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Cosa aspettarsi dallo skipper e come andarci d'accordo - Marenauta Blog

– 9 Febbraio 2019 – Vita a bordo

Vita a bordo

Cosa aspettarsi dallo skipper e come andarci d’accordo

Per godere appieno di una crociera in barca e rendere il soggiorno a bordo rilassante e sicuro, può essere una buona idea ingaggiare uno skipper professionista. Ecco qual’è esattamente il suo ruolo, i compiti e come instaurarci da subito un buon rapporto.

Uno skipper professionista per le vostre crociere in barca può rivelarsi una buona idea. Indipendentemente dalle vostre capacità veliche, infatti, le vacanze a vela sono molto più confortevoli, sicure e rilassanti se un professionista è a bordo con voi. Oltre alla conduzione e alla gestione della barca, gli skipper professionisti hanno conoscenze locali sulla zona di navigazione, sul meteo, sugli scali e possono dare preziosi suggerimenti sui luoghi da visitare. Sono però a tutti gli effetti i responsabili della navigazione, della barca e dell’equipaggio e ne va rispettata l’autorità.

In genere i motivi di tensione tra skipper ed equipaggio riguardano sempre gli stessi temi: gli orari, il mangiare, il sonno, il carattere e la personalità, la decisione di stare in rada o in porto, le spese extra. Vediamo allora quali sono i suoi compiti a bordo e come instaurarci un buon rapporto fin dal primo minuto di imbarco.

 

Il check-in e la pianificazione 

Uno skipper dovrebbe essere alla base nautica di imbarco prima che i clienti arrivino, se possibile. Dopo una presentazione d’ufficio e le necessarie pratiche burocratiche, mostra quindi ai clienti dove si trova ormeggiata la barca e li accompagna all’imbarco. Una volta che tutti hanno trovato posto a bordo, lo skipper svolge il “briefing sulla sicurezza”. Durante questa riunione tecnica lo skipper illustra dove si trovano i giubbotti di salvataggio, gli estintori e le altre dotazioni di bordo, nonché spiega le procedure di sicurezza in caso di emergenza. Il resto del briefing riguarda suggerimenti e direttive agli ospiti per un soggiorno sicuro e confortevole sullo yacht.

Illustrata la barca sia all’esterno che negli ambienti sottocoperta, si passa alla pianificazione del percorso. Lo skipper a questo proposito deve soddisfare i desideri dei clienti in merito alle destinazioni, gli scali, le distanze da percorrere, ma prendere decisioni sempre in funzione delle previsioni meteorologiche. Un skipper esperto dovrebbe spiegare in anticipo la situazione attuale del mare e quella prevista alla destinazione, nonché dare consigli se i clienti non sono sicuri di dove vorrebbero andare. In questa prima fase lo skipper si fa un’idea dell’approccio e dell’umore dei clienti, informazioni che possono tornare utili durante la gestione della crociera. D’altra parte, gli stessi clienti hanno la possibilità di conoscere lo skipper e stabilire una buona relazione con lo stesso.

 

Un comandante, una guida, un compagno di viaggio

Anche se i clienti hanno il diritto di richiedere alcune rotte o destinazioni allo skipper, è quest’ultimo che si assume la responsabilità e decide in merito alla navigazione e alla pianificazione del percorso. In caso di controversie o incomprensioni, il problema deve essere risolto in un’atmosfera amichevole e in accordo con la base nautica, se necessario. Lo skipper deve essere paziente, educato, ordinato e sempre pronto a rispondere alle esigenze dei clienti sullo yacht, riguardo la gestione della vacanza.

Le serate sono perfette per pianificare il programma del giorno successivo, mentre la decisione finale verrà presa al mattino prima di partire per la prossima destinazione. I bravi skipper sono in grado di suggerire agli ospiti il posto migliore in cui pernottare, sia all’ancora in baia o al gavitello che in porto. Quest’ultima opzione a volte richiede una prenotazione al marina, quindi i clienti devono esserne consapevoli. Inoltre gli skipper preparati dovrebbero sempre essere in grado di prenotare il tavolo al miglior ristorante o bar per i loro clienti. Questi ultimi da parte loro devono rispettare gli orari indicati e farsi trovare pronti per la cena perché i ristoranti e i bar in alta stagione sono solitamente piuttosto pieni.

 

Pasti, snacks e aperitivi: la gestione della cambusa

Per quanto riguarda la cambusa, gli ospiti devono provvedere a rifornire la barca di cibo e bevande sufficienti per il loro soggiorno a bordo. Le provviste dovrebbero considerare almeno un pasto completo al giorno più la colazione e diversi spuntini durante la giornata, nonché una quantità sufficiente di acqua da bere per tutti. Ci sono poi i drink, i succhi di frutta, le bevande gasate e gli alcolici per chi vuole fare l’aperitivo. In genere gli ospiti mangiano insieme allo skipper, ma talvolta richiedono un po’ di privacy durante i pasti. In questo caso dovrebbero provvedere a parte alla cambusa dello skipper.

