Baleari: a vela tra le meraviglie del Parco di Cabrera
Tra le destinazioni del Mediterraneo più popolari tra i velisti ci sono certamente le Baleari. Tutti conoscono Formentera, Ibiza, Minorca e Maiorca. In pochi tuttavia conoscono un vero scrigno segreto immerso tra queste isole. È l’Arcipelago di Cabrera, un paradiso naturalistico composto da 2 isole più grandi e 17 isolotti che sono la sede di un Parco Nazionale Marittimo ricco di fauna marina e diversità ambientali tra i più incontaminati d’Europa.
L’Arcipelago di Cabrera si trova a circa 10 miglia a Sud di Cabo Salines, sulla costa meridionale di Maiorca e stupisce ogni volta i visitatori per i suoi scenari di verde circondati dalle acque blu: coste frastagliate, calette, grotte marine, oltre a una folta vegetazione di macchia mediterranea con boschi di ginepro, lentisco e pino d’Aleppo che fanno da rifugio agli uccelli migratori, nonché siti storici.
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Un luogo incontaminato e protetto, ma accessibile
Le stesse acque che circondano questo parco marino e terrestre istituito nel 1991 sono uno dei migliori esempi di vita marina di tutto il Mediterraneo. Fondali che ospitano coralli, cernie, polipi, tartarughe comuni e delfini. Oltre a una delle praterie di Posidonia meglio conservate del Mare Nostrum. Per la tutela di quest’oasi naturalistica l’accesso all’Arcipelago di Cabrera è limitato e soggetto a numerosi vincoli sia di navigazione che di ancoraggio.
L’ente che gestisce il parco tuttavia consente un certo numero di accessi ai velisti, posti barca garantiti su prenotazione e visite guidate lungo le coste e nell’entroterra delle varie isole. Insomma l’Arcipelago di Cabrera è una destinazione spagnola per una crociera a vela che regala tante emozioni, avventura e relax.
Giorno 1, Palma de Maiorca, Ca’n Pastilla, imbarco
La base nautica per la nostra crociera nell’Arcipelago di Cabrera è il porto di Ca’n Pastilla, una località turistica vicina alla capitale Palma di Maiorca e all’aeroporto internazionale di Son Sant Joan, sulla costa meridionale di Maiorca. La cittadina fu sviluppata nel 1918 da un progetto turistico dall’imprenditore D. Bartolome Riutort. In seguito, a partire dagli Anni 60, è diventata una delle mete preferite sia degli spagnoli che degli inglesi e ancora oggi, al di là di un’urbanizzazione non sempre ordinata, ospita resort di lusso, bar e caffè a tema britannico che si alternano a locali maiorchini, boutiques e mercati giornalieri di pesce, fiori e altri prodotti locali. Senza contare il lunghissimo lungomare che si estende fino alla città di Palma, costellato di “Balnearios” che servono bevande e snacks. È sempre pieno di ciclisti, escursionisti, pattinatori e amanti delle passeggiate.
Ca’n Pastilla ospita due spiagge piuttosto grandi e molto frequentate, anche da gente del posto: Cala Estancia e Platja d’Or, quest’ultima una delle preferite dai surfisti dell’isola. Da visitare ci sono anche la piccola chiesa di Sant Antonio de la Playa che si trova nel cuore della città e il famoso parco acquatico Acqualand.
Giorno 2, Ca’n Pastilla – Cala Pi, 15 miglia
Molliamo gli ormeggi e facciamo una bella navigazione di un paio d’ore per raggiungere la piccola e romantica Cala Pi, così chiamata per gli alberi di pino che la circondano. Quest’incantevole insenatura si trova nella parte meridionale di Maiorca ed è sicuramente una delle più frequentate e fotografate dell’isola. Merito del suo scenario particolare: penetra infatti per circa 500 metri all’interno ed è stretta tra due costoni rocciosi alti circa 30 metri e ricoperti da una rigogliosa vegetazione in cui s’intravedono residenze appartate e dal design architettonico discreto. Un piccolo fiume inoltre scorre al lato della spiaggia.
Chi arriva dal mare può gettare l’ancora di fronte alla baia sul fondale che degrada dolcemente, mentre l’accesso sulla terraferma è garantito da una vertiginosa scalinata panoramica. Le acque di Cala Pi sono perfette per le immersioni. Partendo dalla spiaggia attraverso un sentiero si raggiunge la Torre di Cala Pi, un’antica torre d’avvistamento e il cosiddetto “Talaiot de Son Noguero”, un antico insediamento “Talayotico”. Mentre un poco più lontano si può visitare il Faro di Cap Blanc, uno dei più antichi di Maiorca.
Giorno 3, Cala Pi – Cabrera, 15 miglia
Da Cala Pi ci bastano appena 15 miglia per entrare nel Parco Nazionale di Cabrera con scalo proprio nella sua isola più grande. Il permesso di pernottamento in barca va richiesto con almeno 3 settimane di anticipo e quando si arriva viene assegnata una boa per l’ormeggio. Appena sbarcati, ci aspettano 8 itinerari guidati che attraversano tutta l’isola. Non sono particolarmente lunghi, date le piccole dimensioni di Cabrera, ma si consiglia comunque di prendere precauzioni per il sole e il caldo, specialmente nei mesi primaverili ed estivi.
Uno dei più panoramici è quello che raggiunge il Castello di Cabrera con vista sulla baia. Questa costruzione del XVI secolo, elevata a oltre 70 metri sul mare, è il miglior punto di osservazione sull’isola oltre che un luogo privilegiato per godere di albe e tramonti mozzafiato. Dalla sua torre si può godere di una vista impressionante sull’isolotto di sa Conillera, sulla foce del porto con la punta di sa Creueta e il capo di Llebeig, sulle baie di s’Espalmador e sa Platgeta e sul piccolo e inaccessibile caló des Forn. Il castello è ciò che rimane di un vasto campo di internamento dei soldati francesi durante le guerre napoleoniche.
