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Il bravo skipper: come valutare le distanze in mare

– 10 Febbraio 2025 – Vita a bordo

Vita a bordo

Il bravo skipper: come valutare le distanze in mare

Navigazione a vela e distanze in mare. In ambito nautico l’uso sempre più popolare del Gps ha semplificato la navigazione e migliorato la sicurezza in mare. Tale rivoluzione è stata accompagnata tuttavia da un affievolimento delle competenze tecniche personali e delle osservazioni tipiche della navigazione tradizionale. Quando è stata introdotta la navigazione elettronica su larga scala nei primi Anni 90, quei sistemi innovativi basati su segnali provenienti da satelliti a 12.500 km di distanza generavano un certo scetticismo tra diportisti e addetti ai lavori. Alcuni erano preoccupati per il progressivo abbandono delle tradizionali tecniche di navigazione. Ciò era dovuto principalmente alla mancanza di fiducia verso queste novità tecnologiche.

In realtà strumenti come il Gps con il tempo si sono rivelati molto più affidabile di quanto temessimo, per cui oggi solo una minoranza di skipper tira fuori carte nautiche, squadrette, compasso e matita per navigare. Tuttavia, ci sono alcune abilità che sono ancora rilevanti e utili ai naviganti, come per esempio saper valutare le posizioni e la distanza in mare.

Leggi anche: Tecnica di vela: come navigare al meglio tra le onde

distanze in mare

L’occhio umano è importante quanto uno schermo

Come calcolare le distanze in mare. L’osservazione visiva è importante per evitare pericoli che non appaiono sullo schermo del nostro chartplotter o del Gps, come per esempio altre piccole imbarcazioni, detriti alla deriva e piccole boe. Sebbene sia forte la tentazione di seguire l’icona della barca sul plotter cartografico, è fondamentale ricordare che si tratta solo di una sola fonte di informazioni per la navigazione, anche se molto buona e accurata. La capacità di tradurre ciò che vediamo sullo schermo con le caratteristiche e i pericoli circostanti rimane allora un’abilità fondamentale. Così come saper valutare la distanza in mare ci aiuta ad avvalorare ciò che vediamo su una carta nautica, sia essa elettronica o cartacea.

Il vantaggio di osservare con i propri occhi l’ambiente circostante quando navighiamo e constatare l’eventuale presenza di pericoli e ostacoli permette anche a tutti i componenti di un equipaggio di rimanere in coperta attenti, vigili e concentrati, osservando per esempio come lavora una manovra o cogliendo al volo quando bisogna modificare un po’ la rotta.

distanze in mare

Calcolare la distanza in mare: i rilevamenti

Per quanto sofisticato sia il software tecnologico di navigazione istallato a bordo, il modo migliore per entrare e uscire da un porto attraverso una corrente di marea è di gran lunga il rilevamento e l’allineamento. La maggior parte dei porti ha allineamenti facili da identificare e da seguire. Sono sorprendentemente precisi. Se non ci credete, guardate fuori dalla finestra e allineate due oggetti. Spostatevi dall’altra parte della stanza e osservate il loro allineamento. Una precisione di un metro o due è pari a quella del Gps, è facile da usare e tiene tutti all’erta.

Prima di utilizzare un rilevamento cartografico per valutare le distanze in mare, è ovviamente essenziale identificarlo con precisione e assicurarsi che quello che per esempio si pensa sia il frangiflutti sia davvero il frangiflutti e non una fila di case. In questo caso è utile un buon binocolo, magari con bussola incorporata. Utilizzate il cursore sul plotter cartografico per trovare il rilevamento dell’oggetto dallo yacht e puntate il binocolo direttamente su di esso.

Naturalmente è possibile utilizzare come rilevamento due oggetti fissi qualsiasi, anziché solo quelli ufficiali, ad esempio una boa e un elemento sulla terraferma retrostante. Questo è molto utile in luoghi dove le maree sono forti e ci sono boe e scogli che possono trovarsi a diverse miglia di distanza.

distanze in mare

Come evitare le collisioni con altre barche

Giudicare la distanza di un altro yacht o di una nave o un traghetto se questa rappresenta un pericolo di collisione è una altrettanto importante e utile abilità. Una stima a occhio sarà sempre approssimativa, ma con la pratica si può capire immediatamente se la situazione sta diventando pericolosa. La maggior parte dei comandanti sa che se il rilevamento relativo della nave rimane invariato, la nave è in rotta di collisione. Quando la nave è molto lontana, il rilevamento cambia molto lentamente.

A circa 3 miglia è necessario decidere se è necessario evitare la collisione, perché una nave che viaggia a 18 nodi coprirà questa distanza in 10 minuti. Le grandi navi possono essere alte 40-70 metri, quindi appaiono all’orizzonte a circa 15-20 miglia di distanza. Con un’altezza dell’occhio di 3 metri, l’orizzonte è a 3,6 miglia (a 2 metri è a 2,9 miglia). Ciò significa che se riuscite a vedere l’onda di prua e la linea di galleggiamento della nave, siete a questa distanza.

Essere in grado di valutare con precisione la distanza degli oggetti rispetto all’orizzonte è un’abilità incredibilmente utile per la navigazione, che si può affinare testando la propria capacità di giudizio rispetto alle misurazioni effettuate con l’AIS, il radar o il chartplotter. La maggior parte dei comandanti utilizza l’AIS e il radar per evitare le collisioni. Ma quasi tutti i resoconti di incidenti di collisione sottolineano la necessità di una buona vigilanza visiva. Ricordate che le imbarcazioni di stazza inferiore alle 300 tonnellate non devono essere dotate di AIS. Inoltre ci sono molti pericoli che non appaiono sui vostri schermi.

distanze in mare

Stimare la distanza dalla terraferma

Navigazione costiera e distanze in mare. Se riuscite a vedere i frangenti alla base delle scogliere in una giornata di bel tempo siete a circa 3 miglia di distanza da quelle rocce. Se vedete persone sulla spiaggia, siete entro un miglio dalla costa. Quando ci sono persone su un sentiero costiero, potete vederle a occhio nudo da circa 1 miglio di distanza. Quando ci si allontana di più, non saranno più distinguibili come persone. Ci sono diverse altre tecniche che vi daranno una distanza, che funzionano meglio se le avete provate confermando con il Gps, dopo di che potrete ottenere una risposta immediata.

I migliori e più sicuri skipper hanno un “occhio del marinaio”. Riescono a individuare i problemi in anticipo e a prendere misure evasive. Il problema potrebbe essere una costa di prua, degli scogli, una forte corrente di marea in un canale ristretto, una drizza che si sfilaccia o una burrasca in avvicinamento. Questa capacità di percepire il pericolo si ottiene con l’esperienza e soprattutto osservando l’ambiente circostante e dando un senso a ciò che si vede. È una grande qualità da possedere e non si impara da uno schermo.

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