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Soste all’ancora: ecco come godersele al meglio

Ancorare in rada

– 14 Marzo 2022 – Vita a bordo

Ancorare in rada
Vita a bordo

Soste all’ancora: ecco come godersele al meglio

Soste all’ancora. Ancorare la propria barca in una baia, in un’ansa ridossata o comunque davanti a una spiaggia riparata dal vento e dal mare formato è un piacere unico durante una crociera a vela e quello che in genere regala i momenti più belli del viaggio. Sostare in una rada significa infatti fare colazione in mezzo alla natura e godersi intere giornate di relax, tuffi, bagni di sole e perché no, interessanti escursioni a terra. Si può approfittare del battello di servizio, ma anche di una tavola da Sup, o ancora di piattaforme gonfiabili da fissare sulla poppa della barca per aumentarne lo spazio vivibile a pelo d’acqua. Poi ci sono gli aperitivi al tramonto e le notti sotto le stelle.

Per godersi tutto questo in piena serenità ci sono però delle piccole accortezze da mettere in pratica e un minimo di preparazione dell’ancoraggio con l’obiettivo di fissare saldamente l’ancora sul fondale, avere un buon giro di ruota della barca e quindi tenere la giusta distanza dalle altre barche anche se il vento cambia direzione. Ecco allora cosa bisogna fare prima di un buon ancoraggio.

Leggi anche: Quei 6 errori da non fare nell’ancoraggio in rada

soste ancora

Studiare le carte nautiche della zona

Soste all’ancora. Con tutta la tecnologia che c’è oggi a bordo delle barche a vela è bene approfittare di chart plotter e carte nautiche digitali, sistemi Gps e profondimetri. Ci serviranno per studiare attentamente le varie baie disponibili lungo costa e il territorio circostante, la profondità dei fondali e la natura degli stessi. Sabbia, rocce, sassi e fango si comportano infatti molto diversamente con l’ancora e ne condizionano la tenuta.

Osservare il vento e le correnti

Anche se la zona scelta per la sosta in rada è riparata dai venti principali, bisogna anche considerare la presenza di correnti e la loro inversione, così come l’escursione di marea. Anche in questo caso si può fare affidamento su App specifiche che danno aggiornamenti in tempo reale, così come i classici bollettini nautici emessi dai servizi meteorologici e dalla Guardia Costiera.

soste ancora

Tenere d’occhio le altre imbarcazioni

Una volta arrivati nella baia prescelta, osservare per qualche minuto il comportamento delle altre imbarcazioni in relazione al vento e alla corrente ci fornirà preziose indicazioni che ci aiuteranno a confermare o meno la nostra scelta iniziale e il relativo programma di sosta. Occorre valutare anche la densità delle imbarcazioni nella zona per valutare al meglio il raggio di rotazione di ciascuna al momento dell’osservazione e secondo la marea e le possibili rotazioni di vento e corrente.

soste ancora

Preparare l’ancoraggio

Se l’ancora non è in posizione, bisogna togliere il fermo dal salpancora e controllare che la catena sia libera. Ma prima dovete proteggervi le mani e mettere i guanti. Le maglie della catena possono essere taglienti o sporche e ferirvi. Avvicinatevi lentamente al punto di fonda desiderato, con la prua al vento o alla corrente, e arrestate completamente la barca. Appena la barca comincia a muoversi indietro (col motore, il vento o la corrente), affondate rapidamente l’ancora e quindi filate lentamente il cavo-catena mentre la barca deriva o va indietro a motore, evitando così che la catena vada ad ammucchiarsi sull’ancora. Assicuratevi poi che la linea d’ancoraggio non sia troppo tesa, facendo arare l’ancora. Definite quindi il calumo. Quest’ultimo dovrebbe essere di circa 4-7 volte l’altezza del fondale.

Qual è il punto? In un’area di ancoraggio trafficata, è impossibile escludere la possibilità che, nonostante tutte le precauzioni, la vostra ancora possa rimanere impigliata sotto la catena di un’altra barca. Dovrete liberarla inclinandola con l’ancora, che poi dovrà essere libera. Lo stesso vale nelle zone rocciose dove è anche possibile che la vostra ancora si impigli sotto una roccia… La corda può evitare un’immersione.

soste ancora

Prendere i riferimenti e controllare l’ancoraggio

Fare i rilevamenti a terra con una bussola. Prendete dei riferimenti a terra con una bussola (fari, alberi, case, scogli, torri, etc.), preferibilmente al traverso, per controllare che la barca mantenga la posizione e di tanto in tanto rifate un check. Come accorgersi che un’ancora ara? Poggiando il piede sul cavo-catena o tenendolo in mano: si avvertiranno gli strattoni mentre l’ancora viene trascinata sul fondo. Un’ancora ben affondata non scuoterà il cavo-catena. Se ciò accade occorre filare ancora la linea d’ancoraggio. Se l’ancora invece continua ad arare occorre salpare e ricominciare daccapo tutta la manovra.

Fate sapere agli altri che siete all’ancora

Installare a prua o a poppa l’apposito segnale diurno di barca in sosta (una sfera di colore nero) e le apposite luci di ancoraggio per la notte. Queste precauzioni sono importanti ai fini della sicurezza poiché vi rendono visibili agli altri navigatori e li informano della vostra “rotta fissa”.

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