Bitte, gallocce e passacavi: preziosi amici dello skipper
Bitte, gallocce e passacavi sono tra i primi “nomi strani” dell’etimologia marinaresca che si sentono proferire a bordo di un’imbarcazione sia essa a vela o a motore. A cosa servono, in cosa si differenziano e come si utilizzano in maniera corretta? Ogni componente presente su una barca a vela o a motore ha un nome preciso che corrisponde a una precisa funzione. Conoscere tutti i componenti installati a bordo, sapere a cosa servono e come utilizzarli al meglio rientra tra i compiti e le competenze di uno skipper, ma anche dell’equipaggio che naviga su una determinata barca. Tra i nomi di alcuni componenti che chi sale per la prima volta a bordo sentirà molto spesso ci sono le bitte, le gallocce e i passacavi. Non tutti sanno naturalmente cosa sono esattamente, a cosa servono e come si distinguono tra loro. Vediamo allora di approfondire il senso, l’utilità e l’impiego corretto di questi preziosi accessori di bordo.
Sua maestà la galloccia: a cosa serve
Bitte, gallocce e passacavi fanno parte della cosiddetta “ferramenta di bordo” che serve a fermare, assicurare o tenere in tensione cime e cavi soprattutto nelle delicate operazioni di ormeggio e ancoraggio dell’imbarcazione. Vengono installate in genere in corrispondenza delle murate della barca, ma anche nel pulpito o nei pressi del musone di prua. Cominciamo innanzitutto a distinguerli tra loro e chiarirne le caratteristiche specifiche. Partiamo dalle gallocce. Nei dizionari marinareschi con il termine “galloccia” si indica uno dei vari dispositivi fissi che vengono utilizzati per fermare una cima o un cavo. Il modello di galloccia più tradizionale è formato da una superficie piatta che costituisce la zona di contatto con la barca da cui fuoriescono, verticalmente, uno o più piccole e corte aste dette “falchette” o “corna” dalle quali trasversalmente partono due estremità appuntite o più spesso svasate che servono a non fare fuoriuscire il cavo.
Esistono gallocce in plastica dura ideali per piccole imbarcazioni o gommoni, ma la maggior parte sono realizzate in metallo, che può essere l’acciaio inossidabile o anche l’ottone. In particolare sulle barche a vela le gallocce possono anche essere utili come punto di aggancio per le scotte in barca a vela.
Il nodo di galloccia
Per fissare una cima o un cavo di ormeggio a una galloccia si esegue il cosiddetto “nodo di galloccia” anche detto impropriamente “nodo di bitta” sulle corna della galloccia. Ne esistono diverse versioni, a seconda se il nodo deve poter essere sciolto velocemente oppure se il nodo deve essere più resistente, ma quando si esegue il nodo nella maniera classica e più diffusa, l’accortezza è quella di far passare la cima che arriva dalla banchina davanti alla galloccia, nella parte che guarda verso prua. Quindi si fa una volta, uno zero, intorno alla base della galloccia in modo da fermare la trazione eventualmente esercitata dalla barca. Successivamente si disegna un otto incrociando il corrente e si completa con un mezzo collo rovesciato per bloccare il tutto.
Galloccia: installazione e carichi di lavoro
Bitte gallocce passacavi. Oltre ad essere installate in numero e dimensioni adeguate alla stazza della barca, le gallocce devono anche essere disposte in modo corretto per funzionare correttamente visto i notevoli sforzi che queste particolari giunzioni devono sopportare. E non sempre, purtroppo, è così. Proprio per rispondere al meglio alla sua funzione, la galloccia dovrebbe infatti lavorare nella direzione delle due corna: se invece la cima tira di fianco (cioè perpendicolarmente all’asse più lungo della galloccia) o tira verso l’alto con un angolo superiore a 15-20 gradi, lo sforzo rischierà di deformare la galloccia o anche di piegarla oppure strapparla. Ciò vale in particolare per gallocce sottodimensionate, non tanto nella parte visibile quella alla quale viene assicurata la cima d’ormeggio, quanto nella parte sottostante e nella contropiastra su cui si serrano i bulloni.
Se una galloccia è robusta e installata correttamente lo si vede da questi particolari: se ha una robusta contropiastra e se è allineata correttamente nel senso in cui la cima d’ormeggio dovrà tirare. Per assicurarvi che sulla vostra barca sia così cercate di ispezionare la zona delle gallocce da dentro i gavoni o nei pressi dei controstampi. A volte l’unione tra la galloccia e la parte della barca oltre che con l’impiego di viti e bulloni viene rinforzata con l’utilizzo di una potente colla.
Bitte e passacavi: strumenti marinari antichi
Bitte gallocce passacavi. Su barche d’epoca è possibile trovare oltre alle gallocce anche le bitte che ormai però sono praticamente sparite sui cabinati moderni. Il termine nautico “bitta” indica infatti una bassa e robusta colonna che si trova esclusivamente sulle banchine dei porti e dei marina alla quale vengono legati o avvolti i cavi d’ormeggio. La funzione di una bitta è infatti quella di legare o assicurare una cima o un cavo per l’ormeggio della barca oppure per conservarne la giusta tensione. La bitta può essere in acciaio inox, ottone o in legno e nella parte superiore termina sempre con un ringrosso a forma di fungo o di collare o con altre forme che hanno tutte comunque la funzione di evitare che il cavo o la gassa si sfilino dall’ormeggio quando la cima è in trazione. Curiosità: la rappresentazione stilizzata di un cavo avvolto su una bitta è ancora oggi utilizzata per i Gradi della Marina Militare.
I cosiddetti “passacavi” invece sono delle specie di guide o condotti installati a bordo e che sono destinati al passaggio dei cavi di manovra correnti o dormienti di ormeggio o di tonneggio della barca.