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Dalla Sardegna alla Corsica del Sud, la costa sospesa tra il cielo e il mare

– 10 Novembre 2020 – Itinerari Crociera

Itinerari Crociera

Dalla Sardegna verso la Corsica del Sud, la costa sospesa tra il cielo e il mare

Un itinerario in 7 tappe alla scoperta del Sud della Corsica tra falesie a picco sul mare, isole incontaminate come Lavezzi e Cavallo, splendide spiagge, borghi storici come Bonifacio e Poto Vecchio. Il tutto attraversando la riserva naturale delle Bocche di Bonifacio con soste nelle favolose La Maddalena e Caprera.

A vela tra Sardegna e Corsica. Il Sud della Corsica è giustamente considerato uno dei luoghi più belli del Mediterraneo. Qui ci aspettano isole incontaminate, borghi storici a picco sul mare e splendide calette che si affacciano su un mare dalle mille tonalità di azzurro e verde. Con una navigazione di circa 95 miglia divisa in 7 tappe, prima di raggiungere la Corsica attraverseremo l’incanto dell’Arcipelago della Maddalena, una riserva naturale unica al mondo e soprattutto le maestose Bocche di Bonifacio dove il fresco Maestrale ci riempirà le vele.

Leggi anche: Le 8 rade più belle d’Italia dove sostare almeno una volta

1 giorno: Cannigione (imbarco)

È Cannigione, nel Golfo di Arzachena a Nord della Sardegna, la base di partenza dove vi aspetta la barca per questo itinerario di una settimana. Sfrutteremo questo primo giorno di vacanza per salire a bordo, incontrare i nostri compagni di viaggio, rilassarci dopo il viaggio e sistemare il bagaglio. La bellezza selvaggia della Gallura e l’atmosfera chic di questa zona della Sardegna sono l’ideale per entrare nel mood giusto della vacanza.

Sardegna e Corsica a vela.

2 giorno: Cannigione-La Maddalena-Lavezzi (17 miglia)

Basta un’ora di veleggiata per fare le prime 7 miglia e raggiungere La Maddalena, l’isola maggiore dell’omonimo parco nazionale. Per godere delle bellezze del centro storico l’ideale è attraccare a Cala Gavetta sulla costa Sud che offre 140 posti barca e fondali fino a 12 m. Nell’ormeggio bisogna solo stare attenti al transito dei traghetti in navigazione davanti l’ingresso del porto. In alternativa c’è Cala Mangiavolpe, approdo più tranquillo; ma è bello anche sostare alla fonda nelle baie di S. Stefano, Mezzo Schifo o nella deliziosa insenatura di Cala Francese.

Affittando una bici o un motorino si possono visitare la bella Cala di Spalmatore sulla costa di Nord Est; oppure il profondo fiordo di Stagno Torto sull’estremità settentrionale o ancora l’istmo dello Strangolato, con le sue dune bianche circondate da rocce scolpite dal Maestrale. Imperdibili anche le spiagge di Bassa Trinita, Cala Lunga e Monti d’Arena; così come Abbatoggia, Cala d’Inferno, il Costone, Nido d’aquila, Punta Nera e la famosa Testa del Polpo.

Ricco di suggestioni è anche il centro storico dell’isola con i suoi vicoli lastricati e Corso Garibaldi dove si affacciano palazzi del Settecento, chiesette, ristoranti e negozietti di artigianato. Bellissimo anche il lungomare con il mercato, i giardini, il traffico dei pescatori; e infine il palazzo dell’Ammiragliato dal quale contemplare la piccola isola di Santo Stefano.

Nevigare delle Bocche di Bonifacio

Tempo di mollare gli ormeggi e riprendere la crociera. Superato il passaggio tra le meravigliose isola di Budelli (quella della spiaggia rosa) a dritta e Spargi a sinistra, si entra nelle mitiche Bocche di Bonifacio, uno dei luoghi più spettacolari del Mediterraneo. Si farà una bella cavalcata a vela di un paio d’ore per percorrere le 10 miglia che ci separano da un’altra sosta da brividi: Lavezzi. La Corsica ci dà il benvenuto con questo arcipelago di cui “Lavezzu”, come la chiamano i corsi, è l’isola più grande. Le alternative di ormeggio sono Cala di Giunco o Cala del Leone.

