Siamo sicuri che gli strumenti di bordo sono davvero impermeabili? Quando si parla di apparecchiature e accessori da utilizzare a bordo di un’imbarcazione a vela, uno degli aspetti fondamentali è la loro resistenza all’acqua e alle condizioni ambientali. In mare, infatti, umidità, spruzzi e persino immersioni sono all’ordine del giorno. Per fortuna, esistono standard internazionali che ci aiutano a capire quanto un prodotto sia protetto contro acqua e polvere. Ma come interpretare queste informazioni quando partiamo per una crociera a vela?

Oggi, la vita in mare non è più quella di una volta: il marinaio moderno è sempre più tecnologico e ama circondarsi di dispositivi all’avanguardia. A bordo delle barche da charter non troviamo solo strumenti tradizionali come bussole o ecoscandagli, ma anche una vasta gamma di apparecchi elettronici: Gps, telefoni satellitari, tablet, smartphone e persino computer.

Molti di questi dispositivi sono progettati per resistere al duro ambiente marino. Con gusci rinforzati e guarnizioni speciali, sono in grado di sopportare spruzzi di acqua salata, esposizione prolungata all’umidità e, in alcuni casi, vere e proprie immersioni. Tuttavia, capire fino a che punto siano davvero impermeabili richiede un po’ di attenzione.

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Occhio alle etichette: “waterproof” non basta

Sarà capitato anche a te di vedere scritte come waterproof o water-resistant sulle confezioni dei prodotti. Sebbene siano termini rassicuranti, spesso non spiegano chiaramente quanto il dispositivo sia realmente protetto dall’acqua. A volte si tratta più di slogan pubblicitari che di garanzie tecniche. È quindi fondamentale sapere cosa significano queste etichette e come verificare il reale grado di impermeabilità di un prodotto.

Cosa sono i codici IP?

Come capire se gli strumenti sono impermeabili. Per fortuna, esiste uno standard internazionale che ci viene in aiuto: il codice IP, acronimo di Ingress Protection. Questo sistema, utilizzato in Europa e in molti altri Paesi, descrive il livello di protezione di un dispositivo contro polvere e liquidi. Il codice IP è composto da due numeri e, in alcuni casi, da lettere opzionali.

Il primo numero indica la resistenza del dispositivo alla polvere e ad altri corpi solidi, come particelle o granelli di sabbia.

Il secondo numero misura la protezione contro l’acqua, dai semplici schizzi fino alle immersioni prolungate.

Ad esempio, un prodotto con la sigla IP67 è completamente protetto dalla polvere (6) e può resistere a immersioni temporanee in acqua (7).

Quanto può resistere un dispositivo in acqua?

Vediamo nel dettaglio cosa significano le cifre del codice IP. Per quanto riguarda la protezione contro l’acqua, i livelli vanno da 0 a 8:

IPX0: Nessuna protezione.

IPX1: Resiste a gocce d’acqua che cadono verticalmente.

IPX4: Resiste a spruzzi d’acqua da qualsiasi direzione.

IPX7: Può essere immerso temporaneamente.

IPX8: Resiste a immersioni prolungate.

Questo sistema ci permette di distinguere chiaramente tra un dispositivo che sopporta solo la pioggia e uno che può essere usato sott’acqua.

Standard alternativi: NEMA e JIS

Strumenti tecnologici impermeabili. Se hai acquistato prodotti di origine statunitense o asiatica, potresti trovare standard diversi. Negli Stati Uniti si utilizza il codice NEMA, che include anche altri aspetti come la resistenza alla corrosione. Ad esempio, un dispositivo classificato come NEMA 6 è equivalente a un IP67.

In Asia, invece, troviamo lo standard JIS (Japanese Industrial Standards), che si rifà direttamente al codice IP. Quindi, una sigla come JIS IPX5 equivale a quella europea.

Conclusione

Capire quanto un dispositivo sia impermeabile quando siamo in crociera è fondamentale, soprattutto in ambiente marino. Leggere con attenzione le etichette e conoscere i codici di protezione ti permetterà di scegliere apparecchiature che durino nel tempo, resistendo all’acqua e alle difficili condizioni del mare. Con un po’ di attenzione, puoi assicurarti che i tuoi strumenti di bordo siano all’altezza delle sfide che ti aspettano.