Crociera a vela facile: come usare il mezzo marinaio
Le barche a vela sono mezzi complessi, piene di attrezzature e tanti piccoli accessori che hanno sempre una funzione precisa, così come un nome tecnico. È il caso per esempio del cosiddetto “mezzo marinaio”. Si tratta di uno strumento presente in realtà non solo sui cabinati a vela, ma su tutte le imbarcazioni, dai gommoni ai maxi yachts, e serve ad agevolare le operazioni di ormeggio, ma può avere anche altre funzioni. Conoscerlo e sapere come utilizzarlo al meglio fa parte del bagaglio di ogni buon velista.
Cos’è e a cosa serve il mezzo marinaio
Il mezzo marinaio non è niente altro che un’asta, più o meno lunga, che termina con una sorta di gancio. In particolare questa parte finale è costituita da una punta accompagnata su un fianco da un gancio rivolto verso il basso, così studiato per l’appunto per facilitare “l’aggancio”. Serve appunto per il recupero delle trappe e delle cime di ormeggio quando si accosta con la barca a una banchina o a un pontile di un porto o un marna turistico. Ma è molto utile anche per afferrare al volo un gavitello o una boa da sfruttare per sostare in rada senza utilizzare l’ancora. Occupa poco spazio e si può stivare praticamente ovunque a bordo. Alcuni modelli sono anche telescopici, quindi a lunghezza variabile.
Curiosa è l’origine del nome, mezzo marinaio. Si chiama così perché in pratica sostituisce un membro dell’equipaggio, e in particolare il mozzo, deputato tra le altre mansioni di bordo alla posa delle cime di ormeggio. Lo scopo del mezzo marinaio è infatti quello di agevolare la vita a un equipaggio ridotto dove appunto non è previsto il mozzo o un uomo di coperta nelle delicate operazioni di ormeggio della barca. C’è anche un’origine etimologica più letteraria del mezzo marinaio. Nella lingua latina antica infatti il mozzo veniva indicato con il termine “mesonauta”, dal quale per l’appunto “mezzo marinaio”. Va aggiunto peraltro che questo accessorio viene chiamato anche con altri nomi, per esempio alighiero, gaffa o più semplicemente gancio di accosto.
Come usare il mezzo marinaio per recuperare le cime
Vediamo ora come si utilizza il mezzo marinaio. La lunga asta permette di aumentare di parecchio il raggio d’azione di chi si muove sulla coperta della barca. Mentre il gancio agevola il recupero di cime, trappe, gavitelli, corpi morti e altri oggetti galleggianti magari caduti fuoribordo. Basta quindi impugnare il mezzo marinaio in direzione dell’oggetto desiderato e, servendosi del gancio laterale, tirarlo a sé. L’asta stessa dovrebbe essere galleggiante, per cui in caso di manovra maldestra e accidentale caduta in acqua il mezzo marinaio può essere facilmente individuato e recuperato.
Altri utilizzi del mezzo marinaro
A bordo delle barche da crociera lo spazio è sempre prezioso e non è affatto raro che uno stesso accessorio abbia utilizzi differenti secondo le esigenze di navigazione. Il mezzo marinaio non fa eccezione. Oltre a recuperare cime e oggetti alla deriva, può essere impiegato per abbordare un’altra imbarcazione, per esempio quando si sta in rada. Oppure per spostare la barca lateralmente durante l’ormeggio o ancora per tenerla per esempio lontana da scogli o dalle banchine.
Il mezzo marinaio può inoltre rivelarsi molto utile per recuperare e posizionare a bordo il battello di servizio oppure il Sup o una canoa. Così come per passare eventuali oggetti leggeri dalla coperta alla banchina, e viceversa.
Modelli tradizionali ed evoluti di mezzo marinaio
Il mezzo marinaio nelle sue forme più tradizionali si presenta come un’asta fissa con testa in metallo e manico in legno. Nelle versioni più moderne invece è realizzato in alluminio, materiale più leggero e con un gancio in plastica, nylon o altri materiali leggeri e resistenti. Molto apprezzato dai velisti è anche il modello telescopico, quindi allungabile e accorciabile durante l’uso, che può essere facilmente stivato in un gavone della barca quando non utilizzato. Il consiglio, per chi si muove su barche non piccole, è quello di avere a bordo sia un modello fisso che un modello telescopico, così da non trovarsi mai in difficoltà.
Il mercato nautico propone anche evoluzioni intelligenti che permettono per esempio con un solo movimento di agganciare l’occhio del gavitello e di recuperare a doppino la cima d’ormeggio.