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La cucina a bordo degli yachts: spazio tecnico, sicuro e sostenibile

– 15 Novembre 2023 – Vita a bordo

Vita a bordo

La cucina a bordo degli yachts: spazio tecnico, sicuro e sostenibile

A bordo delle barche da crociera uno degli ambienti sicuramente più apprezzati da equipaggio e skipper è la cucina. A differenza dei cabinati da regata dove quasi sempre si rinuncia a questo spazio tecnico per risparmiare peso e aumentare le prestazioni, in crociera ci si va per godersi il mare, ma anche il tempo e i momenti di convivialità. E sicuramente il mangiare bene, gustare piatti e pietanze sfornati al momento è un piacere impagabile. Soprattutto perché in barca un ingrediente fondamentale non manca mai: l’appetito!

La soddisfazione di un equipaggio e la buona riuscita di una crociera dipendono infatti non solo dalla qualità della cambusa e l’abilità di chi si mette ai fornelli. Ma anche e soprattutto dalla funzionalità e dalla sicurezza della cucina di bordo. E non parliamo soltanto di piani di cottura adeguati e adatti alla navigazione, ma anche delle aeree di stoccaggio di cibi e bevande, della sicurezza di impianti “critici”, come quello del gas e della corrente elettrica, per finire con la possibilità di differenziare e smaltire in modo corretto i rifiuti durante la vacanza. Vediamo allora i requisiti fondamentali di una cucina a bordo di uno yacht da crociera comoda e funzionale, sulla quale passare tante giornate di svago e di esplorazione delle coste.

Leggi anche: Dormire in barca a vela: meglio nelle cabine di poppa o di prua?

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Sicurezza: impianti a norma e resistenza al fuoco

Il requisito più importante per una cucina marina è certamente la sicurezza. Oltre al vano del motore entrobordo, la cucina è uno dei due luoghi di bordo più pericolosi, in cui per esempio può verificarsi un incendio. A dirlo sono le statistiche internazionali registrate da Guardia Costiera e società assicurative: la maggior parte degli incendi in mare si sviluppa a partire dalla cucina delle imbarcazioni. È estremamente importante quindi rispettare tutte le norme e controllare le caratteristiche di ogni componente e materiale utilizzato per garantire un’adeguata resistenza al fuoco.

Il Gpl, ossia il gas propano liquido, per esempio è comunemente adoperato in barca. E tuttavia è una miscela estremamente pericolosa. Basti pensare che è sufficiente una concentrazione del 2 per cento di questo gas nell’aria per innescare una reazione esplosiva. Meglio prendere quindi tutte le precauzioni contro le fughe indesiderate. Gli impianti del gas di bordo devono essere tutti a norma. Quindi con un alloggio (esterno, stagno e aerato) per la bombola, una conduttura rigida fino al fornello, un rubinetto di intercettazione e il tubo di collegamento alla cucina. Tutti elementi da valutare attentamente quando si prende la barca a noleggio.

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Fondamentali i rilevatori di fughe di gas

Ogni bruciatore, poi, è meglio se dotato di un dispositivo che arresta la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento della fiamma. Molto utili sono anche i rilevatori di fughe. Questi sono dotati di un sensore sonoro che entra in azione in caso di elevata concentrazione di gas nell’ambiente e alcuni anche di un relé in grado di azionare un’elettrovalvola che chiude automaticamente il circuito. Da ricordare che il Gpl è più pesante dell’aria e tende a concentrarsi in basso. In caso di fughe, quindi, spalancate osteriggi e tambucio, disattivate l’impianto elettrico senza provocare scintille, togliete il pagliolato e spingete all’esterno il gas, come se fosse acqua.