Altri itinerari portano a 3 spiagge, Sa Platgeta, Platga d’es Pagès e S’Empalmador oppure a vecchio faro dell’isola o ancora presso la grotta marina Sa Cova Blanca con i suoi suggestivi giochi di luce e accessibile anche a nuoto. Da non perdere anche il Museo Etnografico Es Celler, situato all’interno dell’isola, per conoscere la storia di Cabrera, ammirare attrezzi storici legati alla pesca e il piccolo giardino botanico.
Giorno 4, Cabrera – Portocolom, 24 miglia
Molliamo gli ormeggi con destinazione Portocolom, situato sulla costa orientale di Maiorca tra Porto Cristo e Cala d’Or, un ex villaggio di pescatori e oggi una rinomata meta turistica. Il nome di Portocolom è legato a una credenza locale secondo cui Portocolom sarebbe il reale luogo di nascita di Cristoforo Colombo (Cristobál Colóm, il nome spagnolo dell’esploratore). La cittadina è costruita su una tranquilla insenatura, con le antiche casette di pescatori tinteggiate con colori diversi e ognuna con il proprio pontile dove sono ormeggiati i tipici “llaut”, le storiche barchette maiorchine.
Dal porto si raggiunge facilmente Plaza Sant Jaume, la piazza principale dove sorge la chiesa dedicata alla Mare del Carmen, costruzione neo-gotica risalente alla fine del XIX secolo. Alle spalle della piazza si estende il piccolo centro storico del pueblo, che prende il nome di Es Riutò. Una passeggiata raggiunge invece il Faro di Portocolom, simbolo della cittadina. Mentre un bel punto panoramico è il Puig de Sant Salvador che è la vetta più alta della zona e offre una vista bellissima sull’intero Pla de Mallorca. In cima al Puig de Sant Salvador c’è un antico monastero e una croce di 14 metri, la Cruz de Picot.
Gli amanti della natura e delle escursioni apprezzeranno il Parc Natural Mondrago, l’antico borgo di Santanyi, il Castillo de Santueri e le Grotte del Drago. La spiaggia più popolare di Portocolom è Cala Marcal ma bellissime anche S’Arenal, S’Algar e Cala Sa Nau. Appena fuori da Portocolom si trova Vall D’or Golf Club, uno dei campi da golf più belli di Maiorca.
Giorno 5, Portocolom – Sa Rapita, 25 miglia
Da Portocolom facciamo rotta su Sa Rapita, un porto turistico molto frequentato, soprattutto in alta stagione. Si trova sulla costa meridionale di Maiorca all’interno del comune di Campos. In condizioni di calma si può anche passare la notte in uno dei campi boe a 2 miglia a Sud Est della piccola Isla Gabina. Proprio accanto al porto si trova la famosa spiaggia di sabbia Es Trenc, un luogo magico considerata una delle migliori spiagge dell’isola. È composta da dune naturali, circondata da pini marittimi e la sua sabbia finissima si affaccia su acque blu e cristalline. Si estende per circa 2 miglia da Sa Rapita lungo la fascia costiera e la piccola città di “Ses Covetes” fino alla città più grande di “Colonia Sant Jordi”.
Sa Rapita era un tempo una roccaforte contro gli attacchi dei pirati saraceni. Ne è testimonianza la vecchia torre di guardia di “Son Duri” che nei pressi del porto. Fin dal XVI al XIX secolo veniva utilizzata per allertare la città di Palma contro possibili attacchi invasori. Oggi Sa Rapita è uno scalo molto apprezzato dai velisti che esplorano Maiorca perché è fuori dalle rotte più comuni pur offrendo una costa molto bella e appartata, non a caso meta di un turismo naturista.
Giorno 6, Sa Rapita – Palma di Maiorca, 24 miglia
Dopo la quiete di Sa Rapita è tempo di immergersi nella vivace e colorata Palma di Maiorca. Una volta ormeggiati nel porto della città, si può visitare il centro storico che tra tapas bar, ristoranti e caffè naswconde splendidi edifici in stile gotico. Come l’imponente Cattedrale di Santa Maria. Da visitare sono anche i Bagni Arabi, testimoni del glorioso passato di Maiorca sotto la dominazione araba. Così come il Museo della Sobrasada, un salame molto gustoso e speziato che è uno dei prodotti eccellenti della gastronomia maiorchina. Gli amanti dell’arte possono ammirare la Fundació Joan Miró e il Museo Es Baluard che espone opere di Picasso, Magritte e Cézanne.
Per chi ha voglia di relax, il posto ideale è S’Arenal, la spiaggia più grande di Palma di Maiorca, dove la sabbia è finissima e bianca e circondata dalla macchia mediterranea. In alternativa si può stare alla fonda a Cala Pastilla a Est della capitale. Oppure a Cala Estancia, subito fuori città, da dove iniziano anche tanti percorsi di trekking e sentieri da fare a piedi o in bicicletta.
Giorno 7, Palma di Maiorca – Ca’n Pastilla, 5 miglia
Siamo giunti al termine di questa emozionante crociera nelle Baleari e in particolare nell’Arcipelago di Cabrera. Il viaggio di ritorno verso la nostra base nautica di Ca’n Pastilla richiede solo un’ora di navigazione intermezzata da bagni e soste lungo il percorso in baie ridossate in base al vento. Giusto il tempo per assaporare ancora per qualche istante questo speciale angolo di paradiso del Mediterraneo.