Molti diportisti scelgono Cala Lazarina a Sud Ovest dell’isola. L’importante per tutte è studiare le carte nautiche prima di entrare perché le coste sono frastagliate. A testimoniare la pericolosità di questo tratto di costa c’è proprio nei pressi di Cala Lazarina il cimitero dove è sepolto l’equipaggio della Fregata francese Semillante che affondò sugli scogli di quest’isola nel 1855.

Una volta ormeggiati, il programma è semplice: immersioni, passeggiate e “dolce far niente”. L’aspetto straordinario di Lavezzi è il suo complesso di rocce scavate dal Maestrale. Per il resto l’isola è disabitata; e sono soprattutto le sue acque incredibilmente turchesi tutte da godere; per esempio visitando con maschera e boccaglio la celebre Mérouville, la città delle cernie, una secca con profondità dai 20 ai 35 m, che è la goduria dei numerosi subacquei che la frequentano da sempre.

3 giorno: Lavezzi-Bonifacio (6 miglia)

Mattina presto, si parte. È il famoso Capo Pertusato con il suo faro incastonato tra le falesie ad annunciarci l’arrivo a Bonifacio. Quando spunta all’orizzonte mancano appena 2 miglia, giusto il tempo di chiamare via radio l’autorità portuale e prenotare il posto barca. L’ingresso in porto non pone particolari problemi, neanche al tramonto, a meno che non ci sia forte vento da Sud Ovest, Nord Ovest o da Est. L’entrata del golfo omonimo si riconosce per il faro della Madonneta e la punta di Timon. Come alternativa per la sosta in rada si può ancorare alla Calanque d’Aranella su fondali di 1 m e alla Calanque de La Catena su fondali di 3-6 m.

Arrivare dal mare a Bonifacio permette di gustare in pieno il fascino di questo antico borgo marinaro arroccato su un fiordo di incredibile bellezza che si affaccia sulle Bocche di Bonifacio. Poi c’è la sua storia antica raccontata dalle chiese, i monumenti e le decine di costruzioni erette da genovesi, spagnoli e francesi. L’ideale è avventurarsi attraverso la Porte de Genes nel centro medievale, diviso in Città Alta e Città Vecchia e caratterizzato da stradine tortuose, piazze e innumerevoli chiese a picco sul mare. Ma vi stupirà anche il Bastion de l’Etendard, fortezza a ridosso del porto, così come la scalinata del Re d’Aragona, composta da 189 gradini e scavata a mano nella roccia che conduce fino al mare.

Suggestivi anche i mulini a vento nella zona del Bosco risalenti al XII secolo, il convento gotico di San Francesco e il Cimitero Marino. Piacevoli ed interessanti escursioni si possono fare infine al Faro della Madonnetta e alle Grotte di Sdragonato.

Ma il piatto forte di Bonifacio sono le deliziose baie e calette disseminate tra le scogliere, a partire da Sutta Rocca, CalaLonga, la Tonnara e Cala Paragnano. In tutte vi aspettano scenari clamorosi, sabbia finissima e acqua turchese ideale per lunghi bagni e immersioni.

 

4 giorno: Bonifacio-Isola di Cavallo (7 miglia)

La mattina lasciamo il porto e rimettiamo la prua in direzione Est sotto allo spettacolo delle falesie bianche e superando sempre a sinistra rispettivamente la spiaggia di Saint Antoine, Capu Testagru, fino a Capo dello Sperone e la piccola isola Piana, prima di piegare verso Sud per raggiungere la quarta tappa della nostra crociera: l’isola di Cavallo, un luogo magico dalla natura inebriante, la luce intensa, il mare turchese. Per accedere all’isola si può ormeggiare nel porto orientato a Sud Ovest e formato da tre darsene con alcuni pontili.

