Navigare da ubriachi è pericoloso come guidare un auto
Condurre una barca da ubriachi è altrettanto dannoso e illegale che guidare un’automobile. Il consumo di bevande alcoliche del resto è una delle principali cause di incidenti anche tra coloro che vanno per mare. Qualche anno fa negli Stati Uniti una semplice uscita in barca su un lago della Florida per celebrare il Memorial Day si è trasformata in tragedia per un gruppo di 5 amici. I ragazzi avevano portato una grossa quantità di alcol a bordo che consumarono fin dalle prime ore del pomeriggio. La sera non contenti attraccarono di fronte a un bar dove continuarono con brindisi e cocktail vari. Quando rientrarono in barca a tarda notte invece che continuare la sosta per la notte, decisero di tornare a casa. Durante la navigazione la barca andò a sbattere con violenza contro un molo. Nell’impatto il timoniere riportò la frattura di parecchie vertebre e rimase paralizzato. Un altro membro dell’equipaggio ebbe una lesione celebrale e un altro ancora perse la vita per le gravi ferite riportate. Armatore e timoniere vennero accusati di guida in stato di ebbrezza e omicidio colposo e condannati a parecchi anni di prigione.
“Chi avrebbe mai pensato che andare in barca e bere qualcosa avrebbe portato a tutto questo? Eravamo su una barca, non in macchina, nessuno doveva guidare, e quella notte non c’era quasi nessun altro sul lago. Mi porterò addosso questi dolori e questo profondo rimpianto per il resto della mia vita”, scrisse qualche anno lo skipper in un memoriale mentre era detenuto.
Stati Uniti in prima linea contro l’abuso di alcol
Questa tragica storia, sfortunatamente, è fin troppo comune. Secondo le ultime statistiche della Guardia Costiera degli Stati Uniti, uno dei paesi più coinvolti nel problema, l’abuso di alcol è tra le prime cinque cause di incidenti mortali in barca. Poiché tuttavia la maggior parte degli incidenti minori non vengono segnalati alla Guardia Costiera dai diportisti, è difficile dire con esattezza quanti lividi, cadute e incidenti minori riportati in barca siano legati proprio all’alcol. L’ipotesi attendibile è che siano tantissimi.
Tutti sappiamo quanto l’abuso di alcol possa influire in maniera negativa sui nostri riflessi, la nostra capacità di giudizio, il livello di attenzione, sulla vista, sul senso di equilibrio e sul coordinamento, tutti fattori fondamentali non solo nella conduzione di una barca in navigazione ama anche nella semplice vita di bordo. I resoconti della Guardia Costiera riportano come negli incidenti nautici mortali legati all’alcol, più della metà delle vittime ha capovolto le loro barche o è finita fuoribordo. Forse non tutti sanno che chi si trova al timone di una barca a vela o di un motoscafo viene ancora più compromesso dall’abuso di alcol, rispetto al conducente di una macchina.
A bordo drinks e cocktails aumentano i rischi di incidenti
Gli stress nelle manovre e nell’utilizzo delle attrezzature, l’esposizione al rumore, alle vibrazioni, al sole, ai riflessi, al vento e al movimento dell’acqua, influenzano le nostre abilità e ci affaticano già quando semplicemente andiamo in barca. Se le ore di navigazione si accumulano, i nostri tempi di reazione rallentano anche se non consumiamo alcol. Ci sentiamo spossati e stanchi. L’aggiunta di alcol non fa che intensificare questi effetti e ogni bevanda alcolica tragugiata moltiplica il rischio di incidenti. Bere alcolici deteriora anche le capacità cognitive e il giudizio, il che rende più difficile elaborare le informazioni meteo per esempio o valutare le situazioni e fare delle buone scelte. L’equilibrio e il coordinamento sono compromessi e il tempo di reazione aumenta. L’alcol provoca anche una riduzione della visione periferica notturna, nonché una percezione alterata della profondità e rende più difficile distinguere i colori, in particolare il rosso e il verde, importanti in caso di incroci con altre unità o per rientrare in porto.
Un ulteriore fattore di rischio è che la maggior parte dei diportisti non ha il vantaggio di guidare una barca ogni giorno come fa con l’auto di famiglia e ha molta meno esperienza nella conduzione di una barca e risulta meno in grado di reagire in modo appropriato e rapido in un potenziale incidente.
Pene severe e sanzioni contro i trasgressori
Si potrebbe pensare inoltre in modo del tutto errato che il problema dell’alcol a bordo riguardi solo lo skipper o chi sta materialmente al timone. Basta allora designare qualcuno per questo ruolo e si sta a posto. Ma non è così. A differenza di un’auto, dove i passeggeri possono allacciarsi le cinture di sicurezza e farsi portare a casa, igli ospiti di una barca possono cadere o ferirsi muovendosi a bordo o addirittura cadere in acqua. e annegare. Ogni passeggero che beve a bordo è un problema di sicurezza significativo e uno skipper sobrio potrebbe non essere in grado di tenere d’occhio tutti i passeggeri ubriachi.
Per questa ragione negli Stati Uniti sia la Guardia Costiera che i singoli stati che il governo sovranazionale hanno leggi molto severe nei confronti di chi abusa di alcol mentre è in navigazione che prevedono pesanti sanzioni, multe elevate, revoca della licenza di navigazione e persino l’arresto. In alcuni stati come la California, l’abuso di alcol è gravemente sanzionato anche per chi pratica il surf o il wakeboard.
In Italia c’è l’alcol test anche per i diportisti
Sanzioni severe per l’abuso di alcol in mare tuttavia sono previste anche nel resto del mondo, Italia compresa. Nel nostro ordinamento il nuovo Codice della nautica ha addirittura introdotto l’utilizzo dell’alcol-test anche per i diportisti sul modello di quanto già previsto dal Codice della Strada. Ma a differenza di quanto disposto per gli automobilisti, le sanzioni pecuniarie sono molto più salate: nel caso si venga colti in stato di ebbrezza ai comandi di una unità da diporto, la multa va da un minimo di 2.755 euro a un massimo di 15.000 euro. L’entità della sanzione aumenta in relazione al tasso alcolemico accertato (il valore minimo tollerato non deve superare i 0,5 grammi per litro). Nei casi più gravi viene anche revocata la patente nautica e raddoppiate le sanzioni nel caso in cui il responsabile provochi un sinistro per effetto dello stato d’ebbrezza.
David Ingiosi
Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come giornalista professionista per testate nazionali e internazionali.