Spazi di stivaggio e allestimenti funzionali

Altro elemento essenziale in una cucina marina è lo spazio. In generale le cucine degli yachts sono molto più piccole di quanto si possa pensare. Per esempio, su uno yacht di 15 metri, una cucina di 3 metri quadrati è già considerata grande. Ogni centimetro di spazio in questi ambienti è estremamente prezioso e deve essere sfruttato appieno. Oltre agli elementi di base della cucina, piano cottura, frigo e ghiacciaia, è necessario poter disporre di tanti spazi per riporre gli alimenti, le stoviglie, le pentole e tutto il necessario per cucinare durante la navigazione e in rada.

Quanto a vani e stipetti, purtroppo gli spazi per stivare cibi e vivande negli anni si sono ridotti e spezzettati in tanti piccoli comparti. Di positivo c’è però che spesso sono dotati di cestelli interni o piani grigliati per organizzare meglio la cambusa e tutti hanno sportelli con chiusure a scatto che hanno sostituito gli scomodi pannelli scorrevoli.

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Si deve poter cucinare anche in navigazione

Anche se spesso immaginiamo uno yacht in condizioni meteorologiche ideali con sole e mare piatto, chiunque abbia trascorso del tempo in barca sa bene che il meteo cambia e non sempre è perfetto. Per questo motivo, capita per esempio di utilizzare la cucina durante la navigazione, magari con la barca sbandata. Ciò significa avere però elementi che consentano di utilizzare la cucina in sicurezza anche con mare formato. Quindi per esempio corrimano, tientibene, barre di sospensione e una protezione adeguata per il forno e i fornelli durante la cottura.

Purtroppo a bordo dei cabinati a vela da crociera sono quasi del tutto sparite le cucine a forma di “U” o di “C” tanto in voga nel passato: erano certamente forme anguste, ma forse più efficaci in navigazione perché permettevano di avere tutto sottomano e offrivano maggiore protezione a chi si destreggiava tra i fornelli.

Salvaguardia dell’ambiente e smaltimento dei rifiuti

Un ultimo aspetto fondamentale per una cucina marina è la sua vocazione alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente marino. Un fattore particolarmente importante per gli yachts con maggiore autonomia che viaggiano in Paesi remoti o aree non ancora sviluppate sotto l’aspetto ambientale. Spesso infatti questi luoghi non hanno accesso a strutture per lo smaltimento dei rifiuti. Pertanto, è necessario ideare un sistema di smaltimento dei rifiuti di bordo per compattarli a dovere e prevenire la diffusione di odori sgradevoli.

Tutti i diportisti sanno in ogni caso che il primo passo di un corretto smaltimento dei rifiuti è la selezione a monte di ciò che si stiva in barca. Inutile imbarcare i prodotti imballati. Le bottiglie d’acqua vanno stivate una a una, senza gli imballaggi di plastica, così quelle di vino, le confezioni grandi di scatolame e delle verdure. Caffè, zucchero e sale possono essere versati dalle confezioni di cartone in appositi barattoli. Eliminare gli imballaggi superflui di carta e plastica, mentre si stiva la cambusa a bordo è un ottimo modo per diminuire la quantità di rifiuti prodotta in barca.

Un gavone esterno adibito solo per loro

Durante la crociera inoltre i rifiuti organici sono quelli che fanno sentire la loro presenza, soprattutto in estate. Ma sono anche quelli di cui riusciamo a liberarci con più facilità in quanto biodegradabili. Se siamo in navigazione, lontano dalle coste, i resti del pasto possono essere gettati in mare. Se invece siamo in rada, sarà opportuno chiuderli nei sacchetti e stivarli in un gavone esterno. Tutto il resto finisce nel secchio della spazzatura e poi stivato nel solito gavone, pronto per essere smaltito una volta giunti in porto.

Insomma le cucine degli yachts svolgono un ruolo fondamentale nel fornire pasti di qualità, stuzzichini e manicaretti in mare durante le crociere a vela. Indipendentemente dalla diversità delle imbarcazioni, la sicurezza, il massimo utilizzo dello spazio, la fruibilità durante la navigazione e l’efficienza dello smaltimento dei rifiuti rimangono priorità comuni per ogni cucina marina.

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