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Ormeggiare in porto: quando conviene e come farlo al meglio

– 7 Agosto 2023 – Vita a bordo

Vita a bordo

Ormeggiare in porto: quando conviene e come farlo al meglio

Passare la notte in rada oppure ormeggiare in porto è una delle scelte fondamentali quando si programma una crociera in barca a vela. La sosta in un marina in alcuni casi può essere un’opzione migliore della rada. In caso di maltempo per esempio, oppure quando non si conosce bene un tratto lungo costa. O ancora quando è necessario fare rifornimento di carburante e acquistare nuove scorte per la cambusa. Bisogna tuttavia stare attenti ad alcuni aspetti e soprattutto ad alcune attrezzature che non devono mai mancare a bordo.

La notte trascorsa in porto cambia le nostre prospettive di crociera a vela e prevede una programmazione molto più dettagliata delle soste che faremo durante il nostro viaggio in barca. Se per esempio viaggiamo nel picco della stagione mediterranea, quindi nei mesi di luglio e agosto, occorre prenotare il nostro ormeggio con largo anticipo, a volte addirittura mesi prima. Nelle località più gettonate infatti è quasi impossibile prenotare “last minute” in un marina turistico.

Leggi anche: I 7 fattori da considerare nell’uso della cima d’ormeggio

ormeggiare in porto

I vantaggi della sosta in porto

Ormeggiare all’interno di un porto o di un marina offre tuttavia una serie di vantaggi. A cominciare dai servizi base che offrono queste strutture ai diportisti. Si ha per esempio la possibilità di riempire i serbatoi di bordo d’acqua dolce, fare carburante e ancora ricaricare le batterie di bordo se siamo rimasti a secco di energia dopo diversi giorni passati in rada. Tutti elementi che nelle soste alla fopnda vanno calcolati in anticipo. Il fattore più importante della sosta in porto è che non dovremo preoccuparci, salvo in casi particolari di burrasche violente, della tenuta dell’ormeggio di notte. Raramente poi in banchina si soffre la risacca e comunque in genere si ha la possibilità di scegliere il marina in base alla sua esposizione ai venti di traversia. Basta controllare le previsioni meteo e scegliere le strutture più sicure e riparate studiando portolani e guide nautiche.

Se abbiamo dei bambini o degli adolescenti a bordo la sosta in porto consentirà loro di scendere a terra, fare escursioni esplorando il territorio circostante e svagarsi. Così come ai membri dell’equipaggio più modaioli la sosta in porto permette di mischiarsi alla movida di una località turistica. Certo è che si tratta, rispetto alla rada, di uno stile di vacanza molto diverso, più comodo e senza incognite. Il porto presuppone infatti anche un buon mix di mondanità e comfort ed è quindi perfetto per coloro che sono in cerca di una crociera a tutto relax.

Ormeggiare in porto

Mettere in conto le spese per l’ormeggio in banchina

Sulla scelta della sosta in rada o in porto bisogna quindi porsi la seguente domanda: che tipo di velista e crocerista sono? Le comodità di un porto hanno infatti un costo: in alta stagione prepariamoci a pagare una notte in porto come un hotel di buona qualità. Questo fa naturalmente lievitare il budget di una crociera in barca che per il resto ha spese di gestione che possono essere piuttosto contenute. Insomma se da un lato il porto ci offre delle opportunità, dall’altro ci obbliga a rinunciare a una certa libertà di pianificazione del viaggio. Occorre prenotare in tempo, adeguarci ad eventuali orari d’ingresso che ci chiede il marina ed essere disposti in alcuni casi a pagare anche 100-200 euro a notte per un ormeggio. Insomma è una questione di scelte, ma anche di priorità e di stile di vita in barca.

Ormeggiare in porto

Tender, Sup e kit da pesca sempre utili nelle soste

Indipendentemente dl fatto che sosteremo in porto o in rada, per entrambe le opzioni ci sono alcuni accessori di bordo che possono arricchire i momenti in cui non navighiamo. Il tender è uno di questi. Per la rada il battello di servizio è fondamentale, ma anche se abbiamo in programma di dormire in porto potrà tornare molto utile. Per esempio per fare delle escursioni a terra mentre lasciamo la barca all’ancora. Oppure per spostarsi all’interno del marina tra le varie banchine e uffici o negozi. La sua lunghezza va scelta in base alla misura della barca. Mentre a livello di propulsione, quella elettrica ormai si sta affermando su larga scala e può essere un’alternativa ai classici fuoribordo a combustibile.

Altrettanto utili e divertenti possono essere uno stand up paddle o un’attrezzatura da pesca completa per trascorrere il tempo in rada. Si tratta di accessori che potranno risultare utili anche oltre la singola sosta, da avere a bordo nell’ottica di trascorrere una vacanza dove vogliamo svolgere delle attività stimolanti.

Ormeggiare in porto

Imbarcare un’ancora di rispetto

Da non dimenticare poi un’ancora di rispetto oltre a quella principale, possibilmente attrezzata con almeno una decina di metri di catena. Soprattutto per la sosta in rada potrebbe risultare indispensabile nell’eventualità di vento forte che ci imponga di calare in acqua una doppia ancora per evitare eccessive rotazioni sulla principale.

In ultimo altri accessori non dimenticare, come un bel kit di maschera, pinne e un coltello da sub. Non serviranno solo per andare a fare pesca subacquea o le immersioni, ma anche per controllare il nostro ancoraggio in rada ed essere sicuri che non ci siano incroci pericolosi con i nostri vicini, o ancora verificare la tenuta dell’ancora.

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