Navigare a vela nell’isola tropicale di Barbuda
L’isola di Barbuda è una bellissima isola dell’arcipelago caraibico. Emerge solo pochi metri dall’acqua ma offre scenari di natura rigogliosa con piantagioni di frutta tropicale, colonie di uccelli multicolore e acque color smeraldo. Per i velisti è uno scalo invitante soprattutto perché lontano dal turismo di massa.
È il sogno di tanti velisti, soprattutto quelli del Mediterraneo che durante l’inverno spesso hanno in mente una sola cosa: i Caraibi! L’isola di Barbuda, da non confondere con Barbados, si trova infatti sul lato orientale dell’arcipelago caraibico, a sole 27 miglia a Nord di Antigua, da cui dipende a livello territoriale. Ma a differenza della sorella maggiore, non è stata toccata dal turismo di massa e ancora oggi a chi la scopre a vela lascia l’impressione di un vero paradiso perduto.
A livello del territorio Barbuda è particolarmente pianeggiante, con una media di appena 4 metri sul livello del mare, mentre il punto più alto è di soli 40 metri. Non stupitevi quindi se quando ci dirigete la prua vi accorgerete di questo atollo solo all’ultimo momento.
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Come arrivare in barca a vela a Barbuda
Per arrivare a Barbuda dall’isola di Saint-Martin, a circa 70 minuti di distanza, dovrete probabilmente affrontare il vento contrario, e se possibile dovreste scegliere una giornata relativamente calma, poiché in caso di burrasca il vento può raggiungere rapidamente i 30-40 nodi. Venendo dalla Guadalupa, a 110 minuti di distanza, la navigazione sarà meno impegnativa con vento al lasco o al traverso. Fortunatamente i temporali locali tuttavia non durano mai a lungo.
La maggior parte dei diportisti che arrivano a Barbuda, ne approfittano per espletare le formalità doganali per i Caraibi. Si fa comodamente tramite un servizio internet che permette un notevole risparmio di tempo. Tuttavia, Barbuda ha anche un proprio ufficio doganale fisico dove è possibile effettuare lo sdoganamento. Anzi nel piccolo ufficio amministrativo, responsabili e impiegati sono particolarmente amichevoli e benevoli. Spesso capita che lo stesso doganiere vada a prendere i diportisti appena sbarcati in spiaggia con il suo 4X4 per portarli al villaggio a pochi chilometri di distanza.
Spiagge da sogno e ancoraggi paradisiaci
A Barbuda non c’è un porto, ma solo una banchina per la navetta per Antigua. L’isola ha però molti ancoraggi, tra cui uno dei più suggestivi è la Baia della Principessa Diana, nel Sud dell’isola. Questa baia sottovento è perfettamente protetta dalle onde al largo e l’accesso da Nord Ovest è facile anche quando si arriva di notte. Di fronte alla prua, una lunga spiaggia di sabbia bianca e rosa si estende per diversi chilometri. In genere non ci sono più di 10 barche all’ancora.
Il fondale sabbioso è molto buono e l’ancoraggio avviene ai margini della spiaggia a una distanza di 4-5 metri. Ci sono alcuni reef di corallo da evitare, ma la limpidezza dell’acqua vi permetterà di identificarli senza problemi. Se arrivate di notte dovreste stare lontani dalla spiaggia e approfittare del primo mattino per avvicinarvi alla battigia. L’estremità meridionale della spiaggia è adatta sia per il relax che per praticare sport acquatici come il kitesurf. Ma vi si possono fare anche splendide immersioni con tartarughe e razze.
Piccoli villaggi, lagune e un popolo accogliente
Quasi tutti gli abitanti di Barbuda, poco più di 1.500 persone, vivono nell’unico villaggio dell’isola, Codrington. Questo si trova un po’ lontano dall’ancoraggio, ma su questo piccolo atollo è facile trovare un passaggio via terra. Va detto che gli abitanti non sono invasi dai turisti e il loro comportamento nei loro confronti è piuttosto piacevole e accogliente. A volte la gente del posto si ferma spontaneamente e chiede se si ha bisogno di aiuto. E in queste semplici conversazioni si scopre quanto i barbudiani siano orgogliosi della loro isola e della loro cultura.
Sulla strada per Codrington ci si può fermare sul ciglio della strada per mangiare un hamburger di cervo o del famoso pesce tropicale Mahi-Mahi. Nel villaggio si trovano alcuni generi alimentari, ma non ci si deve aspettare di trovare un mini-market. I piccoli negozi vengono riforniti solo una o due volte alla settimana da un traghetto. Nel villaggio c’è un distributore di benzina, ma dovrete portare le taniche fino alla barca. Quindi è meglio prendere delle precauzioni prima dello scalo. Nei piccoli chioschi del villaggio tuttavia si possono trovare frutta e verdura di ottima qualità.
Tra antiche piantagioni e colonie di fregate
Storicamente Barbuda è sempre stata rinomata per le piantagioni di zucchero che rifornivano anche le isole circostanti. L’isola serviva anche come riserva di cibo per gli inglesi. Grazie alla sua topografia pianeggiante, i coloni coltivavano nelle sue terre ogni tipo di verdura e frutta. Ma si allevava anche bestiame. Ancora oggi si possono vedere maialini selvatici, asini e, cosa più sorprendente, molti cervi.
La laguna dell’isola è famosa anche per la sua riserva naturale che protegge la più grande colonia di fregate, ma anche pellicani bruni, anatre, gorgheggi, beccaccini, ibis, aironi, martin pescatori, beccacce di mare e cormorani. Sull’isola ci sono diverse guide ornitologiche che vi portano a osservare questi magnifici uccelli da vicino e vi raccontano storie, abitudini e stili di vita di questi bellissimi animali.