L’ideale è avvicinarsi da Sud, seguendo il canale delimitato da 4 boe rosse e verdi. Il fondale è sabbioso e varia da 1,20 a 3 m. Per sostare alla fonda si può scegliere la rada di Cala Zeri, una delle spiagge più selvagge di Cavallo con la vegetazione rigogliosa che abbraccia la spiaggia, la distesa di acqua cristallina e un piccolo pontile.

Con una storia lunga 2.000 anni, l’isola di Cavallo era l’isola dove gli antichi romani estraevano il granito con cui abbellire le abitazioni patrizie. Oggi è un’isola privata e fa parte della riserva naturale delle Bocche di Bonifacio: sulle sue stradine di terra battuta circolano solo auto elettriche e biciclette per chi vuole ammirare le spiagge meravigliose, gli scorci romantici e le numerose ville progettate dal famoso architetto francese Jacques Couelle per il jet set internazionale. Il nome dell’isola deriva dal tipo pesce dalla forma a coda di cavallo tipico di queste acque, ricche anche di alici, murene, spigole, delfini e pesci spada.

Tra le spiagge che vi faranno sognare c’è La Double, una stupenda distesa di sabbia dorata famosa per i suoi bellissimi tramonti e le particolari conchiglie di “Santa Lucia” che si trovano lungo la riva. Ma anche Cala Greco, nell’area più remota dell’isola e la baia di Palma, la spiaggia più grande dove la sabbia sottile e candida si fonde con le acque dalle mille sfumature.

Sardegna e Corsica a vela

5 giorno: Isola di Cavallo-Porto Vecchio (20 miglia)

Nel quarto giorno della nostra crociera ci si sveglia presto per sfruttare al meglio la giornata che ci vede fare una bella navigazione lungo la costa Sud Ovest della Corsica. Dopo avere scapolato Capo di U Capicciolu, si aprirà alla nostra sinistra il delizioso Golfo di Santa Manza, ideale per pranzare in rada, farci un bagno o una passeggiata sulla spiaggia di Maori. Continuando a risalire questa costa rocciosa e frastagliata dopo poche miglia arriveremo nella stupenda Baia di Rondinara; è una spiaggia dalla forma di conchiglia che si affaccia su un mare turchese considerata la più bella della Corsica.

Si prosegue quindi verso Nord e passeremo al traverso la spiaggia di Porto Novo, quella di Santa Giulia e quella immensa e circondata da una verdeggiante pineta della Palombaggia; fino a che non vedremo il faro di Punta Chiappa che ci segnalerà che la nostra meta è vicina: Porto Vecchio. Per raggiungere il porto turistico occorre avventurarsi nella parte più interna del golfo; facendo attenzione oltre che ai traghetti, allo scoglio di Chiappino, alla piattaforma rocciosa di Punta di Benedetto e agli scogli all’entrata del marina ben segnalati però da boe.

A zonzo tra chiese, bastioni e locali alla moda

Una volta ormeggiati, si potrà partire alla scoperta di questa magnifica cittadina che da una parte conserva ancora un carattere rurale e quasi montanaro; e dall’altra offre l’atmosfera di una località turistica rinomata e glamour grazie al suo raffinato centro storico e agli eleganti negozi delle sue vie principali. Davvero caratteristiche sono poi le casette in pietra e gli stretti vicoli lastricati e decorati con belle pavimentazioni; così come i resti delle antiche mura, le chiese e i celebri bastioni risalenti al 1539 dei quali il più famoso è il Bastion de France. Non meno suggestiva è la zona del porto turistico, dove si concentrano la maggior parte dei locali alla moda, le boutique delle grandi firme e i migliori ristoranti di Porto Vecchio.

