenario naturale. Questo incantevole borgo marinaro venne fondato infatti durante il regno di Carlo Emanuele III, da una colonia di pescatori liguri provenienti da Tabarka, un’isola al largo della Tunisia. L’origine ligure dei suoi abitanti, così come i richiami alla cultura tunisina la si può riscontrare nel dialetto locale, nelle tradizioni, nei costumi e nella stessa urbanistica del paese.

Le stesse barche dei pescatori rimandano a queste influenze. Il porto di Carloforte si trova sulla costa Est dell’Isola di San Pietro ed è protetto da due moli dai venti di Nord Ovest e Sud Est. Offre circa 600 posti barca e tutti i servizi nautici. L’unico accorgimento è la massima attenzione nell’attraversare il canale di San Pietro, ricco di secche e bassi fondali.

Torri d’avvistamento, fortini e spiagge incontaminate

A vela nel Sud Sardegna. Una volta scesi a terra il centro del borgo vi conquisterà con le sue vie lastricate e i vicoletti che si inerpicano su un lieve pendio, regalando scorci colorati e vedute panoramiche sul mare. Proprio sul lungomare troneggia maestoso il monumento a Carlo Emanuele III, un gruppo marmoreo di tre statue con al centro il sovrano, da cui deriva il nome del paese. Ma non mancano anche antiche fortificazioni difensive, compresa la Porta del Leone e diverse torri d’avvistamento. Una di queste, la torre san Vittorio, a Spalmadureddu è stata convertita in osservatorio astronomico e ospita anche il Museo Multimediale del Mare che racconta la storia carlofortina. Interessante anche il Museo della Pesca del Tonno, attività che rappresentava una delle principali attività economiche dell’isola prima dell’avvento del turismo.

Per quanto riguarda le coste dell’isola, bagnate da acque incredibilmente cristalline, sono un susseguirsi di rocce frastagliate e insenature. A Nord c’è la romantica Cala Vinagra. Mentre a Nord Ovest troverete il fiordo che si chiude con l’incantevole Cala Fico. Ancora a Ovest spicca il promontorio di Capo Sandalo, dominato dal faro ottocentesco più occidentale d’Italia. Mentre a Sud si trovano le scogliere a strapiombo della Conca e poi nella scenografica spiaggia La Bobba, una vera meraviglia naturale: Le Colonne di Carloforte, due faraglioni di roccia scura che spuntano dall’acqua, simbolo di Carloforte.

Sud Sardegna

Giorno 5, Carloforte – Porto Pino, 25 miglia

Lasciamo Carloforte e rimettiamo la prua verso Sud con destinazione un’altra abbagliante perla del Mediterraneo: Porto Pino. Un ecosistema in perfetto equilibrio tra spiagge candide che si immergono nelle tonalità azzurre del mare, dune maestose di sabbia finissima, calette di sabbia rosa con fondali limpidi, placide lagune e un bosco di rarissimi pini d’Aleppo, riparo dalla calura estiva, da cui deriva il nome della località.

L’enorme insenatura si estende per oltre 6 chilometri, di cui quattro di distese sabbiose, divise in tre porzioni. La prima spiaggia, lunga circa 600 metri, è compresa tra due argini rocciosi, fornita di servizi. Oltre il primo tratto si estende a perdita d’occhio la seconda spiaggia, lunga circa 2 chilometri di sabbia bianchissima, incastonata fra pineta e gli stagni di Maestrale e di is Brebeis. È meno frequentata, riservata e rilassante. La terza porzione sono is Arenas Biancas, un chilometro di morbide e candide colline sabbiose che sfiorano i 30 metri che svettano nel territorio confinante di Teulada, all’interno del poligono militare Nato. L’accesso qui è limitato ai soli mesi estivi. Il fondale di tutto il litorale è sabbioso e degrada lentamente. Per decine di metri l’acqua è bassissima, ideale per sostare all’ancora, dedicarsi allo snorkeling, la pesca sportiva e ai watersports.

Ammirare i fenicotteri rosa nelle lagune

A vela nel Sud Sardegna. Alle spalle della spiaggia si estende l’area lagunare composta da cinque stagni separati fra loro da cordoni sabbiosi. Questi sono usati sia per l’allevamento di muggini e anguille che come bacino di prima evaporazione per la salina di Sant’Antioco. I fondali bassi sono dimora estiva di fenicotteri rosa e martin pescatori. Laddove sono più profondi, si vedono aironi, folaghe, gabbiani reali e martin pescatori. Nell’entroterra si può visitare il borgo di Sant’Anna Arresi con il suo centro grazioso. Da non perdere infine le famose Nuraghe Arresi, due chiesette e il villaggio archeologico di Coi Casu.

Giorno 6, Porto Pino – Chia, 20 miglia

A vela nel Sud Sardegna. Da Porto Pino navighiamo verso Chia, frazione costiera del comune di Domus de Maria. Storicamente il villaggio di Chia è stato un importante centro fenicio e poi romano col nome di Bithia che si trovava in una piccola insenatura. Qui oggi è presente una delle tante torri costiere nel XVII secolo costruite dalla Corona di Spagna contro le incursioni dei corsari barbareschi. Tutto intorno spicca una fitta vegetazione e una serie di baie lambite da un mare verde smeraldo. In successione troviamo le spiagge di Sa Tuerra, Porto Campana, Spiaggia de su Sali. E infine Su Giudeu, la più bella di tutte. Quest’ultima, chiamata anche “spiaggia de s’Abba Durci”, è una lunga distesa di candida sabbia circondata da alte dune ricoperte di ginepri secolari che con le loro forme creano un paesaggio particolarmente suggestivo.

A vela nel Sud Sardegna. Sul retro di questo litorale si trova lo Stagno di Spartivento, una preziosa oasi naturalistica che fa da habitat a numerose specie animali. Davanti alla spiaggia di Su Giudeu, a brevissima distanza dalla riva, si trova un isolotto facilmente raggiungibile per il basso fondale che la separa dalla terraferma. Nella parte più occidentale della costa si trova invece la spiaggia di Cala Cipolla. Da qui parte un panoramico sentiero permette di raggiungere il Faro di Capo Spartivento, dalla cui sommità si domina l’intera costa meridionale del Sulcis. Battuta spesso dal Maestrale, Chia è anche meta ideale dei surfisti che possono esibirsi in spettacolari acrobazie.

Giorno 7, Chia – Pula – Cagliari, 25 miglia

La nostra crociera nel Sud Sardegna volge al termine. Ma prima del rientro alla base nautica di Cagliari c’è tempo per esplorare un altro piccolo tesoro naturalistico e storico. Parliamo di Pula. La baia si riconosce da lontano per la chiesetta di Sant’Efisio, luogo di martirio del santo guerriero rievocato ogni 3 maggio nella Festa di sant’Efisio, cui la popolazione pulese è straordinariamente devota. Per l’ormeggio si può scegliere tra Cala Verde, una darsena privata protette dai venti di Maestrale, Libeccio e Grecale. Oppure in una delle tante calette di sabbia bianca e granito rosa che si susseguono lungo litorale di Santa Margherita di Pula: Cala Marina, Cala Bernardini e Cala d’Ostia.

Merita una visita il Parco Archeologico di Nora, dove ammirare le rovine della prima città fenicia in Sardegna (VIII secolo a.C.), poi fiorente centro punico e, conquistato dai romani nel I d.C. Così come si possono fare eccellenti escursioni naturalistiche nella pineta che circonda il parco camminando tra stagni popolati da uccelli migratori, boschi di lecci e conifere e famiglie di cervi e daini.

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