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A vela nelle Grenadine, l’ex covo di pirati amato dai velisti

– 27 Dicembre 2023 – Itinerari Crociera

Itinerari Crociera

A vela nelle Grenadine, l’ex covo di pirati amato dai velisti

Le Grenadine sono un arcipelago caraibico di 32 tra isole e atolli immerse in una natura tropicale lussureggiante e circondate barriere coralline e acque turchesi ideali per le immersioni e naturalmente per andare in barca a vela. In passato sono state utilizzate come covo da pirati e corsari, ma oggi sono certamente tra gli scali più frequentati dai diportisti che visitano i Caraibi. Oltre che molto apprezzate dal mondo del jet set internazionale che qui trova privacy e tranquillità, oltre a una natura incontaminata.

Leggi anche: Turks e Caicos, un paradiso di atolli nel Mar dei Caraibi

Grenadine

Giorno 1, Le Marin (Martinica), imbarco

La barca vi aspetta per l’imbarco a Le Marin, splendida cittadina che si trova sulla costa meridionale dell’isola Martinica, nelle Piccole Antille. Il suo porto è il più grande dei Caraibi con una capacità di 838 ormeggi e dal 2006 ogni anno riceve il riconoscimento “bandiera blu” per i suoi servizi rispettosi dell’ambiente. Il marina ospita anche molti negozi, bar e ristoranti che creano un’atmosfera vivace. Terminato l’imbarco si può esplorare la cittadina che offre bellissimi paesaggi costieri, tra cui il selvaggio Capo Macré e la spiaggia Anse Baleine con la sua sabbia bianca e l’acqua turchese.

Prima di lasciare Le Marin ricordate di visitarne la chiesa Saint-Étienne, una delle più antiche della Martinica. Risalente al XVIII secolo, offre una bella facciata in stile gesuita fatto di pietra a taglio e si distingue per il campanile separato dal resto dell’edificio. All’interno la struttura evoca lo scafo capovolto di una nave, inoltre l’altare maggiore in marmo policromo presenta un magnifico bassorilievo che illustra l’Ultima Cena.

Grenadine

Giorno 2, Le Marin (Martinica) – Béquia, 85 miglia

Nella notte facciamo rotta su Bequia, l’isola più popolata dell’Arcipelago delle Grenadine. Secondo le lingue Arawak locali, il termine Bequia vuol dire “isola delle nuvole”, perfetto per questo fazzoletto di terra incantevole circondato dalle acque turchesi del Mar dei Caraibi che si confondono con il cielo. Le sue splendide spiagge circondate da alberi di cocco e palme, i limpidi fondali marini dove praticare snorkeling e la natura lussureggiante la rendono uno scalo magnifico per la crociera. Fino a qualche decennio fa, a Bequia non c’era corrente elettrica e vi erano solo poche stradine sterrate. Oggi, nonostante le numerose innovazioni, l’isola mantiene un’atmosfera antica e incontaminata.

La spiaggia più apprezzata è Princess Margaret che con la sua sabbia bianca e le acque cristalline è una delle più belle dei Caraibi. Si trova vicino al molo di Port Elizabeth dove potete recarvi per il pranzo o per un cocktail pomeridiano. Oltre al mercato di frutta e verdura, qui si trovano anche botteghe artigianali che realizzano gioielli con ossa e denti di balena e modellini di barche scolpiti con bucce di cocco. Altra spiaggia incantevole è la Lower Bay posta in un’ampia baia perfetta per nuotare e fare immersioni. Nell’isola ci sono alcuni villaggi di pescatori, verdi colline da cui godere ottimi panorami e alcune piantagioni. Superlativo è anche il lungomare Belmont Walkway.

Giorno 3, Béquia – Moustique, 15 miglia

Prossima tappa delle Grenadine è Mustique, una piccola isola privata di proprietà della Mustique Company, anche se formalmente appartiene al governo di Saint Vincent e Grenadine. L’isola è rimasta più o meno sconosciuta fino al 1976, quando le fotografie della principessa Margaret d’Inghilterra (sorella minore della regina Elisabetta) in visita all’isola vennero pubblicate su tutti i rotocalchi dell’epoca. Non a caso di recente è stata la meta scelta da Kate e William per trascorrere le vacanze estive assieme ai loro bambini. È nota per i suoi resort di lusso, le spiagge di sabbia bianca e la vegetazione rigogliosa. Anche se molto piccola, conta numerose barriere coralline, spiagge di sabbia bianca e stupende calette con un mare incantevole. La spiaggia più gettonata è Lagoon Beach. Altre due baie con spiagge incantevoli sono Pasture Bay e Marconi Beach dove è si possono ammirare aironi e tartarughe marine.

Poi c’è la spiaggia di Simplicity, situata nella parte nord-orientale dell’isola che è perfetta per praticare watersports. Per ammirare invece la barriera corallina con maschera e boccaglio si può andare a Gelliceaux ed Endeavour Bay nella parte sud-occidentale. Se si desidera cenare a terra sull’isola ci sono anche ottimi ristoranti di lusso, come il The Beach Cafè direttamente sulla spiaggia o il Basil’s ristorante con musica, balli e divertimento. Il locale Veranda organizza invece principeschi aperitivi davanti al tramonto.

