Organizzare la linea d’ancoraggio su barche fino a 10 metri
Allestire al meglio una linea di ancoraggio condiziona la sicurezza e il comfort delle nostre soste in rada durante la crociera anche quando si naviga a bordo di piccoli cabinati sotto ai 10 metri. Ecco quali domande fondamentali farsi e quali attrezzature scegliere per affrontare ogni condizione.
Linea d’ancoraggio. In linea generale un ancoraggio efficace e sicuro dipende da come lo skipper di bordo effettua la manovra e da quanto si rispetta il calumo corretto, ossia il rapporto tra profondità del fondale e quantità di catena filata. Un fattore fondamentale è in ogni caso il modo in cui si organizza la linea d’ancoraggio, ossia trovare la combinazione ottimale di ancora e catena in grado di affrontare condizioni anche impegnative. Sul tema esistono diversi manuali e tutorial di ogni tipo sia cartacei che digitali.
In questa guida vogliamo illustrare come allestire una linea di ancoraggio a bordo di piccoli cabinati a vela o a motore, diciamo sotto ai 10 metri.
Leggi anche: Le 6 regole fondamentali di un buon ancoraggio
I fattori chiave da considerare
Linea d’ancoraggio. Per organizzare al meglio la linea di ancoraggio a bordo della nostra piccola imbarcazione occorre innanzitutto partire da una serie di considerazioni: la tipologia della barca in questione (vela, motore, etc.), il suo utilizzo principale (crociera, navigazioni a lungo raggio, uscite giornaliere, etc.), le zone di navigazione usuali (sotto costa, isole, aree con alti fondali, etc.), la presenza o meno di un salpancora a bordo.
Di solito su piccoli cabinati gli armatori evitano di predisporre una linea composta unicamente da catena, poiché il rischio è di appesantire eccessivamente la prua e peggiorare l’assetto di navigazione, quindi le prestazioni e il comfort di bordo. Inoltre su piccole barche a vela si è obbligati a predisporre le manovre a mano per la mancanza di un salpancora. Il consiglio generale è che su barche di dimensioni contenute è meglio adottare una linea di ancoraggio mista, ossia formata da uno spezzone di catena e uno di tessile di dimensioni e limiti di carico adeguati.
Uscite giornaliere o lunghe crociere?
Linea d’ancoraggio. Anche il tipo di utilizzo della barca è importante ai fini delle attrezzature di ancoraggio da imbarcare: fare uscite giornaliere o lunghe crociere impongono materiali diversi. Se si utilizza la barca per brevi uscite, si può decidere di limitare al minimo la quantità di catena da tenere a bordo a vantaggio della leggerezza dell’imbarcazione e della facilità di recupero al momento di salpare. Se invece si effettuano vere e proprie crociere, è opportuno pensare che alla linea d’ancoraggio viene affidata la nostra sicurezza e quella delle barche e delle persone che sono ancorate sottovento a noi. Per questo motivo in genere gli skipper che effettuano crociere anche lunghe, scelgono di imbarcare quanta più catena possibile, di solito abbinata a un buon cavo tessile. Quest’ultimo oltre a pesare meno della catena consente di ammortizzare i movimenti della barca, riducendo lo stress delle attrezzature di bordo e aumentando il comfort di bordo.
Fondali e calumo: dove gettiamo l’ancora?
Rispetto alle destinazioni delle nostre navigazioni è opportuno riflettere sulla profondità media dove andiamo a effettuare gli ancoraggi. La regola generale di sicurezza per gli ancoraggi con bel tempo è di filare tanta catena quanta è l’altezza del fondale moltiplicata per 3-4 volte. Già questa semplice regola può aiutarci a decidere la lunghezza totale della nostra linea d’ancoraggio. Per esempio se dobbiamo ancorare in 5 metri di fondale, possiamo filare circa 15-20 metri di calumo. Viceversa se occorre dare fondo in 12 metri di fondale, saremo costretti a filare come minimo 36 metri di calumo. Ecco perché è fondamentale identificare le nostre zone di navigazione. Inoltre, in mare non sempre le condizioni meteo sono idilliache e con l’aumentare del vento e dello stato del mare è imperativo aumentare il rapporto tra fondo e catena filata.
Linea d’ancoraggio. Anche il tipo di fondale influisce sulla nostra linea di ancoraggio. Oltre che per la scelta dell’ancora, la tipologia di fondale è importante per indirizzarci sul giusto rapporto tra quantità di catena e cavo tessile che vanno a comporre la nostra linea d’ancoraggio. In caso di zone che presentano fondali con scogli sommersi, rocce o detriti, per esempio, la linea di ancoraggio che avrà una buona quantità di catena che difficilmente si logorerà a contatto con gli scogli e oggetti taglienti. Se al contrario si cala l’ancora su fondali per lo più sabbiosi si può fare affidamento su uno spezzone di catena più corto e una quantità di tessile maggiore.
Esempio pratico: un cabinato a vela di 8 metri
Ora che avete le idee più chiare su come organizzare la linea di ancoraggio, facciamo un esempio pratico su come allestire il tutto a bordo di un cabinato a vela di 8 metri, abbastanza leggero, sprovvisto di salpancora e che naviga per lo più nel periodo estivo e in zone con fondali sotto ai 5 metri, di tipo sabbioso o comunque buoni tenitori. In queste condizioni, tenendo presente che in presenza di bel tempo è sufficiente filare almeno 4 volte l’altezza del fondale, l’equipaggio della nostra imbarcazione si troverà quasi sempre a filare almeno 20 metri di calumo.
Per allestire al meglio la linea d’ancoraggio principale allora si possono considerare i seguenti componenti:
- 25 metri di catena da 8 mm di diametro. Può risultare leggermente sovradimensionata, ma avendo poca catena meglio scegliere quella un po’ più pesante per dare una giusta inclinazione di lavoro alla linea d’ancoraggio.
- 35 metri di cima da 14 mm. Anche in questo caso il cavo può risultare leggermente sovradimensionato sempre per motivi di sicurezza.
- Grillo da 8-10 mm. Meglio non risparmiare sulla qualità dei grilli utilizzati per la linea d’ancoraggio e ricordarsi di controllarli a ogni ancoraggio.
- Snodo per catene da 8-10 mm. Anche questo componente è fondamentale e va acquistato senza risparmiare.
- Ancora di 10 Kg. Un buon compromesso a livello di peso. Quanto alla foggia, a decidere sarà il tipo di fondale più comune.
Linea di ancoraggio di scorta
Accanto alla linea d’ancoraggio principale così allestita, per l’utilizzo in crociera si può optare anche per una linea di rispetto da tenere in un ampio gavone. Questa seconda linea di ancoraggio potrebbe essere così formata:
- 15 metri di catena da 6 mm;
- 30 metri di cima da 14 mm;
- Grillo da 8 mm;
- Snodo per catena da 8 mm;
- Ancora da 4 kg.
La linea d’ancoraggio principale e pesante si può imbarcare esclusivamente nel periodo della crociera, mentre nel resto dell’anno, in caso di semplici uscite giornaliere si può imbarcare solo la linea d’ancoraggio più leggera e meno ingombrante.
Ora che avete le idee più chiare su come organizzare e allestire al meglio la linea di ancoraggio a bordo della vostra piccola barca, non vi rimane che mollare gli ormeggi e godervi le vostre uscite in mare.
David Ingiosi
Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come giornalista professionista per testate nazionali e internazionali.