
Marina di Teulada, angolo sardo magico e fuori dal tempo
Marina di Teulada è un borgo marinaro del Sud della Sardegna fuori dal tempo, immerso nella natura, lontano dai circuiti turistici e perfetto per chi ama i paesaggi autentici.
Adagiata su un fondo valle, racchiuso dai rilievi incontaminati, Teulada è un borgo marinaro del basso Sulcis che si trova nella punta più meridionale della Sardegna, dove la costa guarda l’Algeria. È un luogo magico, celebre per scenari costieri di impareggiabile bellezza, dove strapiombi si alternano a cale di sabbia chiara e soffice. È questo un angolo di Sardegna dove si respira un’atmosfera molto diversa da quella dei luoghi più turistici. Qui non ci sono negozi, né, tanto meno, vita mondana, né tanto meno maxiyachts. Qui arrivano solo gli skipper con le loro barche hanno macinato molte miglia e il solo fatto di essere qui è segno che si è tra quelli che sanno cosa significa navigare.
Qui peraltro il vento c’è sempre, da Nord-Ovest o da Sud-Est, ma è sempre presente. Tra i 10 e i 15 nodi, ogni giorno si alza intorno alle dieci e scompare verso le 19. Quando si vuole passare la giornata a poltrire in rada invece che a cazzare vele, si può scegliere se visitare la costa Ovest o la costa Est. Per la sua eccezionale esposizione ai venti, Teulada è una località particolarmente amata oltre che dai velisti anche da surfisti e gli amanti dei watersports.
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Un porto intimo e per velisti puri
Il Marina di Teulada si trova all’estremità meridionale della Sardegna, in uno dei tratti costieri più suggestivi del Mediterraneo e del mondo. Ubicato a soli 70 chilometri da Cagliari e nel cuore del Sulcis-Iglesiente, il Marina si affaccia nella stretta insenatura di Porto Budello, costellata da panorami incomparabili e vegetazione incontaminata. L’area portuale è situata in un tratto di 40 chilometri di costa caratterizzato da oasi naturalistiche e piccole baie dalle acque cristalline, contornate dalla tipica macchia mediterranea. Teulada è uno dei pochi porti dove l’80 per cento delle barche sono a vela.
Il Marina di Teulada, si trova a pochi chilometri dall’elegante cittadina da cui prende il nome e costituisce l’approdo ideale per scoprire le bellissime coste del Sud della Sardegna. Protetto a Nord-Est da una diga di sottoflutto interamente banchinata e a Sud-Est da una diga di sopraflutto a due bracci, il Marina vanta banchine per oltre 800 metri di lunghezza e tre pontili galleggianti. I posti barca sono 286 in totale. La profondità del fondale varia da 1 a 4 metri e i venti prevalenti sono Maestrale e Levante. Sono presenti inoltre un bar con annesso piccolo market con i prodotti tipici della zona e una lavanderia automatica.
Un borgo di pietra e vecchie chiese
Nel paese di Teulada strette vie si inerpicano e sfociano in piazze abbellite da sculture, eredità del simposio artistico internazionale “Scultura e Pietra”. Davanti alla facciata neoclassica della chiesa si può ammirare la seicentesca casa baronale dei Sanjust, feudatari del paese, oggi sala mostre e sede ad agosto della sagra di pane e formaggio. Da visitare anche la chiesetta tardo-gotica di san Francesco. A sant’Isidoro è riservata la devozione più sentita, a maggio e ad agosto. La processione verso la sua chiesetta campestre è accompagnata da gruppi in abiti tradizionali di tutta l’Isola. Il santuario si trova nella piana di Tuerra, dove sorgeva il paese in età giudicale.
A causa di assalti dal mare ed epidemie, fu rifondato nel XVII secolo più all’interno, dove è attualmente. Le scorrerie dei pirati furono motivo dell’erezione di torri d’avvistamento, tra cui una dedicata proprio a sant’Isidoro e l’imponente torre del Budello. L’insediamento di epoca romana, forse vicino all’istmo di capo Teulada, un tempo si chiamava “Tegula”, per la cospicua produzione di terracotta. Nei pressi del di Capo Teulada nella Seconda Guerra Mondiale, si svolse una famosa battaglia tra le flotte britannica e italiana. Il territorio inoltre è ricco di eredità preistoriche: dai ritrovamenti nella grotta di monte sa Cona ai resti di venti nuraghi, tra cui sa Perdaia. Di età fenicio-punica ci sono invece i resti di un tophet nell’isolotto di Tuerredda e il porto sommerso di Melqart. Affascinante l’archeologia industriale: circa dieci siti dismessi sono testimoni di millenaria attività estrattiva e contributo all’epopea mineraria del Sulcis.
Cale selvagge, vento costante e notti in rada
Le spiagge di Teulada sono dei veri e propri gioielli costieri di impareggiabile splendore. A partire da Tuerredda, inserita tra le dieci spiagge più belle dell’Isola: sabbia finissima e mare cristallino. Poi Campionna, Piscinnì e sa Canna, amate dai praticanti di immersioni. Seguono le splendide cale di Capo Malfatano, sovrastato da una torre spagnola e con uno stagno alle spalle, baia scelta quale approdo già dal VI secolo a.C. dai fenici. Una perla è Porto Tramatzu: sabbia bianca e sottile, acque verdi e turchesi, fondale limpido e bassissimo sino a all’isolotto prospiciente. Lì vicino la bellissima s’Ottixeddu (detta ‘degli americani’), visitabile a numero chiuso in estate.
Altro angolo di paradiso dentro la base militare è Cala Zafferano, accessibile via mare a luglio e agosto. A nord-ovest, un altro gioiello, is Arenas Biancas, parte meridionale di Porto Pino le cui dune sono accessibili da una strada dentro il poligono. Alle spalle della costa i rilievi offrono scenari sorprendenti: la foresta di lecci e sughere secolari di Gutturu Mannu e le grotte di Punta Sebera.
In questa zona di mare i pericoli sono pochi e tutti addossati alla costa, così che chi naviga non deve temere di finire su secche o scogli. Alla sera si sceglie: si torna in marina, perché qui i prezzi del porto sono molto diversi da quelli che si trovano nel resto della Sardegna, oppure si dà fonda e si passa la notte in rada. Dopo le 16,30 le spiagge si svuotano, le barche che portano i turisti a fare il bagno scompaiono e i velisti diventano i signori incontrastati delle rade e possono goderne di tutte le meraviglie che questo mare ancora selvaggio e poco frequentato può offrire.
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