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I segnali di pericolo in mare che i crocieristi devono conoscere

– 4 Agosto 2022 – Vita a bordo

Vita a bordo

I segnali di pericolo in mare che i crocieristi devono conoscere

Navigare lungo costa, entrare in una baia, passare fra un’isola e la terraferma, significa spesso avvicinarsi ai pericoli come per esempio scogli, bassi fondali e relitti nascosti. Riconoscere i segnali che li indicano e quindi l’esatta direzione da prendere per passare in acque libere è allora una nozione fondamentale per chi vuole fare una crociera a vela in totale scurezza.

Il sistema internazionale di segnalamento del pericolo si chiama I.A.L.A (International Association of Lighthouse Authorities) ed è in vigore dal 1977. In esso vi sono rappresentati anche i cosiddetti “segnali cardinali di pericolo”. La loro particolarità sta nel fatto che il simbolo che vediamo fissato sopra la meda, non indica la posizione del pericolo ma il lato libero, le acque in cui si può navigare. I segnali cardinali indicano quindi evidentemente un punto cardinale: due coni con entrambe le punte rivolte verso l’alto indicano il Nord, entrambe le punte verso il basso il Sud, con le basi che si toccano l’Est, con le punte che si toccano, l’Ovest.

 

Come interpretare i segnali cardinali di pericolo

Vedere uno di questi segnali cardinali e non interpretarlo correttamente significa evidentemente esporsi a gravi rischi. Quindi se durante la nostra crociera in barca vediamo uno di questi segnali, collocato su una meda gialla e nera, dobbiamo decifrare quale punto cardinale indica e passare dalla parte indicata rispetto al segnale. Per esempio se incrociamo il segnale cardinale Sud, vuol dire che il pericolo è a Nord e quindi si passa a Sud.

Esattamente come tutti i segnalamenti, anche i segnali cardinali di notte non sono visibili, quindi emettono un segnale luminoso bianco. È facile da ricordare perché segue le ore indicate dall’orologio: Est (quindi ore 3) tre lampi, Sud (ore 6) sei lampi più uno lungo, Ovest (ore 9) nove lampi. Quello Nord invece mostra uno scintillio continuo.

Segnali

Pericoli isolati e aree delimitate

Molto più semplice da interpretare invece è la situazione in cui ci troviamo di fronte a un pericolo isolato, per esempio un relitto affiorante oppure uno scoglio. In questo caso è sufficiente tenersi a distanza per navigare in sicurezza. Tale segnale è facilmente riconoscibile perché è nero, con una o più fasce di colore rosso, e sulla sua sommità c’è un simbolo costituito da due palle nere sovrapposte. Di notte tale segnale emette una luce di due lampi bianchi.

Ci sono anche segnali che non indicano pericoli ma aree delimitate dove non si può navigare, come le riserve marine. In Italia ne possiamo osservare ovunque. Sono mede gialle con una X sempre gialla sulla sommità.

Segnali

Acque libere dopo un pericolo e segnali laterali

Se invece incrociamo delle acque libere dopo un tratto di mare in cui invece erano presenti pericoli, tale zona di sicurezza è segnalata da una meda con strisce verticali rosse e bianche e una sfera rossa nella parte superiore. Il segnale notturno è costituito da una luce bianca che può essere con un periodo composto da luce e buio (eclissi) esattamente diviso in due; oppure a lampi che riproducono la lettera A dell’alfabeto Morse, ovvero un punto e una linea, quindi un lampo breve e uno più lungo. Se non si è sicuri dell’interpretazione è sufficiente controllare sulla carta o sul libro dei fari e fanali che sarebbe bene avere sempre a bordo.

Ci sono infine i segnali laterali, ossia quelli che indicano l’accesso a canali, passaggi o ingressi dei porti. In questo caso per interpretarli correttamente è sufficiente ricordarsi che in ingresso il segnale verde è sempre sulla dritta e quello rosso è sulla sinistra. Una piccola regola di memoria può aiutare: vedere il segnale verde sullo stesso lato del nostro fanale verde; e quello rosso sul lato del nostro fanale rosso.

 

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