Il capitano di uno yacht dovrebbe stare lontano dalle bevande alcoliche almeno fino a quando lo yacht non è ormeggiato in sicurezza e assicurarsi abbastanza riposo per i compiti futuri di bordo. Pertanto, anche per lui s’impone un po’ di tempo libero a fine giornata. Ciò significa da una parte che gli ospiti non possono pretendere di fare party a bordo tutta la notte né che lo skipper vi partecipi. I clienti a volte richiedono favori insoliti o addirittura illegali ai loro skipper, come per esempio la fornitura di stupefacenti. Tali richieste sono considerate inaccettabili, quindi lo skipper dovrebbe semplicemente declinarle.

 

Dove dorme lo skipper?

I capitani di yacht, si dice, dormono con un occhio e un orecchio aperti ogni volta che passano la notte all’ancora. È gentile ed educato offrire allo skipper almeno una dispensa dal turno di guardia notturna quando si è alla fonda in baia. I bioritmi degli skipper e dei clienti possono essere rispettati a vicenda molto più facilmente se lo skipper è dotato di una cabina separata. Questo è più facile sui catamarani perché gli skipper possono usare le cosiddette cabine di guardia, in genere di dimensioni contenute e un livello di comfort spartano. Questi spazi permettono in ogni caso agli skipper di riposarsi ogni volta che vogliono e godersi la loro privacy.

La situazione diventa più complicata sui monoscafi. I clienti di solito occupano tutte le cabine, quindi uno skipper è condannato a dormire nel quadrato. Ciò significa che è sempre l’ultimo ad andare a letto e il primo ad alzarsi. A volte queste scomodità portano a situazioni spiacevoli, soprattutto se i clienti vogliono festeggiare o stare alzati fino a tarda notte. L’accordo sulla sistemazione dello skipper deve essere fatto prima dell’imbarco.

 

Lo skipper non è il vostro cameriere

Lo skipper non è obbligato a cucinare per i clienti, né a lavare i piatti. Se svolge una di queste mansioni, è da considerare un valore aggiunto piuttosto che un dovere. D’altra parte, il capitano deve lavare il ponte ogni volta che è possibile, controllare i consumi di bordo e caricare acqua dolce ogni volta che è necessario. Deve inoltre prendersi cura dei sistemi di navigazione, degli strumenti e degli impianti di bordo. Gli interni, i mobili e la cambusa sono al contrario responsabilità dei clienti. Dopo tutto, c’è un deposito lasciato alla base proprio per quello scopo.

Lo skipper deve non solo assicurarsi che i propri clienti si godano il soggiorno in barca ma si sentano anche sicuri in ogni momento della crociera, compreso il rientro in tempo alla base. Prima dell’imbarco, lo skipper deve informare i clienti sulla politica della compagnia di charter in merito all’arrivo alla base, in modo che non si trasformi in un problema l’ultimo giorno del viaggio. In caso di guasti tecnici lievi, il comandante deve ripararli al rientro alla base. In caso di avarie maggiori, i clienti devono essere informati sullo sviluppo della situazione pur mantenendosi comprensivi e pazienti. Ultima nota importante: anche se gli skipper sono solitamente in grado di eseguire ogni manovra da soli, ci si aspetta che i clienti diano una mano ogni volta che potrebbe essere necessario, per esempio in caso di ormeggio con vento forte.

Insomma, navigare con uno skipper porta con sé molti vantaggi, ma ci sono delle regole da rispettare e ogni richiesta insolita va concordata prima della partenza. Bisogna sempre ricordare che gli skipper sono lì con voi a lavorare e soprattutto sono esseri umani con i loro limiti. Non sono i vostri servitori, ma persone fidate che hanno una grande responsabilità non solo per la parte divertente della crociera, ma anche per la vostra vita.

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come giornalista professionista per testate nazionali e internazionali.

2 commenti

  • Enzo Sgambati

    Buongiorno, mi chiamo Enzo Sgambati e sono uno skipper e fondatore di Nord Est Vela Sailing Team Gruppo Vela di Verona. Vi scrivo per complimentarmi con David Ingiosi per gli articoli che sono pubblicati sul vostro Blog. Pur navigando da anni e avendo una discreta esperienza di vela da crociera, ho trovato i suoi articoli molto professionali, dettagliati e interessanti e colgo l’occasione per ringraziarvi.

  • Vincenzo

    Buongiorno avrei un quesito da proporvi sono stato ingaggiato come skipper questa estate e dopo 3 giorni su richiesta dei clienti che hanno noleggiato la barca tramite agenzia di charter mi hanno sbarcato chiedendo un altro skipper più temerario in quanto, avendo a bordo 4 bambini e con vento di circa 28 nodi mi sono rifiutato di aprire le vele con vento al traverso, ora la domanda è : i clienti sono cmq tenuti a pagare il compenso pattuito di 1400 euro per i 7 giorni pattuiti? Da dire che viaggio di andata e ritorno a mio carico nonché penale per cambio data volo di rientro per un totale di 500 euro circa.. La zona era Sardegna Olbia grazie in anticipo

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