Scoprire a vela le Bahamas e le delizie tropicali delle Exuma
Lingue di sabbia bianca che emergono dall’oceano in un trionfo di colori, natura lussureggiante, villaggi in stile coloniale e acque cristalline ricche di pesci tropicali. È questo lo scenario spettacolare delle isole Bahamas. Tutto perfettamente conservato e protetto grazie al Parco Naturale delle Exuma.
Le Bahamas sembra quasi di conoscerle prima di sbarcarci. Questa costellazione di oltre 700 isole, isolotti e “cays”, i banchi di sabbia bianca che emergono dall’oceano in un fulgore di colori, sono scolpiti nell’immaginario del velista e disseminati nella letteratura di mare con le loro storie di pirati, gli approdi paradisiaci e gli scenari tropicali. L’impatto reale però è sempre più sorprendente di qualunque racconto. Sembra che sull’isola più orientale dell’arcipelago, chiamata San Salvador, Cristoforo Colombo sbarcò nel 1492 quando era alla ricerca del Nuovo Mondo. E battezzò queste terre “Islas de Baja Mar” o “Bahamas” appunto, che significa “isole del basso mare”.
Un luogo ideale per una crociera a vela che grazie al clima monsonico subtropicale offre un clima mite durante tutto l’anno. Con la temperatura che raramente scende sotto i 16 e sopra i 31 gradi. Naturalmente le acque subito fuori le Bahamas sono interessate da forti correnti, venti sostenuti, traffico marittimo. Nonché rocce sottomarine sparse in tutto l’arcipelago che hanno affondato centinaia di navi sin dall’epoca coloniale. Questi rischi richiedono un’attenta pianificazione della rotta e un consulto costante dei bollettini meteo. Ma a parte queste accortezze, un’esplorazione a vela di questi luoghi magici e dalla bellezza surreale è un regalo da farsi almeno una volta nella vita.
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Giorno 1, Palm Cay Nassau, imbarco
La base d’imbarco per la nostra crociera alle Bahamas è Palm Cay One Marina, uno dei più grandi porti turistici dell’arcipelago, che si trova sul lato sud-orientale di Nassau. Le sue banchine, ricche di servizi nautici, soprattutto in alta stagione, da dicembre ad aprile, sono un fitto brulicare di turisti che sbarcano dalle navi da crociera provenienti dagli Stati Uniti. Del resto Nassau è la capitale delle Bahamas e la porta d’ingresso per chi intende esplorare l’arcipelago. Questo ex covo di pirati, è oggi una città moderna dall’anima tropicale e l’atmosfera vibrante che offre hotel a 5 stelle, ristoranti di lusso, splendide spiagge bianche e un mare turchese incredibile. Oltre ad attrattive di tutti i tipi, anche per la vita notturna. Gli abitanti del posto dicono che Nassau non si ferma mai.
Il distretto coloniale della città, organizzato intorno a Bay Street, è pronto a sedurvi con i suoi colori vivaci e le sue facciate conservate dal 18 ° secolo. È qui che oltre al giardino e allo zoo tropicale si concentrano i musei più importanti di Nassau, a partire dal Museo dei Pirati che celebra le avventure, i saccheggi e i naufragi dei vecchi bucanieri del passato, ma anche il Museo Junkanoo, dove scoprirete la storia di questo colorato carnevale che è stato inventato dagli schiavi e che è diventato una tradizione nazionale. Interessanti sono anche il Museo Pompeo dedicato agli schiavi che si ribellarono alla schiavitù, il Museo delle Bahamas che racconta la storia dell’arcipelago, nonché la National Art Gallery che espone una ricca collezione di dipinti, sculture, ceramiche, fotografie e tessuti degli artisti locali.
Per godere della natura di Nassau ci sono poi le sue splendide spiagge di sabbia bianca: da Cable Beach a Cabbage Beach, Jaws Beach e Junkanoo Beach. Nassau è peraltro collegata da un ponte con la vicina isola di Paradise Island che ospita il famoso resort Atlantis con uno degli acquari all’aperto più grandi al mondo. Se poi volete nuotare con i delfini e i leoni marini potete fare un’escursione a Blue Lagoon Island.
