Fare snorkeling e immersioni in crociera: rischi e precauzioni
Uno dei grandi piaceri della crociera a vela è quello di esplorare i fondali con maschera e pinne. Viaggiando in barca si possono raggiungere calette, baie e luoghi altrimenti inaccessibili godendo così di acque pulite e tratti di costa incontaminati e ricchi di meraviglie. Pesci colorati, crostacei, praterie di Posidonia e banchi di corallo. Per chi ha la fortuna di navigare in destinazioni da sogno, quasi sempre queste esperienze subacquee dedicate all’esplorazione e all’avventura diventano i momenti più memorabili della vacanza. Possono essere luoghi esotici come le acque dei Caraibi o della Polinesia, le coste del mar Rosso o semplicemente una delle tante splendide località che abbiamo qui in Mediterraneo, dalla Grecia alla Spagna, dalla Turchia all’Italia.
Per andare sott’acqua, a meno che non si scenda molto in profondità, serve una attrezzatura minima, essere a proprio agio a livello mentale nell’elemento liquido e usare il buon senso. Soprattutto bisogna rispettare l’habitat marino e seguire qualche regola di etichetta.
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Immersioni o snorkeling. Cosa scegliere?
In certi fondali di acqua bassa dove sono presenti reef e pass lo snorkeling a pelo d’acqua è già abbastanza appagante rispetto alle immersioni e ha il vantaggio di richiedere poca pianificazione o attrezzatura. Si può fare insieme, soprattutto in caso di bambini, e anche il tempo passato in acqua non è un problema, temperatura permettendo.
Le immersioni d’altro canto regalano avventure ancora più intense ed emozionanti, poiché la maggiore profondità consente di accedere a pesci e animali marini più grandi, abbondanti e meno comuni. Per contro richiedono attrezzatura specifica, come per esempio le bombole, brevetti di vario livello e limiti di tempo che variano in base alle scorte di ossigeno, l’esperienza e la quantità di persone coinvolte. Scendere con le bombole permette di osservare diversi livelli e tipi di corallo, piccoli pesci tropicali di barriera e anche grandi predatori di barriera, come per esempio barracuda, le cernie e i dentici. Se si è fortunati, nei posti giusti si possono vedere anche squali o razze.
Passaggi stretti e correnti
Alcune isole dei Caraibi o gli atolli del Pacifico, ma in piccola parte anche in Mediterraneo, presentano strette fessure nella barriera corallina (passe) che possono consentire eccellenti esperienze di snorkeling. Quando le passe sono piccole, le correnti di marea in arrivo possono creare fantastiche esperienze di navigazione per così dire “alla deriva”, ossia lasciandosi trasportare dolcemente da queste masse d’acqua senza bisogno di pinneggiare.
In alcune di queste passe si può facilmente viaggiare a 3 o 4 nodi, il che non sembra molto, ma la sensazione di volare attraverso l’oceano vedendo meravigliose barriere coralline e pesci lungo il percorso è incredibile. In genere si vedono anche pesci più grandi, squali e delfini che giocano nella passe poiché ci si trova al confine tra oceano e laguna. È sempre consigliabile immergersi nelle passe con l’acqua bassa o con la corrente in entrata, in modo da finire il “volo” acquatico sempre nella sicurezza della laguna. Le correnti in uscita al contrario possono essere molto forti e creare onde stazionarie, per cui è necessaria un po’ di pianificazione ed esperienza.
Preservare l’habitat marino e ricordarci che siamo “ospiti”
L’importante è godetevi queste avventure subacquee in modo responsabile e lasciando un’impronta il più possibile impercettibile nell’habitat marino. Pesci, piante e coralli fanno parte di un ecosistema molto fragile, facilmente danneggiabile e soggetto all’influenza umana. Più ci si allontana dai luoghi affollati e più il mondo sommerso è ricco, sano e assolutamente stupefacente. Quindi è bene proteggerlo e non alterarlo in nessun modo.
Sarebbe bene per esempio evitare di toccare gli animali, le piante acquatiche e il né con le mani né appoggiando le pinne sul fondo per guardarsi intorno. Quando si nuota, bisognerebbe anche evitare di sollevare i sedimenti con le pinne e ovviamente non prendere o lasciare nulla. Neanche dare da mangiare ai pesci è una buona idea perché sconvolge i ritmi e le routine della natura.
Attrezzatura per le immersioni da avere a bordo
Alcuni diportisti in crociera scelgono di portare con sé la propria attrezzatura subacquea, comprese bombole e compressori. Se siete subacquei esperti e sicuri delle vostre capacità, questa sicuramente è l’opzione migliore. Almeno una bombola e un dispositivo di compensazione dell’assetto possono essere utili anche per la manutenzione subacquea dello scafo o per spedare un’ancora incagliata.
Certo il riempimento delle bombole richiede molto tempo, il che significa lunghe ore di funzionamento del generatore di bordo. Inoltre i compressori richiedono manutenzione e assistenza, anche se non vengono utilizzati di frequente. Spesso è molto più semplice riempire le bombole presso un diving in porto. Come per tutte le immersioni, anche in quelle dalla barca a vela non ci si dovrebbe mai immergere da soli. Quindi è necessario avere sempre un compagno in acqua. In zone remote è necessario anche mantenere un contatto con la barca. O almeno con una parte dell’equipaggio a bordo di un tender che ci segue. Per lo snorkeling, invece, basta munirsi di una maschera ben aderente al viso.
Fattori di sicurezza da non dimenticare
Quando si fanno immersioni in acque sconosciute o in profondità bisogna sempre avere un piano di emergenza condiviso con i compagni di uscita: numeri di telefono da contattare, risorse mediche, e così via. Ognuno deve conoscere a fondo l’attrezzatura propria e dell’altro, sapere come sganciare i pesi in caso di emergenza o raggiungere una fonte d’aria alternativa. Inoltre è bene scambiarsi anche i segnali concordati per comunicare sott’acqua.
Bisogna anche capire l’impatto della corrente sull’area di immersione. E assicurarsi di avere delle opzioni per richiamare la barca o il tender: un fischietto e un salsicciotto di sicurezza, un tubo gonfiabile visibile a distanza che avverte le altre imbarcazioni della presenza di un sub in acqua. Infine sarebbe bene avere a bordo delle schede di identificazione dei pesci, soprattutto quelli pericolosi.