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Ormeggiare la barca è questione di tecnica e sangue freddo

– 21 Dicembre 2021 – Vita a bordo

Vita a bordo

Ormeggiare la barca è questione di tecnica e sangue freddo

Ormeggiare una barca vela, soprattutto in condizioni di vento forte e risacca, può essere impegnativo e una fonte sicura di stress. Ecco le tecniche più semplici per venirne a capo, anche se siete completamente principianti. La manovra di ormeggio è sicuramente quella che mette più paura al velista neofita, soprattutto quando si deve entrare in porto con una situazione meteo non ottimale, tipo vento forte e risacca. Gli spazi ristretti, le prue delle altre barche che passano vicine, la gente che guarda, i nostri ospiti che giudicano, la banchina alta, sono tutti fattori ad alto potenziale di stress. Tutto sembra contro di noi quando ci accingiamo a ormeggiare, ma niente paura, preparate scrupolosamente la barca per l’ormeggio e seguite questi consigli su quale manovra scegliere in base alle condizioni e come eseguirla al meglio.

Leggi anche: Il bravo equipaggio si vede all’ormeggio

Ormeggiare barca

Primo obiettivo: assicurarsi un posto barca

La prima domanda che dobbiamo porci quando entriamo in un porto, sia questo un marina privato o una struttura pubblica, è: dove posso ormeggiare? Se non abbiamo prenotato un ormeggio in anticipo, dovremo chiamare la segreteria e chiedere di assegnarci un posto barca. Ci verrà quindi assegnato subito un posto temporaneo al transito, quindi ci chiederanno di aspettare che un gommone con un ormeggiatore ci venga a prendere per accompagnarci al posto barca definitivo. Se viceversa non c’è nessuno a dirci dove metterci, dovremo dedurlo da soli leggendo il portolano o la carta nautica.

In un marina per quanto riguarda l’accosto in banchina avremo solo due scelte, ormeggiare la nostra barca di prua oppure di poppa. La decisione dipenderà principalmente dalla nostra conoscenza della tecnica. I diportisti del Mediterraneo, in genere ormeggiano di poppa. I velisti del Nord Europa invece spesso ormeggiano di prua. In un porto pubblico invece ci potrebbe essere anche la possibilità di ormeggiare all’inglese, ovvero con la barca di fianco alla banchina.

Ormeggiare barca

Ormeggiare di prua: quando conviene?

L’ormeggio di prua è piuttosto semplice: basta arrivare al proprio posto barca ed entrarvi di prua. Visibilità e manovrabilità saranno eccellenti. Non ci sarà alcun problema di effetto evolutivo dell’elica. Arrivati in banchina, si lanceranno le cime all’ormeggiatore e il gioco è fatto. È importante tenere a mente che il segreto per non fare danni, in qualsiasi manovra di ormeggio, è la velocità contenuta: più siete lenti, più siete sicuri. Ma solo se non c’è vento. Al contrario, in caso di vento, bisognerà usare la velocità e la potenza del propulsore di bordo per contrastarlo.

Ormeggiando di prua, chiaramente il corpo morto, ovvero la trappa, dovrà essere legata a poppa. Lo sbarco sarà meno semplice dell’imbarco, ma usando sempre una certa cautela, non ci saranno particolari difficoltà.

Ormeggiare barca

Ormeggia di poppa: un classico in Mediterraneo

L’ ormeggio di poppa invece è un po’ più complesso. È fondamentale capire il momento in cui iniziare a girare la barca, che solitamente è quando la prua si affaccia sullo spazio libero del nostro ormeggio. Si deve iniziare a girare quando già si è con la marcia in folle. Poco prima che la barca si sia completamente girata e si venga a trovare in asse con l’ormeggio, si mette la retromarcia al minimo. Quando la barca è in asse, si dà gas e si fa prendere un po’ di abbrivio allo scafo.

Ricordiamo che il timone, a barca ferma, non funziona. Faremo entrare la barca di poppa nell’ormeggio e qualche metro prima di arrivare in banchina, metteremo la leva del motore in posizione avanti senza dare gas, per rallentare la barca. Quando saremo vicini alla banchina daremo un colpetto di gas giusto per fermare la barca. A questo punto non ci rimane altro che tirare le cime a terra e richiamare la trappa del corpo morto.

Ormeggiare barca

Ormeggiare all’inglese, perché no?

L’ormeggio all’inglese è una manovra semplice e per assurdo è più facile arrivare in banchina che mollare gli ormeggi. Per effettuare la manovra e ormeggiare in uno spazio tra due barche ferme in banchina, l’ideale è accostare con il lato della barca sul quale si trova la leva del propulsore. Questo ci permetterà di vedere bene la banchina durante la manovra. In banchina ci si arriva con un’inclinazione molto pronunciata. L’asse della barca deve essere a circa 45° con la banchina. Quando la prua sarà molto vicina al molo, diciamo un paio di metri, si accosterà con il timone verso il largo in modo da scostare la prua dalla banchina.

La manovra deve essere lenta e una volta che si è iniziato a girare, si deve mettere la retromarcia senza dare gas. La barca sfilerà lungo la banchina e si metterà parallela a questa. Una volta paralleli, si darà un colpo di retromarcia mentre si gira il timone verso la banchina. La barca si fermerà accostata al molo. A questo punto non rimane che legare la barca alla banchina.

Ormeggiare barca

Assicurare la barca in banchina

Conclusa la manovra di accosto, sia questa un ormeggio di poppa, di prua o all’inglese, occorre assicurare la barca usando le cime. L’idea è quella di tenere la barca al suo posto senza che questa ondeggi troppo violentemente in avanti, indietro o di lato. Se la barca è ormeggiata di poppa, per fermare il movimento longitudinale della barca, useremo le cime di poppa che dovranno essere lasciate leggermente lasche. Per evitare i movimenti laterali si possono utilizzare due cime incrociate a poppa. Una cima parte dalla galloccia di dritta e arriva alla bitta di sinistra e l’altra fa il contrario. Anche queste vanno lasciate leggermente lasche.

Una terza cima che può tornare utile soprattutto quando si ormeggia all’inglese, è lo spring. Si tratta di una cima che va dalla galloccia di poppa a una bitta verso prua e una cima dalla galloccia di prua che arriva a una bitta verso poppa.

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