Giorno 2, Nassau – Highbourne Cay, 28 miglia
Con una navigazione verso Sud Est di circa 4 ore da Nassau raggiungiamo Highbourne Cay. È un’isola deliziosa che costituisce la porta d’ingresso all’incantevole arcipelago Exuma, vero paradiso di 350 isole per lo più disabitate, lingue di sabbia bianca e uno dei mari più belli del mondo. Highborn Cay ha pochi abitanti e presenta una forma a “H” unica che offre ai diportisti diverse soluzioni per un piacevole ancoraggio protetto con sabbia fine. È una bellissima area selvaggia disseminata di sentieri nel verde e circondata da barriere coralline dove fare snorkeling e andare a pescare di cernie e aragoste. Ci si può ormeggiare anche nel porto turistico di Highbourne Cay, situato all’interno di una suggestiva baia naturale riparata e tenuto in modo impeccabile da uno staff professionale e amichevole. Lungo le sue banchine troverete tutti i servizi nautici, docce, negozi e internet wireless.
Vecchie mappe Highbourne Cay risalenti al XVII secolo mostravano un canale d’acqua che scorreva attraverso quello che oggi è l’istmo che collega le due porzioni più grandi dell’isola. Lungo le sue coste si estendono otto spiagge. Tra queste East Beach che con le sue 3 miglia di sabbia bianca soffice come farina è rinomata in tutto il mondo per la sua bellezza ed è classificata come una delle migliori spiagge delle Bahamas.
Giorno 3, Highbourne Cay – Warderick Wells Cay, 20 miglia
Mettiamo la prua verso Warderick Wells. L’isola che costituisce il cuore del parco protetto dell’arcipelago Exumas. È qui che si trova infatti il quartiere generale dell’ente di tutela creato dal governo delle Bahamas nel 1959. Quando ci si avvicina a Warderick Wells e si è ancora a qualche miglio di distanza, basta chiamare il parco al numero 16 e richiedere un ormeggio tra i numerosi campi boe. Quello principale, chiamato Warderick Wells, è a forma di ferro di cavallo e offre 22 ormeggi, con una buona protezione dai venti ma con una forte corrente in entrata e in uscita. Un secondo grande campo di ormeggio si trova sul lato Ovest dell’isola, tra la baia e Emerald Rock, ed è aperto a Ovest e a Sud. Un terzo piccolo campo di ormeggio si trova nell’angolo Sud Est dell’isola, tra la baia e Hog Cay.
Ancorando in una delle aree assegnate, potete quindi prendere il tender per fare il giro dell’isola e ammirare tutte le sue bellezze. A partire dalle incredibili barriere coralline che brulicano di pesci dai colori vivaci, aragoste e tartarughe. Così come le oltre 30 spiaggia di sabbia bianca che circondano l’isola. Tornati sulla terraferma si possono intraprendere numerose escursioni attraverso sentieri ben segnalati e accompagnati da informazioni sulla storia, la flora e la fauna del parco. L’isola è disseminata da una serie di grotte utilizzate come covo dai pirati in tempi passati e antiche piantagioni che convergono sulla cima di BooBoo Hill. Da questa si possono ammirare oltre che panorami mozzafiato i suggestivi spruzzi di acqua salata che da decine di cavità naturali esplodono fino a 10 metri d’altezza.
Giorno 4, Warderick Wells Cay – Staniel Cay, 15 miglia
Con una navigazione di 15 miglia raggiungiamo la bellissima isola di Staniel Cay. È tra le più grandi di tutte le Exumas e conta solo circa 100 abitanti permanenti. Ma è frequentata da migliaia di turisti all’anno grazie all’aeroporto connesso con Fort Lauderdale (Stati Uniti). Il villaggio principale dell’isola si trova sulla costa occidentale. E oltre alle abitazioni colorate accoglie diversi negozi al dettaglio, chiese, un negozio di forniture marine. Nonché un ufficio postale e una biblioteca. Il posto ideale per attraccare è la banchina del locale yacht club costruito negli Anni 60 che si trova in una baia protetta. Questa è circondata da palme e lingue di sabbia che si creano con il ritirarsi della marea. Nel suo bar si ritrovano pescatori, diportisti e turisti di passaggio che da qui partono per le tante escursioni a contatto con una natura primordiale e rigogliosa.
Tra le più suggestive C’è la possibilità di nuotare nella laguna piena di squali di barriera (innocui) a Compass Cay oppure ammirare da vicino la maestosa popolazione di iguana che popola Bitter Guana Cay. Molto emozionante è anche nuotare con i maialini selvaggi a Big Major Cay, nota anche come “Pig Island”. Ma forse l’esperienza più apprezzata è la visita della Thunderball Grotto. Si tratta di una splendida grotta marina con un’apertura verso il cielo che lascia entrare i raggi del sole colorando l’acqua di mille gradazioni di blu e di verde. È celebre per essere stata il set del film hollywoodiano “Thunderball” con Sean Connery nel ruolo di James Bond.
