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Crociera con vento leggero: ecco 8 trucchi per non rallentare

– 21 Dicembre 2023 – Vita a bordo

Vita a bordo

Crociera con vento leggero: ecco 8 trucchi per non rallentare

Navigazione e vento leggero. Nelle crociere a vela in genere non si bada alla velocità di navigazione. Il clima è rilassato, l’equipaggio è in vacanza e conta di più la qualità del tempo trascorso a bordo, comprese le soste in baia, che le prestazioni della barca. Condurre al meglio un cabinato in tutte le condizioni regala in ogni caso una gran soddisfazione a chi è al timone e rappresenta sempre una bella sfida con la natura.

Le doti e la sensibilità di un buon timoniere si vedono soprattutto quando si naviga con vento leggero, diciamo sotto gli 8 nodi. In queste condizioni far navigare in modo ottimale la barca e mantenerla in movimento non è assolutamente facile e può mettere a dura prova la pazienza dei neofiti. Sfruttare efficacemente qualsiasi brezza richiede infatti una buona dose di abilità, concentrazione e pratica. Ecco allora alcuni suggerimenti e tecniche da provare la prossima volta che nelle vostre crociere vi troverete a navigare con una leggera brezza.

Leggi anche: Andature portanti: ecco quali vele possiamo utilizzare

Regolare le vele per il vento leggero

Una vela dalla forma arrotondata e larga sfrutta meglio il vento disponibile rispetto a una vela stretta e piatta. Sebbene l’obiettivo nel vento leggero sia quello di favorire una “pancia” nella forma della vela, un’eccessiva insaccatura della vela aumenterà la turbolenza e ridurrà la potenza di spinta. Tendete le drizze della randa solo fino a far scomparire le grinze orizzontali. Anche l’allentamento della randa contribuirà a rendere più profonda la forma della vela.

Evitate di cazzare eccessivamente sia il fiocco che la randa. Ricordate il vecchio adagio: “In caso di dubbio, lascate”. Allentate la scotta fino a quando la balumina della vela fileggia, quindi rifilatela fino al punto in cui la balumina smette di fileggiare. Cazzare e lascare le vele con piccoli incrementi regolari (pochi centimetri alla volta), poiché il vento leggero impiega più tempo a riattaccarsi alle vele.

Tenete presente il fenomeno del cosiddetto “wind shear”, ovvero la tendenza della velocità e della direzione del vento a variare a diverse altitudini, anche con differenze di altitudine molto piccole, come tra la testa d’albero e la coperta della barca. Con vento leggero, la torsione della direzione del vento tra la testa d’albero e il livello della coperta tende a essere più pronunciata a causa dell’effetto del vento apparente. Aumentare il twist nella parte superiore della vela aiuta a compensare il “wind shear” e a migliorare l’assetto su tutta l’altezza della vela.

Il vento apparente è il nostro alleato

Quando si naviga con venti leggeri, lo slancio in avanti dell’imbarcazione fornirà più energia alle vele rispetto alla sola velocità del vento reale. Bisogna fare del nostro meglio per mantenere lo slancio che si riesce a ottenere per trarre il massimo vantaggio dal vento apparente.

Navigare al lasco con aria leggera può essere una sfida ancora più grande, perché si perde il vantaggio del vento apparente. Se dovete navigare al lasco, otterrete risultati migliori con un traverso largo. C’è una manovra che può aiutare a progredire in direzione quando si naviga al lasco: si governa lentamente fino a un’andatura al traverso per prendere slancio, poi ci si allontana lentamente dal vento. Se la velocità diminuisce di nuovo, si ripete la manovra.

vento leggero

Farsi guidare dalle increspature sull’acqua

Osservate l’acqua in cerca di segnali di vento e preparatevi a sfruttare qualsiasi refolo che vi si presenti per aiutarvi a prendere slancio. Le increspature di colore leggermente più scuro sull’acqua sono il segno che sta per arrivare un refolo di vento. Le increspature indicano anche la direzione da cui proviene il refolo. Prima che il refolo raggiunga la vostra barca, governate delicatamente nella direzione che vi consentirà di sfruttare al meglio l’assetto velico esistente quando il refolo arriverà.

