Storia delle info meteomarine: dai primi satelliti alle web cam
In passato, nell’era pre-informatica e delle analisi meteorologiche continue e approfondite, i velisti sapevano ben poco su cosa aspettarsi da mari e oceani. Fino all’inizio del 900 la navigazione, sul fronte delle condizioni meteomarine, vento, onde, correnti, era pressoché a vista. E solo i più esperti marinai, interpretando una serie di dati empirici, erano in grado di prevedere come si sarebbe evoluto il meteo.
Oggi, al contrario, sappiamo in ogni istante quale è il meteo in atto e in previsione in ogni angolo del mondo. E non c’è tratto di costa o passaggio oceanico che sfugge all’occhio tecnologico di satelliti e ai modelli analitici sviluppati dai meteorologi. Le previsioni, anche estremamente dettagliate, vanno da poche ore a 3, 5 e 7 giorni e addirittura settimane. Il tutto a portata di click di un pc, come di uno smartphone. C’è però un altro dispositivo hi-tech che negli ultimi anni è diventato un aiuto prezioso per velisti, ma anche surfisti e appassionati di watersports. Stiamo parlando delle webcam installate su spiagge, marina turistici, circoli velici e tratti di costa.
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Prime previsioni meteo a fini militari e tattici
La previsione meteorologica per come la conosciamo oggi in un recente passato era semplicemente un sogno per quanti andavano per mare. Basti pensare che uno dei primi tentativi di prevedere le condizioni meteomarine per ottenere vantaggi tattici ebbe luogo in uno degli episodi più critici della Seconda Guerra Mondiale, ossia il D-Day dello sbarco in Normandia. In realtà già nel 1920 grazie alla Scuola Meteorologica di Bergen era iniziato lo studio delle masse d’aria e dei grandi modelli climatici, ma la rilevazione dei dati empirici all’epoca era ancor estremanente ridotta.
Solo alcuni decenni dopo tuttavia, nell’aprile del 1960, il primo satellite meteorologico al mondo, il Television Infrared Observation Satellite (Tiros), venne stato lanciato nello spazio. Ma anche con l’arrivo di questi congegni pionieristici era ancora difficile capire se in un determinato punto dell’oceano sarebbe arrivata una tempesta o ci fosse calma piatta, se una determinata costa fosse navigabile o meno in sicurezza.
Con le boe posizionate negli oceani cambia tutto
Solo a partire dagli Anni 70, quando vennero posizionate le prime boe sia in Atlantico che Pacifico, migliorarono molto le informazioni disponibili sui modelli meteorologici. Queste boe avevano installate delle radiosonde in grado di registrare dati meteorologici, di pressione, temperatura, umidità, vento in direzione e intensità. Da quel momento in poi lentamente ma costantemente, un numero sempre maggiore di dati meteorologici viene condiviso pubblicamente in tutto il mondo. E viene diffuso attraverso la radio, i giornali e, più tardi, la televisione.
In quel decennio, in Paesi come l’Australia, Stati Uniti, Francia e Inghlterra apparvero i primi servizi meteo giornalieri su linee telefoniche dirette che fornivano informazioni preziose sul vento, le correnti di marea. Nonché le dimensioni e la direzione delle onde. Negli Anni 80, tali servizi migliorarono ancora di più e vennero offerti sempre a pagamento a velisti e crocieristi. Dopodiché con la nascita del World Wide Web si diffusero centinaia di siti di previsione meteo pubblici e privati che rilasciavano un flusso ininterrotto di dati, immagini e modelli di previsione meteorologica.
La meteorologia operativa su scala planetaria
Oggi il complesso sistema rivolto alla comprensione di una buona parte dei meccanismi atmosferici del nostro pianeta si articola attraverso registrazioni di 11.000 stazioni meteorologiche a terra, di circa 1.000 stazioni di radiosondaggi per il rilevamento dei vari parametri meteorologici in quota, osservazioni meteorologiche di circa 7.000 navi commerciali, comprese alcune navi meteorologiche ormeggiate in predisposte località e infine osservazioni effettuate da 6.000 boe in mare.
Il sistema si estende inoltre alle osservazioni effettuate da bordo di circa 3.000 aeroplani, in massima parte di linea. A tale struttura fanno poi da corollario vari satelliti meteorologici sia in orbita geostazionaria a circa 36.000 chilometri di altitudine, che in orbita polare, utilizzati per scopi scientifici. I satelliti meteorologici oltre a fotografare la superficie terrestre effettuano anche una sterminata varietà di misurazioni dello stato fisico dell’atmosfera. Soprattutto sulle zone impervie del pianeta, dove non è possibile rilevare dati meteorologici con i metodi tradizionali.
Previsioni accurate e immagini in tempo reale
Si deve risalire tuttavia al 1999 per avere conto di quando le parole dei meteorologi vennero sostituite dai filmati in diretta attraverso cui velisti, marinai e appassionati di watersports potevano guardare le determinate condizioni di un tratto di spiaggia, di un porto o di un circolo velico. All’epoca la qualità delle immagini trasmesse in streaming era inferiore a 4K o addirittura a 1080 pixel. Questo perché la risoluzione delle webcam, la disponibilità di Internet e la stessa velocità online erano ancora agli albori. Inoltre, la stessa copertura a livello geografico era molto contenuta. In alcuni casi, erano disponibili solo video occasionali girati a un orario prestabilito (7.00, 9.00, 13.00, 15.00, etc.). E solo alcune località offrivano riprese dal vivo, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
All’inizio degli Anni 2000, centinaia di servizi di beach cam regionali e nazionali debuttarono online, rendendo le web cam da spiaggia un mercato aperto, basato più sulle opportunità di localizzazione che sull’unicità tecnologica o sulla conoscenza specifica del settore. Ad apprezzarle sono soprattutto i velisti. Ma anche i praticanti di windsurf, surf e kitesurf che possono avere in qualunque istante la visuale del proprio spot preferito, della destinazione di viaggio e semplicemente del tratto di costa vicino a casa dove organizzare, uscite, allenamenti e crociere.