Per il resto a Staniel Cay basta sdraiarsi in una delle sue favolose spiagge come Town Beach, Pirate Trap Beach, Ho Tai Cay Beach, South Beach e Ocean Beach, oppure sorseggiare un drink al Sand Bar di Pipe Creek, per sentirsi in paradiso.
Giorno 5. Staniel Cay – Shroud Cay, 32 miglia
Dopo una bella “galoppata” a vela sostenuti dai venti del Pacifico raggiungiamo Shroud Cay. È l’isola più a settentrione del Parco delle Exumas e anche la più rilassata e tranquilla, visto che è raggiungibile solo in barca. Completamente disabitata e racchiusa da una barriera corallina, presenta un panorama incantevole attraversato da diverse insenature e corsi d’acqua tortuosi e paludi salmastre. Lo stesso centro dell’isola si riempie di acqua durante l’alta marea. E diventa la straordinaria nursery di uccelli marini e tartarughe. Con intrighi di mangrovie tutti da esplorare con il tender.
A Shroud Cay non ci sono porti turistici. Ma ci sono 10 ormeggi per barche fino a 18 metri che vengono assegnati in base all’ordine di arrivo. Per cui è essenziale arrivare in anticipo. Una volta ormeggiati, basta prendere il tender per esplorare tutte le bellezze dell’isola. A partire dalle stupende spiagge del lato Ovest, stando attenti a non superare i limiti di velocità imposti dalla riserva. Una volta scesi a terra, si può raggiungere Camp Driftwood allestito negli Anni 60 da Ernest Scholtes nel punto più alto dell’isola. Molto apprezzato dagli amanti delle immersioni è Wax Cut Drift Dive. È una fossa marina protetta su entrambi i lati da banchi di sabbia dove è possibile immergersi sfruttando la forte corrente oceanica. In pratica si compie una sorta di “volo” subacqueo in compagnia di squali, tartarughe e razze.
Giorno 6, Shroud Cay – Norman’s Cay, 10 miglia
Ultima tappa di questa crociera a vela tra le isole delle Exuma Cays è Norman’S Cay che nonostante le sue dimensioni ridotte ha una storia curiosa e leggendaria. A cavallo tra gli Anni 70 e gli Anni 80 divenne infatti il quartier generale di Carlos Leigher, uno dei più potenti signori della droga legato al cartello di Medellin di Pablo Escobar. Lehder utilizzò l’isola come base di trasbordo per il contrabbando di cocaina negli Stati Uniti a bordo di piccoli aerei. Uno di questi, un Curtiss C-46 Commando, durante una notte di maltempo precipitò di fronte la baia in acque poco profonde. E ancora oggi il relitto viene visitato da centinaia di turisti muniti solo di maschera e boccaglio.
Durante quel periodo Lehder ampliò la pista di atterraggio dell’isola che era fortemente protetta da guardie armate e cani d’attacco pattugliavano le spiagge. Il biologo marino Richard E. Novak provò ad opporsi per liberare Norman’s Cay. Ma fu solo nel 1987 dopo che Lehder fu arrestato in Colombia ed estradato negli Stati Uniti che l’isola gli fu confiscata e tornò nelle mani del governo delle Bahamas.
Arrivando su quest’isola di incantevole bellezza si può attraccare presso il Norman’s Cay Marina. È il porto d’ingresso ufficiale delle Bahamas, che ospita 63 posti barca ed è circondato da 4.000 mangrovie che conducono a un sentiero di pietra corallina circondato da una lussureggiante flora autoctona. Basta sbarcare per godersi le meraviglie di spiagge incontaminate, acque piene di pesci colorati e aragoste. E magari concedersi un cocktail o una cena a base di prelibatezze locali nei cottage del lussuoso ristorante MacDuff’s.E
Giorno 7, Norman’s Cay – Palm Cay Nassau, 45 miglia
In questo ultimo giorno di crociera non ci rimane che tornare verso Sud. E raggiungere di nuovo Palm Cay a Nassau, la nostra base di sbarco. Il tempo di percorrere queste ultime 45 miglia con negli occhi e nel cuore le bellezze primordiali e lussureggianti di questa natura incontaminata dai colori multiformi che fa da scenario alle Bahamas e lo splendore irresistibile dell’arcipelago delle Exuma.