Cavalcare le correnti di marea

Le correnti di marea vicino alla riva tendono a essere meno rapide delle maree in acque più profonde. Quando la corrente di marea è contraria alla direzione in cui volete andare, navigate il più vicino possibile alla riva. Se la direzione che intendete seguire è quella della corrente di marea, il vostro slancio sarà avvantaggiato dalla navigazione in acque più profonde, dove le correnti di marea scorrono più rapidamente, ma fate attenzione al traffico marittimo. Accendete il motore se vi trovate in una corsia di navigazione quando si avvicina una grande nave. E fate tutto il necessario per allontanarvi in fretta.

vento leggero

Pala del timone ferma

Nelle brezze leggere un bravo timoniere sa bene che bisogna muovere il meno possibile la pala del timone e ridurre al minimo le correzioni di rotta. Ogni spostamento del timone infatti rappresenta un freno per la velocità e, quando la barca fa già fatica a muoversi diventa fondamentale non rallentarla ulteriormente. Anche il sovrasterzo o il sottosterzo del timone aumentano la resistenza aerodinamica e d conseguenza rallentano l’imbarcazione.

Mantenere il più fermo possibile il timone è un lavoro di concentrazione e di sensibilità con la direzione del vento. Lo sguardo dello skipper deve restare fisso sui filetti del fiocco, indici preziosi della corretta regolazione delle vele, e non distrarsi con nient’altro.

Bolina più “larga”

Con vento leggero nelle andature di bolina ogni secondo trascorso con la barca troppo “puntata” al vento si paga a caro prezzo. Con la prua vicino alla direzione del vento infatti la barca perde subito velocità e recuperarla è invece un processo più lento e faticoso. Se durante la crociera bisogna risalire il vento spinti solo da una leggera brezza, sarà meglio dare precedenza alla velocità della barca piuttosto che all’angolo al vento. Meglio tenere una bolina appena più larga del dovuto e non forzare troppo l’orza, piuttosto che rischiare di perdere diversi decimi, o peggio, nodi di velocità.

Il timoniere deve prestare attenzione più ai filetti del fiocco che all’inferitura della vela. Bisogna evitare di tenere i filetti rivolti verso l’alto e osservare se la vela si sgonfia vicino allo strallo. È questo infatti il segnale che l’angolo al vento scelto è troppo stretto.

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Abbrivo e pesi a bordo

La scia di motoscafi, maxi rib, traghetti e grandi navi che sfrecciano nelle vicinanze può interferire con l’abbrivo dell’imbarcazione. Questo anche perché il dondolio sulle onde “scuote” il vento dalle vele. Se possibile, evitate le zone ad alto traffico marittimo. Lo stesso vale per gli improvvisi spostamenti di peso a bordo. L’equipaggio sarà disposto sottovento, da centro barca in avanti, per cercare di dare un minimo di sbandamento allo scafo e ridurre la superficie bagnata. Il timoniere deve “sentire” questo sbandamento e regolarsi su questo. Ogni volta che questo si riduce vuol dire che la barca è troppo stretta al vento e la pressione sulle vele si sta riducendo ulteriormente.

Sulle barche più piccole e leggere, che tendono a oscillare con il movimento dell’equipaggio, chiedete ai membri dell’equipaggio di muoversi lentamente quando si spostano da un lato all’altro della barca. Oltre a ridurre la resistenza aerodinamica a poppa, lo sbandamento indotto dal loro peso contribuisce a migliorare la forma delle vele tenendole sottovento.

Sapere dove trovare il vento

Prima di salpare, controllate le previsioni del tempo e i bollettini meteo per conoscere la direzione del vento prevista. Tenete presente che le masse terrestri creano un’ombra di vento, un’area di vento molto leggero o assente sul lato di sottovento della massa terrestre. Osservate l’acqua per seguire i segnali di vento e schivate le ombre del vento quando navigate in queste zone.

 

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