Amorgos, l’isola aspra e lontana delle Cicladi dove il tempo si è fermato
L’ultima delle Cicladi, Amorgos è una piccola isola che dal mare appare inquietante e dal fascino oscuro. In realtà è un luogo con scenari mozzafiato, vecchi paesini di pescatori e antichi monasteri che rivelano la Grecia più autentica.
Se si osserva una carta nautica delle Cicladi, l’ultima isola che si incontra partendo dal Pireo, se si esclude il piccolo isolotto di Levitha, è Amorgos. Un’isola minore delle Cicladi, ricca di scorci selvaggi, mare blu cobalto, spledide grotte marine, antichi sentieri e tante altre bellezze da esplorare. Soprattutto un’atmosfera molto diversa e più autentica rispetto alle sorelle Santorini, Paros e Mykonos. Un luogo aspro e suggestivo, dove il tempo sembra si sia fermato. Certamente meno noto, anche se qui è stato girato il celebre film del 1988 “Le Grand Bleu” con Jean Reno.
Scalo sicuramente obbligatorio se si naviga sulla rotta che va dalle Piccole Cicladi a Kos, nel Dodecanneso, per un velista Amorgos è un’isola da conquistare. Innazitutto è molto alta e ha pressoché ovunque coste rocciose erte e dirupate che dal mare sembrano inospitali e inaccessibili. Quando soffia il Meltemi violente raffiche colpiscono l’isola e a Nord il mare diventa facilmente agitato con onda incrociata, mentre la costa Sud è sferzata da forti raffiche. In queste condizioni l’isola tende ad assumere un aspetto anche inquietante, ma non bisogna lasciarsi intimidire. Tutta la costa Nord di Amorgos in realtà offre dei ripari sicuri.
Leggi anche: A zonzo veleggiando nelle Isole Cicladi occidentali
Dal porticciolo di Katàpola visita al monastero
Ormos Katàpola è il porto principale dell’isola e un rifugio per barche e piccole navi da crociera. La rada è molto profonda e l’approdo nella parte Sud Est è abbastanza ridossato e sicuro. Non ci sono corpi morti ed è necessario calare l’ancora. Il fondo, generalmente buon tenitore, è costituito di sabbia e alghe, con qualche roccia sparsa. Bisogna comunque accertarsi che l’ancora abbia agguantato. Il rifornimento del carburante è garantito da una piccola autobotte.
Immediatamente dietro al porticciolo si sviluppa il borgo di Katàpola, dominato da una chiesa dalla cupola azzurra. Ma la visita più gettonata è sicuramente il vicino monastero Panaya della Presentazione. È abbarbicato a una parete di roccia a picco sul mare. Per raggiungerlo occorre salire un sentiero piuttosto lungo e ripido, quindi è consigliabile portare scarpe comode e una bottiglia d’acqua da bere. I monaci che vivono nel monastero sono particolarmente severi circa l’abbigliamento, ma fine della visita offrono ai visitatori un assaggio di dolcini e un bicchierino di un liquore che producono loro, molto aromatico, dal sapore intenso di erbe, cannella e chiodi di garofano. Il panorama che si gode da lassù è unico e davvero mozzafiato.
Chora: un labirinto di case bianche e cortili fioriti
Altra visita ad Amorgos da non mancare è quella alla città labirintica di Amorgos, ossia la Chora. Costruita al centro dell’isola e circondata da colline rocciose, è considerata una delle più pittoresche delle Cicladi. Qui potrete ammirare uno scenario mozzafiato con bellissime piazze, case tradizionali con alberi di bouganville nei loro cortili e piccoli vicoli imbiancati a calce. Al mattino potete passeggiare per le stradine, visitare il castello del XIII secolo o rilassarvi in un caffè locale. La sera scegliete uno degli accoglienti bar e taverne sparsi per le strade e le piazze e gustate le specialità locali accompagnate da un bicchierino di raki psimeni.
Interessante da visitare è anche Aigiali, il secondo porto dell’isola di Amorgos. È un luogo molto popolare tra i giovani, poiché vi è un campeggio. Sul suo vivace lungomare si trovano numerosi caffè e ristoranti. Sul fianco della montagna, oltre Aigiali, si trovano tre pittoreschi villaggi: Tholaria, Lagkada e Potamos. Visitate questi villaggi alla fine della giornata: la vista del tramonto è meravigliosa.
Altri ridossi dove stare alla fonda
Esplorare Amorgos in barca. Se per qualche motivo non si può stare a Ormos Katàpola, allora ci si può spostare a Ormos Kalotiri, situato a circa 6 miglia a Nord Est di Katàpola. Si tratta di un ancoraggio ben ridossato, situato tra la costa di Amorgos e l’isolotto Nisis Nikouria. Si può gettare l’ancora nella parte Nord Ovest della rada, su 4-5 metri di sabbia. Il ridosso è sicuro anche se con forti venti da Nord alcune violente raffiche possono spazzare la rada.
C’è infine la rada di Ormos Ayos Annas lungo la costa Nord Est di Amorgos. Si tratta però di una sosta piuttosto scomoda, da evitare nel caso di Meltemi in quanto non sufficientemente ridossata. Anche nel caso di calma di vento, comunque, tende a insinuarsi onda che rende l’ancoraggio parecchio scomodo.
Esplorare gli isolotti vicini
Se poi si ha tempo ad Amorgos si possono esplorare anche gli isolotti vicini di Amorgos. Per esempio a Sud Ovest c’è l’isolotto di Anydros (Amorgopoula) oppure l’isolotto di Nikouria, appena fuori dalla baia di Aigiali, con la chiesa di Panagia Nikouriani e i resti di un insediamento storico. A Sud di Nikouria, si trova invece l’isolotto di Atimo, mentre di fronte alla baia di Kalotaritissa, c’è Gramvoussa, con una bella spiaggia, e Psalida. Di fronte a Capo Tourlida si trova Petalida e infine sotto il monastero di Hozoviotissa e si trovano gli isolotti rocciosi di Mikro e Megalo Viokastro.
Insomma se amate il clima mediterraneo, il mare blu profondo e i piccoli paesi marittimi, dove si respira la vita della gente del posto, allora Amorgos per voi sarà il paradiso.