Alicudi, l’isola dei gradini dove il tempo scorre lento
La più remota delle isole Eolie, Alicudi è una scheggia di terra dallo spirito ribelle, l’atmosfera vergine e uno stile di vita fermo nel tempo. Niente macchine, chiasso e locali alla moda. Un luogo dove vivere in pace, ricaricarsi o abbandonarsi.
Nel nostro Mediterraneo non sono molti i luoghi che si sono sottratti al turismo di massa che contamina, uniforma, aggredisce e spesso cambia in peggio l’identità di un territorio. Tra questi avamposti di resistenza metafisica c’è sicuramente l’isola di Alicudi. Una scheggia di terra dove ancora oggi si respira un’atmosfera genuina e uno stile di vita fuori dal tempo. Ecco perché Alicudi si rivela una meta ideale per le crociere in barca a vela. Una destinazione che permette all’equipaggio di eludere le frenesie quotidiane, assaporare lentamente lo scorrere delle giornate e riscoprire la bellezza della natura.
Di tutte le Eolie Alicudi è l’isola più remota, tutta spostata a occidente rispetto all’arcipelago. E con i suoi appena 5 chilometri quadrati è la seconda più piccola dopo Panarea. Dalla forma quasi perfettamente conica e caratterizzata da contorni aspri e frastagliati, Alicudi regala al velista splendidi scorci sul mare e già all’orizzonte si riconosce per il profilo scosceso del Monte Filo dell’Arpa, un ex vulcano ormai spento alto 675 metri e che si inabissa per oltre 1.500 metri nelle profondità del Mar Tirreno.
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Pochi ridossi in caso di maltempo
L’unico approdo di Alicudi è lo Scalo Palomba, un pontile di attracco in cemento armato che però è riservato ai traghetti e gli aliscafi che fanno la spola tra le altre isole. I diportisti possono dare ancora solo di fianco alla banchina molto sotto costa visto che i fondali pietrosi in questo tratto di mare sono molto alti. Per il resto l’isola non presenta ridossi e in caso di cattivo tempo il mare si alza notevolmente ovunque. Dunque meglio studiare attentamente le previsioni per il vostro soggiorno.
Una vita lenta, a passo di mulo
Una volta sbarcati a terra, un cartello informativo accoglie il velista presentando Alicudi come “isola dei gradini”. Questi sono in realtà gradoni, anche piuttosto ripidi, che dal porto si inerpicano attraverso i terrazzamenti sul mare fino alla cima del vulcano estinto. Automobili e mezzi a motore non sono ammessi sull’isola, un lusso raro per chi ama la pace assoluta; gli unici che aiutano gli abitanti e i viaggiatori a portare i carichi pesanti su per i gradoni sono i muli. D’altronde su Alicudi non esistono strade asfaltate, ma solo sentieri e viottoli in pietra lavica e scale.
Anche le abitazioni, tutte in pieno stile eoliano, sono poche decine. L’unico centro abitato dell’isola centro abitato si trova sul versante orientale. È diviso in piccole frazioni: Alicudi porto, Contrada Tonna, San Bartolo, Contrada Pianicello e Contrada Sgurbio. Qui la vita è semplice e spartana: non esistono discoteche, pub, banche e bancomat, ma solo un piccolo ristorantino dall’atmosfera unica, un paio di botteghe, un bar, l’ufficio postale e poco più.
Un tratto assolutamente singolare di quest’isola è che per mangiare ad Alicudi principalmente si va a casa di alcuni arcudari, così si chiamano gli abitanti dell’isola. Il giorno prima si prenota e ci si presenta all’ora indicata per condividere un pasto insieme ad altri viaggiatori.
Spiagge di ciottoli e vecchi sentieri
Le spiagge di Alicudi, minuscole e di ciottoli, sono poche e si trovano tutte all’interno di anguste insenature granitiche raggiungibili esclusivamente via mare. L’unica accessibile a piedi con una mezz’ora di cammino è quella di Bazzina, situata sulla costa orientale non lontano dal porto, che si presenta come un’incantevole insenatura con fondali piuttosto bassi. Per il resto le coste sono prevalentemente alte e intarsiate da grotte vulcaniche. Le acque di Alicudi tuttavia sono una gioia per chi ama le immersioni. Interessante è sicuramente un’escursione allo Scoglio Galera, lungo la costa occidentale dell’isola. Ma ci si può anche perdere tra i vari sentieri di trekking che salgono su fino alla bocca del vulcano, così come da non perdere è la chiesa di San Bartolo, patrono delle isole Eolie.
Ad Alicudi il mare domina costantemente il campo visivo con il suo blu particolare, tendente in diversi momenti della giornata al grigio. E il contrasto cromatico fra la vegetazione ricca di alberi da fiore come la bouganville, il bianco delle case e il nero della terra vulcanica è una meraviglia per gli occhi. Bellezze e atmosfere che si lasciano contemplare ed assaporare con calma nel tipico spirito di una terra ribelle e gentile solo con chi la sa apprezzare.