Immersioni subacquee in barca a vela: la vacanza perfetta
Uno dei piaceri riservati a chi sceglie una crociera a vela è quello di scoprire luoghi suggestivi, esplorare tratti di costa, arcipelaghi, spiagge solitarie e baia nascoste. Ma una vacanza in barca non permette di vivere il mare solo in superficie. Altrettanto allettante è ammirare i fondali marini, una sorta di universo assolutamente misterioso e affascinante che regala esperienze indimenticabili e sensazioni non comuni durante le immersioni subacquee. Per vivere tutto questo in realtà basta una maschera, un tuffo in acqua e il gioco è fatto. Chi vuole tuttavia sfruttare appieno l’opportunità di vivere il grande pianeta azzurro, avere una certa autonomia e immergersi in sicurezza può ricorrere alle immersioni con le bombole. Una disciplina che si concilia in maniera ideale con le uscite in barca e le crociere a vela. Ecco perché sempre più appassionati abbinano queste due esperienze complementari e intensamente gratificanti.
Vediamo allora quale attrezzatura da sub sarebbe bene imbarcare, i percorsi didattici per ottenere i relativi brevetti per le immersioni, le regole di comportamento e alcuni preziosi consigli sulla sicurezza durante le escursioni subacquee.
Principiante di immersioni? Frequenta un corso base!
In Italia l’attività subacquea non è condizionata dall’obbligo di possedere brevetti e licenze. Essendo tuttavia un’attività che comporta l’utilizzo di attrezzature specifiche ed esposta a una serie di rischi, è vivamente consigliabile frequentare un corso di addestramento. Sparse sul territorio ci sono molte scuole nazionali e internazionali, che propongono percorsi didattici con lezioni teoriche e pratiche rivolte ai principianti. Chi invece ha già una buona base ma vuole progredire esistono corsi di speciali per immersioni particolari, per esempio a elevate profondità oppure notturne o ancora che insegnano a esplorare in sicurezza relitti o reperti archeologici inabissati. Tra le scuole più celebri si possono mensionare: PADI, Ssi, Fias, Fipsas, Camas, Naui, Aniis, Idea e Pss.
Attrezzatura da sub: maschera, bombola e respiratore
Un corredo da sub completo prevede innanzitutto la maschera subacquea. Al momento di sceglierla è meglio optare su un prodotto che può essere provato e testato: bisogna infatti verificare che la parte in silicone sia aderente bene al viso per non incorrere in infiltrazioni d’acqua. La cinghia della maschera deve essere facilmente regolabile e capace di trattenere in sicurezza lo “snorkel”, ossia il tubo di respirazione
Altro componente fondamentale è la riserva d’aria per immergersi, quindi bombola, rubinetto erogatore e tubi di connessione, elementi che formano il gruppo Arav (autorespiratore ad aria), cioè il sistema che permette al sub di respirare durante l’immersione. Le bombole sono realizzate in acciaio o alluminio e sono caricate a una pressione di 230 atmosfere. La capacità di carico nei modelli sportivi va da 10 fino a 18 litri. All’interno della bombola può essere messa solo aria oppure delle miscele di gas. C’è poi il Gav, un giubbotto ad assetto variabile che serve a sostenere la bombola sulla schiena e a permettere al subacqueo di mantenere l’assetto orizzontale durante la nuotata in profondità nonché ad aiutarlo nelle fasi di galleggiamento in superficie, di discesa e di risalita. Il gonfiaggio e lo sgonfiaggio possono avvenire tramite un meccanismo a bassa pressione azionato da due tasti e alimentato dalla bombola o manualmente, soffiando in un boccaglio.
Immersioni subacquee in sicurezza
Completano il corredo da sub la muta e le pinne. La muta garantisce al subacqueo la necessaria protezione termica in funzione della temperatura dell’acqua. Le mute da sub si dividono in umide, semistagne e stagne con spessori che vanno da 1 a 8 millimetri e sono realizzate in neoprene (umide o semistagne) oppure in trilaminato o neoprene complesso con gomma (stagne). In genere sono composte da due elementi: una salopette e una giacca con cappuccio. Le pinne da immersioni non hanno la scarpetta chiusa, ma una cinghietta nella parte del tallone che serve a fissarle sopra i calzari. Hanno inoltre la pala corta e larga per agevolare la nuotata. Sono costruite in gomma, fibra di vetro e carbonio. Altri accessori utili sono un pc da polso che segnala le profondità e i tempi di immersione, una cintura piombata, il cui peso è calcolato in proporzione a quello del corpo e infine un coltello che potrebbe servire per liberarsi da eventuali rete o lenze vaganti nei fondali.
La gestione dell’attrezzatura da sub a bordo di una barca a vela richiede qualche accorgimento, per esempio scegliendo accuratamente i gavoni dove stivare l’attrezzatura e organizzando le fasi di vestizione, entrata in acqua e risalita a bordo.
Mai immergersi soli e controllare le profondità
Quanto alla normativa sulle immersioni ricordiamo che è vietato pescare con bombole e fucile, quindi se imbarcate fucili subacquei e bombole insieme, le autorità di controllo potrebbero farvi la multa a meno che le bombole non siano quelle di emergenza da 10 litri. Chi si immerge deve poi essere collegato a una boa di segnalazione con bandiera rossa e striscia diagonale bianca visibile almeno da 300 metri. In caso di immersioni notturne deve esserci inoltre una luce lampeggiante gialla visibile dalla stessa distanza per 360 gradi. Il subacqueo inoltre deve tenersi entro 50 metri da questi mezzi di segnalazione o da un eventuale barca appoggio.
La subacquea amatoriale un’attività sicura a patto di rispettare alcune fondamentali norme di sicurezza. È importante effettuare immersioni solo se si è in buona salute e forma fisica. Non bisogna mai farlo da soli e possibilmente con una persona in barca pronta per ogni evenienza. Il rapporto con il compagno d’immersione deve essere simbiotico, si procede spalla a spalla, in modo tale da poter intervenire immediatamente in caso di necessità, per esempio passandogli l’erogatore di emergenza o aiutarlo se ha problemi. Le profondità possono alterare la percezione dello spazio per questo occorre tenere sempre d’occhio il computer al polso e la riserva d’ossigeno. È meglio inoltre stare alla larga da grotte e relitti se non si possiede una specifica preparazione.
David Ingiosi
Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come giornalista professionista per testate nazionali e internazionali.