Prima dell’aperitivo tuttavia si può fare un bagno nella spiaggia di Cala Rossa; offre un magnifico panorama sulla penisola di Benedettu e sul Golfo di Porto Vecchio; oppure nella spiaggia di Saint Cyprien.

Sardegna e Corsica a vela

6 giorno: Porto Vecchio-Santa Maria (25 miglia)

Il giorno seguente si riparte per una veleggiata di circa 3,5 ore, la più lunga della nostra crociera, che ci permette di ridiscendere la costa Sud Est della Corsica, riattraversare le Bocche di Bonifacio e arrivare alla sesta tappa: la bellissima isola di Santa Maria; uno dei punti più a Nord della Sardegna separato dall’isola di Razzoli da uno stretto braccio di mare chiamato il Passo degli Asinelli. L’unico approdo per sbarcare sull’isola è Cala Lunga, il cui ingresso è caratterizzato da una secca posta al centro. Si entra passando a dritta o a sinistra. I fondali rocciosi e sabbiosi raggiungono i 4,5 m, mentre il vento di traversia è il Ponente. Possiamo così goderci l’incantevole baia che si distingue per l’acqua cristallina e gli oltre 200 m di sabbia bianca circondata da rocce rosate con una verdeggiante vegetazione tra cui trovano spazio diverse casette.

Sulle tracce dei vecchi monaci

Dietro la spiaggia si trova il Padule, un piccola laguna in cui nidificano anatre e beccacce; mentre un sentiero raggiunge il faro di Punta Filetto da cui si gode uno splendido panorama su tutto l’arcipelago e sulle Bocche di Bonifacio. Poco distanti da Cala di Santa Maria si trovano anche i ruderi del convento benedettino edificato dai frati insieme a una chiesetta dedicata alla Vergine Maria. Il nome dell’isola si deve proprio ai monaci benedettini che furono tra i primi coloni dell’arcipelago nel XIII secolo.

A Nord dell’Isola vale la pena visitare la spiaggia di Cala Muro, costituita da sassi e scogli e incorniciata da un aspro filare di roccia chiara e da muri a secco; mentre a Ovest si può raggiungere Cala Drappo, una mezzaluna di sabbia chiara e sassi bagnata da un mare dai colori splendidi, fra il blu elettrico e il verde smeraldo. A Sud dell’isola si trova invece Cala di Fosso tra le più belle ed estese spiagge dell’Arcipelago.

 Sardegna e Corsica a vela

7 giorno: Santa Maria-Caprera-Cannigione (15 miglia)

Lasciata quest’oasi di pace e natura, si riparte per l’ultima tappa del viaggio: l’isola di Caprera. Basta percorrere 8 miglia in poco più di un’ora di navigazione per toccare con mano uno dei luoghi più incantevoli del Mediterraneo. Per sbarcare sfrutteremo il ridosso di Cala Coticcio, conosciuta anche come “Tahiti” per la bellezza del luogo. Si trova al centro della costa orientale e si compone di due piccole rade che offrono fondali di sabbia e scogli da 1,5 a 10 m. Completato l’ormeggio si può godere dell’incanto che ci circonda.

Le spiagge incontaminate di Caprera

Caprera è una riserva incontaminata e famosa per le sue spiagge immacolate, le grandi pinete e per essere stata l’ultima dimora di Giuseppe Garibaldi. Con una breve passeggiata si può raggiungere la sua casa museo aperta al pubblico oppure si possono visitare alcune calette meravigliose e selvagge, come la spiaggia del Relitto, Cala Brigantina, Cala Garibaldi, Cala Napoletana e i Due Mari.

Tornati a bordo, non resta che navigare per le ultime 7 miglia da completare in un’oretta e raggiungere di nuovo la base di Cannigione. Qui passeremo l’ultima notte prima di sbarcare. Con gli occhi pieni di tutta la bellezza che abbiamo ammirato in questa vacanza. E una grande voglia di tornare un giorno in questi luoghi da sogno.

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come giornalista professionista per testate nazionali e internazionali.

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