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Esplorare in barca Gorgona, l’ultima isola-carcere d’Europa

– 14 Agosto 2023 – Vacanze in barca

Vacanze in barca

Esplorare in barca Gorgona, l’ultima isola-carcere d’Europa

Navigare a vela attorno all’Arcipelago Toscano offre ai diportisti la possibilità di scoprire angoli meravigliosi, baie incantate e un territorio unico al centro del Mediterraneo. Ma c’è un’isola che più di tutte regala un’esperienza un’esperienza decisamente atipica e suggestiva. Si tratta di Gorgona, un autentico gioiello di natura, ma non solo. Chi sbarca qui infatti entra nell’ultima isola-carcere d’Europa. Sull’isola è infatti presente dal 1869 una colonia carceraria che ancora oggi racchiude tutto il territorio dell’isola. Insieme alle altre isole dell’arcipelago, anche Gorgona fa parte dell’area del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è dunque un’area protetta.

Per questa ragione chi vuole visitare Gorgona può farlo solo prenotando una visita guidata chiedendo un’apposita autorizzazione all’Amministrazione Penitenziaria in accordo con l’Ente Parco secondo un calendario concordato per un numero massimo di 100 visitatori al giorno. Vale la pena tuttavia superare questo piccolo ostacolo burocratico per scoprire questo angolo di mondo che insieme a una natura praticamente intatta permette di approfondire un modello detentivo particolarmente innovativo e virtuoso.

Leggi anche: A vela tra le bellezze dell’Arcipelago Toscano

Gorgona

Gli approdi dell’isola: ecco dove sostare con la barca

Gorgona è la più piccola delle isole del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è anche la più settentrionale. Dista 22 miglia km da Livorno (da cui dipende amministrativamente) e ha uno sviluppo costiero di poco più di 5 km. Il territorio montuoso, nel versante occidentale, culmina a m 225 nella Punta Gorgona. Mentre il versante orientale è attraversato da tre piccole vallate, la più settentrionale delle quali scende fino al mare presso la piccola spiaggia ed il villaggio dove si trova l’approdo di Cala dello Scalo.

La struttura è costituita da un piccolo molo a gomito con bitte e anelli di ormeggio. Il fondale è di al massimo 2 metri e con venti da Grecale è pericoloso sostarvi. Inoltre lo Scirocco determina una notevole risacca. In alternativa si può sostare alla fonda a occidente dove tra le coste rocciose a picco, sorge Cala Maestra, dove l’ancoraggio è buono. Oppure a Cala Scirocco, dominata dalla Torre Garibaldi che offre un buon ancoraggio sulla linea che congiunge le due punte, su un fondale di 13 metri di sabbia e Posidonia.

Gorgona

Tante le tracce di una storia antica

Curiosa è anche la storia del nome dell’isola di Gorgona. Nell’antichità classica era già conosciuta come Urgo, Gorgon e Orgòn. Nel 591 d.C. l’abate Orosio vi fondò un monastero dove si veneravano le reliquie di San Gorgonio. L’isola venne poi abitata in maniera discontinua nel XII-XIII secolo e soggetta a frequenti incursioni barbariche. Monaci e piccole guarnigioni militari resistettero presidiando l’isola fino al XVII secolo.

Da Cala dello Scalo salendo verso l’interno dell’isola si trovano due antiche fortificazioni: la Torre Vecchia, pisana, e la Torre Nova, medicea. Interessante è anche la Chiesa di San Gorgonio, fortificata, mentre Villa Margherita, costruita su resti romani, oggi è sede del penitenziario. Alla sommità dell’isola si trova inoltre il complesso della seconda metà dell’Ottocento che originariamente ospitava il faro dismesso nel 1975.

La colonia carceraria: un modello virtuoso

La particolarità della colonia carceraria di Gorgona è che per i circa 70 detenuti dell’isola, la vita non scorre in cella. Durante il giorno infatti i carcerati hanno la possibilità di lavorare nei campi dell’isola, a stretto contatto con gli animali, ma anche di studiare, socializzare, praticare attività fisica o altre attività. Il modello proposto da Gorgona ha dunque un approccio molto diverso da quello adottato nella maggior parte delle carceri in Italia e secondo molti studi è un sistema che porta i suoi frutti.

Secondo fonti diverse in Italia il tasso di recidiva si attesta tra il 60 e l’80 per cento, mentre per i detenuti di Gorgona questo numero scende intorno al 20 per cento.

Gorgona

Come prenotare un’escursione a terra

Per visitare Gorgona basta prenotare una visita guidata sul sito ufficiale del Parco. Una volta verificata la disponibilità di posti prenotabili, è necessario effettuare la prenotazione 14 giorni prima della data prescelta, per poter procedere all’invio dei nominativi alla Direzione Penitenziaria.  Prima della partenza, l’Ente stesso manda una mail, con le informazioni relative all’escursione e un modulo da compilare con i dati anagrafici che verranno trasmessi alla Polizia Penitenziaria per i necessari controlli. Il giorno della visita ci si deve presentare al molo d’imbarco 30 minuti prima della partenza muniti dei documenti d’identità.

La visita consiste in un’escursione trekking lungo il percorso autorizzato di circa 7 chilometri, con un dislivello totale in salita di circa 300 metri. Da Cala dello Scalo, il percorso segue la via principale che, passando davanti ai ruderi della antica Villa romana di Gorgona, raggiunge il terrazzo panoramico del Belvedere, dove si trova lo stabile (ex magazzino dei monaci certosini). Qui è presente il bar gestito dalla amministrazione penitenziaria.

Percorso, regole e bagaglio personale

Dal terrazzo del Belvedere si raggiunge la Torre Nuova utilizzando le strade sterrate realizzate dalla Amministrazione Penitenziaria. Poi si raggiunge Punta Paratella, da cui è possibile effettuare una sosta con un affaccio magnifico su Cala Maestra. Si raggiungono infine il piccolo cimitero storico dell’isola e la Rocca Vecchia, la più antica fortificazione dell’isola, di epoca pisana.

Non bisogna dimenticarsi che si sta visitando una struttura detentiva e ci sono delle limitazioni a quello che si può fare durante la visita. È obbligatorio per esempio seguire le indicazioni della Guida e non è possibile muoversi individualmente. Durante la visita inoltre non è consentito l’uso, di apparecchi fotografici e di telefoni cellulari. La balneazione è consentita. Inoltre non è consentito lasciare sull’isola alcun tipo di rifiuto e non sono ammessi animali al seguito.

Per quanto riguarda il bagaglio, sull’isola non sono presenti fonti d’acqua, per cui è bene premunirsene. L’abbigliamento deve essere comodo e leggero. In primavera ed autunno è consigliato l’uso di una giacca antivento ed impermeabile, con indumenti a strati per evitare eccessiva sudorazione ed essere equipaggiati contro il vento. Le escursioni possono essere effettuate solo se si è dotati di scarpe da trekking con suola scolpita.

Insomma esplorare l’isola di Gorgona è un’esperienza da provare per gli scenari naturali unici, ma anche per entrare in con i detenuti e riflettere su tematiche legate alla legalità, ai diritti personali e alla libertà.

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