Carburante per la crociera: controlli, travasi e trasporto
Carburante per la crociera: controlli, travasi e trasporto. Navigare a vela ci permette di sfruttare una forza naturale come quella del vento senza inquinare e in completa autonomia anche per lunghe distanze. Questo tuttavia non ci preclude dall’utilizzare a bordo anche la propulsione a motore, sia quando il vento finisce che durante le manovre di ormeggio in porto. Per questo su tutti i cabinati a vela vengono montati motori marini. Un piccolo entrobordo su barche fino a 6-7 metri e un più vigoroso entrobordo su scafi più grandi.
Anche per il tender o il battello di servizio è quasi sempre previsto un piccolo motore fuoribordo che permette di condurre il mezzo anche con vento e mare formato durante le nostre escursioni lungo costa o a sulla terraferma. Da velisti cerchiamo di navigare il più possibile a vela naturalmente, ma con il motore dobbiamo comunque venire a patti, così come con il rifornimento di carburante, sia esso benzina o diesel. A questo proposito, ecco alcuni consigli utili per gestire in sicurezza le scorte di carburante a bordo e le delicate operazioni di rifornimento.
Prima di mollare gli ormeggi per la nostra crociera a vela è importante eseguire il controllo dell’indicatore di livello carburante che abbiamo imbarcato. Questa semplice operazione eviterà brutte sorprese in navigazione, sia per quanto riguarda la sicurezza del viaggio, sia per la gestione del budget condiviso da tutti i membri dell’equipaggio. Può sembrare banale, ma spesso nella concitazione e nell’entusiasmo della partenza in molti si dimenticano di effettuare tale controllo. Lo testimoniano gli innumerevoli interventi eseguiti ad ogni stagione dalla Guardia Costiera che indicano come prima causa di emergenza i serbatoi asciutti di barche o gommoni.
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Come sapere quanto carburante abbiamo a bordo?
Molte imbarcazioni hanno dei sistemi di monitoraggio composti da sensori di livello e indicatori posizionati in pozzetto sul quadro strumenti o all’interno nel cosiddetto “angolo di navigazione”. In alcuni cabinati troviamo anche indicatori più sofisticati che emettono un allarme sonoro quando il livello minimo di carburante è stato raggiunto. È la cosiddetta riserva, che conosciamo bene sulle nostre automobili.
Carburante per la crociera: controlli, travasi e trasporto. In ogni caso per regolarci sulla giusta quantità di carburante da avere a bordo è essenziale conoscere la capienza del serbatoio e controllare periodicamente i livelli di carburante. Infine è sempre bene conoscere i consumi orari del propulsore che sono indicati nel dettaglio nel libretto di manutenzione del motore.
Attenzione agli sversamenti accidentali di carburante
Piccoli accorgimenti vanno messi in pratica anche durante le delicate fasi del rifornimento. È importante per esempio non riempire eccessivamente i serbatoi e le taniche per evitare fuoriuscite accidentali di combustibile. Il modo migliore per contenerle al massimo è utilizzare degli stracci assorbenti durante il rifornimento. Se possibile, inoltre, è sempre meglio evitare di rifornirsi di carburante in caso di forte risacca, quando l’eccessivo rollio e beccheggio della barca potrebbe aumentare la possibilità di sversamenti. Assicuratevi infine di smaltire correttamente gli stracci sporchi di carburante.
Taniche di carburante: occhio alle scariche elettriche
Quando facciamo il pieno alle nostre barche, a volte usiamo delle taniche per trasportare il carburante dalla stazione di servizio al porto. In generale le precauzioni di base per evitare un disastro sono abbastanza note: niente sigarette accese, niente telefoni cellulari in uso e nessuna fonte di accensione visibile. Nel caso in cui il carburante sia benzina tuttavia occorre anche fare attenzione a possibili scariche elettriche. Il principio è elementare. Quando un fluido incontra e scorre oltre un solido, si crea una carica elettrica nel punto di contatto tra i due. Questo è chiamato il fenomeno dell’elettrificazione dei flussi.
Carburante per la crociera: controlli, travasi e trasporto. Questa carica può essere sufficiente a far scoccare una scintilla in un contenitore isolato dalla terra. Immaginate che questo accada a una tanica che state riempiendo di super. Poiché la via di fuga dell’elettricità è sempre la più breve, userà l’ugello di erogazione per raggiungere il suolo. È quindi proprio nel momento in cui ci si avvicina alla pistola dalla tanica che può verificarsi un cosiddetto “arco elettrico” e quindi un’eventuale scintilla. La benzina, come è noto, è facilmente infiammabile e i suoi vapori sono esplosivi. Quindi per evitare danni la tanica durante il rifornimento deve essere poggiata a terra. Inoltre la stessa tanica non deve essere di metallo, ma in plastica e possibilmente omologata per il trasporto di carburanti.
Rifornimento in mezzo al mare: il travaso perfetto
A volte è difficile prevedere quello che può accadere una volta lasciato l’ormeggio. Magari dobbiamo allungare la rotta o consumare più carburante del previsto a causa del mare formato. Per questi motivi, fate in modo di non dimenticarvi mai una tanica di rispetto da tenere fissata in posizione verticale e al fresco per il rifornimento in mare. Qualora si presenti la necessità di rabboccare il serbatoio in condizioni di mare agitato, è difficile farlo con il classico imbuto. Ma esistono vari metodi alternativi. Si può utilizzare una pompa di gonfiaggio manuale, un sistema pulito, ma alquanto lungo e scomodo, o il famoso ”risucchio” e cioè aspirare il carburante a bocca tramite un tubo da infilare velocemente nel serbatoio. In questo caso tuttavia si rischiano dannose “bevute” accidentali. Una soluzione più immediata e meno pericolosa, è la tecnica del “sifone”.
Carburante per la crociera: controlli, travasi e trasporto. Sono necessari due tubi in gomma e un panno o uno straccio. Tenete la tanica più alta rispetto al serbatoio, in modo da sfruttare il principio dei vasi comunicanti e infilate un tubo per il passaggio del carburante nella tanica e nel serbatoio. Il secondo tubo, invece, lo inserirete solo nella tanica, lasciando un’estremità libera. Tappate la tanica con il panno in modo da far uscire meno aria possibile e soffiate vigorosamente all’interno del tubo libero. Così facendo aumenterete la pressione all’interno della tanica spingendo il carburante, attraverso l’altro tubo, direttamente nel serbatoio. Togliete poi il panno per permettere all’aria di entrare e attendete che il principio dei vasi comunicanti finisca il lavoro.
Perché è importante ottimizzare i consumi
Da velisti è bene comunque limitare al massimo i consumi di carburante a bordo per la crociera, non solo per una questione economica, ma soprattutto di rispetto per l’ambiente. Il carburante infatti è sempre più costoso, ingombrante e inquinante. Ottimizzare i consumi, magari con un indicatore di livello carburante perfettamente funzionante e navigando in modo conservativo, permette di risparmiare, aumentare l’autonomia di navigazione e preservare la natura.