Winch: cos’è e come funziona questo accessorio per velisti
Negli ultimi anni, un gran numero di parti dell’attrezzatura a bordo delle barche a vela si è notevolmente evoluta per consentire anche a persone relativamente meno forti o meno allenate di regolare le manovre sottoposte ai carichi più elevati: bozzelli, paranchi e sistemi idraulici. Uno dei componenti che si è maggiormente evoluto in questa chiave è sicuramente il winch. Quest’ultimo è un accessorio fondamentale per manovrare qualsiasi cabinato a vela: serve a moltiplicare la forza di tiro esercitata su qualsiasi scotta o cima che offra una certa resistenza e lo si utilizza per qualsiasi manovra corrente (scotte, drizze, amantigli, etc.), in particolare per issare e cazzare le vele.
Oggi i cabinati a vela tendono ad avere in coperta solo pochi winch ma ben dimensionati e potenti. In un’attrezzatura standard in genere sono presenti due winch dedicati a drizze e amantigli, poi due verricelli più potenti con self-tailing per il genoa e altri due per lo spinnaker, la randa ed eventuali sartie volanti. La riduzione del numero dei winch in coperta è anche merito dell’utilizzo di stopper che permettono di bloccare scotte e cime.
Vediamo come si calcola la potenza e la velocità dei winch che utilizziamo e come sfruttare al meglio questo prezioso componente durante le manovre.
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Ma quanto è potente il mio winch?
Il winch va usato effettuando dei colli con la cima intorno al tamburo in senso orario: con poco vento sono sufficienti uno o due colli per avere una presa adeguata, mentre tre colli è il numero standard e quattro colli sono il massimo da eseguire con molto vento se le dimensioni del tamburo lo consentono e non si rischia di accavallare le spire. Per descrivere la capacità di trazione di un winch il termine che si utilizza è il rapporto di potenza che rientra nel nome che i produttori danno ai propri verricelli. Per esempio un 48 ha un rapporto di potenza di 48:1 nella velocità massima e questo significa che esercitando una forza da 1 kg sulla maniglia, si generano 48 kg di potenza.
Nei winch velocità e potenza sono inversamente proporzionali: se volete la velocità, avrete meno potenza, se al contrario volete una potenza maggiore, la velocità sarà necessariamente più bassa. Questa è la ragione per cui i winch di grandi e medie dimensioni sono progettati a 2 o 3 velocità. Con carichi bassi va bene andare in velocità, anche se con potenza inferiore, ma quando il carico aumenta, è necessario aumentare anche la potenza di trazione per poi fare le ultime regolazioni “di fino” a velocità inferiore.
Meglio un winch potente o veloce?
Come si calcola concretamente la velocità di un winch? Quando si parla di velocità del verricello s’intende la lunghezza della scotta che viene tirata per ciascun giro della maniglia. Quindi per definire la velocità di un winch sono fondamentali il rapporto di velocità e la circonferenza del tamburo. Dal momento che la scotta è avvolta sul tamburo, ogni giro di winch recupera in una quantità di scotta pari alla circonferenza del tamburo. Se cercate un winch veloce, dovrà essere di grandi dimensioni, con un tamburo di diametro notevole. Ma sfortunatamente, dal momento che il diametro del tamburo in parte determina il rapporto di potenza, un winch di grandi dimensioni, a parità di velocità si caratterizzerà per una potenza inferiore.
Le barche da regata che mediamente utilizzano winch di grandi dimensioni compensano la minore potenza semplicemente girando più forte sul winch. Anche se un gruppo di uomini muscolosi è un lusso che non tutti gli equipaggi da crociera si possono permettere.
I winch a 3 o 4 marce: ecco come lavorano
I winch a 3 e 4 velocità sono in grado di garantire una grande velocità. Un winch standard a 3 velocità è un winch di piccole dimensioni con prima diretta. Il tamburo compie un intero giro esattamente a ogni giro di maniglia, quindi in presenza di bassi carichi, la scotta viene recuperata a velocità altissima. Ne risulta un piccolo vantaggio meccanico che deriva dalla relazione tra la leva, ossia la maniglia, e il diametro del tamburo. I winch a 3 velocità di dimensioni maggiori e hanno sempre la prima velocità inserita perché, anche con bassi carichi, è necessario un certo vantaggio meccanico. I winch a 4 velocità di fatto sono dei winch a 3 velocità con l’aggiunta di una “prima ridotta”.
La lunghezza della maniglia conta, eccome…
Un altro modo per incrementare la velocità del verricello è quella di utilizzare una maniglia più corta, di solito da 203 mm. Le maniglie da 203 mm sono più veloci perché devono percorrere una circonferenza minore e quindi l’equipaggio può “girare” più in fretta. Ma, dal momento che la lunghezza della maniglia in parte determina il rapporto di potenza, con una maniglia più corta del 20 per cento, anche la potenza trasferita si riduce del 20 per cento.
Curare l’angolo di ingresso della scotta
L’efficienza di un verricello dipende anche dalla posizione in cui è montato in barca. È fondamentale che l’angolo di ingresso della scotta sia quello più corretto: la scotta dovrebbe essere diretta al winch con un’angolazione di circa 5-8 gradi in modo da evitare che si possa incattivare sul tamburo. Se i bozzelli di rinvio sono troppo alti, è necessario alzare di poco il winch, altrimenti il grippaggio è assicurato.
È importante anche montare il winch in modo che la scotta sia allineata in maniera corretta. Un allineamento non corretto aumenta significativamente il carico sugli ingranaggi con il risultato di un funzionamento non ottimale e, in casi più gravi, della rottura del verricello stesso.
Winch elf-tailing: quali sono i vantaggi?
Attualmente la maggior parte dei verricelli sono self-tailing, ovvero con una doppia ganascia dentata superiore mobile che trattiene la cima e permette di cazzarla da soli e bloccarla, come fosse una galloccia. Il self-tailing è comodo, ma con molto vento è meglio non farlo lavorare con alti carichi: tre colli sul tamburo diminuiranno la tensione sulle ganasce. La staffa del self-tailing da cui esce la scotta deve essere orientata in modo che quest’ultima cada nel pozzetto.
Aggiungi un motore elettrico al tuo winch
L’azionamento del verricello richiede un impegno fisico notevole, specie quando età o mancanza di allenamento rendono più pesante mettere a segno le vele. Si può intervenire sul rapporto di riduzione tra i giri della manovella e quelli del tamburo, rendendo meno faticosa la manovra, però in certe situazioni anche questo accorgimento può non essere sufficiente. Come risolvere il problema? Si potrebbero sostituire i winch manuali in dotazione con modelli elettrici o idraulici. Un’alternativa può essere invece di motorizzare i winch a disposizione mediante appositi kit che consentono peraltro un risparmio economico interessante.
David Ingiosi
Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come giornalista professionista per testate nazionali e internazionali.