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Estate in crociera: dormire in rada o in porto?

– 25 Giugno 2022 – Vita a bordo

Vita a bordo

Estate in crociera: dormire in rada o in porto?

Dormire in rada o in porto? Durante le vacanze estive partire per una crociera in barca a vela è una scelta che regala esperienze uniche: si vive in mezzo alla natura, si esplorano coste e isole, ci si rilassa al ritmo del vento. Per fare in modo che sia tutto indimenticabile e soprattutto senza brutte sorprese, è sempre meglio procedere a una minima programmazione del nostro viaggio: la rotta da seguire, gli scali tecnici e le soste in rade.

Leggi anche: Dormire in barca a vela: meglio nelle cabine di poppa o di prua?

Programmi di massima su rotte e scali

Quando prima di mollare gli ormeggi si studia l’itinerario della nostra crociera molto probabilmente il programma di viaggio ruota intorno a una domanda basilare: dove trascorreremo la notte in barca? In un marina o in rada? Porsi questa domanda è inevitabile, perché la sosta notturna, a meno che non siamo in navigazione, è qualcosa che va pensato sempre con buon senso e un po’ di anticipo. Questo perché a tale scelta sono legate una serie di considerazioni importanti, come per esempio quelle del meteo o, ovviamente, quelle relative alle destinazioni che vogliamo visitare.

Dormire in rada o in porto? Tra il popolo di naviganti in tema di dove trascorrere la notte, ci sono almeno due correnti di pensiero: quelli del “sempre in rada”, ossia quei diportisti che non vogliono dipendere dalla sosta in porto per una serie di motivi; e quelli che invece preferiscono per ragioni essenzialmente di comodità fare una sosta in un marina.

Crociera in barca con bambini

Dormire in rada liberi e senza orari

Sicuramente dal punto di vista del fascino, ancorarsi e trascorrere la notte in rada è un’esperienza tra le più ambite da chi parte per una crociera a vela. Nell’immaginario collettivo dei velisti è anzi proprio il dormire in rada in un certo senso una delle massime espressioni di libertà dell’andare per mare con una barca a vela. Del resto si dice spesso che con la barca acquistiamo anche le nostre vacanze per il futuro, incluso il dove dormire. E le notti in rada sotto il cielo stellato fanno parte del “pacchetto”.

Dormire in rada o in porto? Il grande vantaggio di dormire in rada è la massima libertà. Non si dipende in nessun modo dagli orari e dai ritmi della terraferma, così come dalle dinamiche e dalla burocrazia dell’ormeggio in porto. La rada ci consente insomma di programmare meno e improvvisare di più. Si vive a zero condizionamenti, non dobbiamo preoccuparci di prenotare, né di arrivare in porto entro un certo orario per non perdere il posto barca. E poi si può trascorrere la notte in luoghi e baie solitarie, magari raggiungibili spesso solo via mare. Un lusso non da poco che solo le vacanze in barca possono offrire. Insomma la notte in rada è un perfetto esempio dello stile di vita dei velisti in vacanza, anche se non è tutto oro quel che luccica. Attenzione infatti a non innamorarci dell’idea della rada come un qualcosa di perfetto e idilliaco. Può esserlo certo, ma bisogna anche analizzare con razionalità i pro e i contro di questa scelta.

Dormire rada

Tipo di equipaggio ed esigenze fanno la vera differenza

Per scegliere se trascorrere la notte in rada o in porto occorre innanzitutto farsi una domanda: che tipo di velista sono e come è composto il mio equipaggio? Un quesito fondamentale. In base alle risposte che ci diamo capiremo se è meglio scegliere la rada o il porto. Se per esempio abbiamo a bordo dei bambini o degli adolescenti, dormire in rada significa pensare anche a come loro possano passare il tempo senza annoiarsi. Potrebbe essere quindi importante avere per esempio un tender per qualche escursione, o dell’attrezzatura da pesca o un sup gonfiabile. Insomma occorre prevedere come possano trascorrere il loro tempo i ragazzi che dopo un pò potrebbero iniziare a vedere lo spazio della barca come una gabbia.

Dormire in rada o in porto? Allo stesso tempo, se abbiamo un equipaggio alla prima esperienza in crociera, le notti in rada vanno programmate prestando molta attenzione al meteo. Un minimo di comfort si raggiunge cercando un ancoraggio confortevole e senza risacca per non “traumatizzare” i nostri ospiti di neofiti. Il concetto è quindi quello di non innamorarsi solo della “magia” della rada, ma pensare a tutti gli scenari possibili in base a quelle che sono le nostre caratteristiche di velisti e come equipaggio, che sia famigliare o di amici.

Dormire rada

Scegliere la rada in funzione del meteo

Rimanere in rada vuol dire poi conoscere la tecnica giusta per ancorarsi. Quando c’è c’è vento, la barca ruoterà con un angolo complessivo di circa 40-45 gradi intorno al punto d’ancoraggio (brandeggio). Questo concetto va considerato attentamente per tenersi a distanza dalle altre barche e trovare il giusto “giro di ruota”. Fatte queste dovute premesse, l’altro elemento per dormire dei sonni tranquilli in rada ed evitare qualsiasi imprevisto o stress è l’ancoraggio stesso.

Partiamo dal presupposto che se partiamo per una crociera a vela nel mese di agosto, come fanno in tanti a causa del lavoro, trovare baie deserte diventa molto difficile. L’ancoraggio andrà quindi scelto con cura, considerando il variare della direzione del vento e la conseguente rotazione della barca intorno al cavo al cambiare delle condizioni.

Dormire rada

In rada sicurezza e rispetto degli altri

Fondamentale è scegliere la posizione dove caleremo l’ancora. Bisogna eseguire la manovra con la dovuta calma, stando attenti a mettere tra noi e la barca più vicina alcune decine di metri, in base a quanto cavo filiamo in acqua; quindi anche in base al fondale della baia dove ci ancoriamo. Se non valutiamo con attenzione la posizione, al variare della direzione del vento è facile che finiremo per toccare la barca del vicino, con conseguenze che vanno dalla tensione a bordo, ai litigi con gli altri velisti, a veri e propri rischi per la sicurezza.

Il tutto naturalmente presupponendo di eseguire l’ancoraggio in modo corretto. Per esempio senza rischio di arare, dopo avere verificato quanto fondo c’è e avere valutato quale sia lo stato del mare. Se la rada è troppo affollata, c’è anche il rischio che si incroci la nostra catena con quella di un’altra barca. In tale evenienza il consiglio è di cercare un riparo più tranquillo.

Insomma la crociera a vela è un’esperienza magica e le notti trascorse in rada possono diventare i momenti più indimenticabili della nostra vacanza. È importante però concentrarci anche sulle questioni pratiche. E sapere organizzare la nostra sosta, evitando di affrontare delle situazioni che potrebbero farci passare la voglia di ripetere l’esperienza.

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