Grenadine

Giorno 4, Moustique – Tobago Cays, 25 miglia

Le Tobago Cays sono un piccolo gruppo di 5 isole cosiddette “Cays”, ossia basse e composte da sabbia e corallo, che formano un parco marino protetto. Sono Petit Rameau, Petit Bateau, Baradal, Jamesby e Petit Tabac, tutte disabitate e collegate da una barriera corallina a forma di ferro di cavallo, chiamata “Horse Shoe Reef”. L’acqua intorno alle isole è poco profonda (da 2 a 4 m), con incredibili sfumature di blu e soprattutto è molto calda (circa 30 °C). Le spiagge di sabbia bianca, le palme da cocco e i fondali cristallini ne fanno un piccolo paradiso terrestre e sicuramente uno degli ancoraggi più belli dei Caraibi.

Per la sosta in barca l’ancoraggio di Baradal è il più trafficato. Qui si può oziare sulla spiaggia di sabbia bianca e ammirare iguane, molti uccelli e una magnifica flora, tra cui alcune bellissime orchidee. Se volete un po’ di pace e tranquillità potete ancorare Petit Rameau o ancora a Jamesby. Sull’isola di Petit Bateau, ci si può godere un barbecue di aragosta in spiaggia, accompagnato da frutta tropicale. Mentre sull’isolotto di Petit Tabac si possono visitare le location dove sono state girate alcune scene del film “Pirati dei Caraibi, la maledizione della perla nera”.

Giorno 5, Tobago Cays – Mayreau, 3 miglia

Proseguiamo la nostra rotta per Mayreau, la più piccola isola abitata delle Grenadine e un vero paradiso incontaminato. Ha una superficie di appena 0,46 miglia quadrate e una comunità di 270 abitanti che vivono in un villaggio situato su Station Hill, una collina a Sud Ovest dell’isola. Sempre sulla sommità dell’isola si trovano la piccola scuola elementare, l’edificio delle telecomunicazioni, una chiesa cattolica in mattoni e pietra dell’Immacolata Concezione e una chiesa pentecostale. Dalla cima della collina si possono vedere le Tobago Cays, Canouan e Union Island. I velisti in genere ormeggiano nella Baia di Saltwhistle oppure a Saline Bay che prende il nome dallo stagno di sale situato a Est della spiaggia sabbiosa. Il sale di Mayreau veniva raccolto ed esportato in passato, ma ora viene destinato solo a uso locale.

Giorno 6, Mayreau – Union Island, 3 miglia

Rimettiamo la prua all’orizzonte per esplorare Union Island, altra perla delle Grenadine. L’isola è di origine vulcanica ed è molto piccola: è lunga 5 km e larga appena 2 km. Ma a dispetto delle dimensioni offre paesaggio incontaminato, alcune spiagge di sabbia bianca poco frequentate e un bellissimo mare dove è possibile ammirare la barriera corallina. Inoltre i velisti apprezzano i suoi ritmi lenti e la cordialità della gente del posto che accolgono tutti con sorrisi e gentilezza.

Union Island ospita anche due centri abitati principali, Clifton e Ashton che si trovano entrambi sulla costa meridionale dell’isola. Clifton è quella più popolosa e vivace, con tre ottimi ristoranti dove è possibile mangiare una gustosa aragosta e altri piatti tipici del luogo a base di tonno e pesce spada. Sempre a Clifton è presente anche una rinomata scuola di kitesurf, il centro Duotone di Jeremie Tronet. Le spiagge più belle sono Campbell, Big Sand e Chatham Bay, tutte con sabbia bianca, conchiglie meravigliose, palme di cocco e tanta tranquillità. Gli amanti delle immersioni infine possono godere della bellezza della barriera corallina.

Giorno 7 – Union Island – Santa Lucia, 70 miglia

Molliamo gli ormeggi per un’altra destinazione delle Grenadine da sogno: Santa Lucia. L’isola attrae velisti provenienti da tutto il mondo per le sue spiagge di sabbia bianchissima, le baie incastonate nel verde e i fondali marini ricchissimi. È apprezzata anche per la movida notturna, la cucina della tradizione creola e la tipica accoglienza caraibica. L’isola è montuosa e di origine vulcanica e ospita due rilievi: il Gros Piton (770 m) e il Petit Piton (743m). Anche se la cima più elevata è il Mount Gimie, con i suoi 950 metri.

Il porto della capitale, Castries, è un’ottima base per esplorare l’isola. La sua piazza principale, Derek Walcott Square, è circondata da edifici in legno, con gli elaborati balconi, e dalla Cattedrale dell’Immacolata Concezione. Molto bella è anche la Biblioteca Comunale, dallo stile vittoriano. Da visitare anche il mercato all’aperto stracolmo di frutta, verdura e artigianato locale. La zona più turistica dell’isola è Rodney Bay nella costa settentrionale, ma lì vicino si trova anche il caratteristico borgo di pescatori di Gros Islet. Sempre a Nord si trova l’ex covo di pirati Pigeon Island Park che oggi accoglie antiche costruzioni militari, musei, cannoni e un panorama mozzafiato che arriva fino ai Pitons e a Martinica. A sud si trova, invece, la zona più ricca di montagne e di foresta pluviale di Santa Lucia. Altre baie dove sostare sono Marigot Bay, Soufrére Bay e Anse Chastanet. Quest’ultima ospita una riserva marina con bellissimi banchi corallini, spugne e pesci di barriera.

Giorno 8, Santa Lucia – Le Marin (Martinica), 30 miglia

Dopo un viaggio a vela alle Grenadine così intenso e ricco di bellezze, non ci resta che fare ritorno nella base di Le Marin sull’isola Martinica. Con la certezza di avere esplorato alcuni degli angoli più suggestivi al mondo e la speranza di tornarci ancora una volta, sempre a bordo di una barca spinta dal vento.

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