Come risolvere il problema dello sfregamento delle cime
Le cime di una barca, per quanto ben dimensionate e solide, sono accessori molto delicati e soggetti a sfregamenti e abrasioni accidentali che ne riducono enormemente la vita. Occorre per esempio fare attenzione ai potenziali punti di attrito quando si lega la nostra barca a un molo o a una banchina, preoccuparsi che una cima non finisca nell’elica, bisogna evitare inoltre che le cime sfreghino tra loro per un tempo prolungato, così come è necessario che siano condotte correttamente attraverso gli appositi passacavi bypassando tutti le potenziali le fonti di attrito durante un ormeggio.
Molti armatori legano la barca i banchina in maniera spesso sprovveduta e approssimativa non prestando attenzione alla possibile usura delle proprie cime, ma a queste ultime in definitiva è assicurata la sicurezza della barca, così come le gioie della nostra navigazione. Anche i raggi solari e l’età naturalmente incidono sullo stato di salute delle cime, ma lo sfregamento è più insidioso e può causare la rottura anche di una cima, anche nuova, in poche ore se non viene controllato.
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C’è lo sfregamento visibile e quello nascosto
Spesso lo sfregamento delle cime e i suoi danni sono visibili immediatamente, come per esempio quando l’azione della barca che va su e giù al molo consuma una sezione della cima. Le prime indicazioni possono essere alcune sfilacciature localizzate e piccole abrasioni al rivestimento o ai fili esposti. Ma con il tempo, se lasciati senza controllo, tali fili possono consumarsi, il che a sua volta mette più stress sulle fibre adiacenti e sottostanti fino a quando anche queste non cedono, portando alla fine a un problema serio di tenuta della cima. Ci sono migliaia di scenari in cui può verificarsi lo sfregamento. È essenziale che i diportisti non solo riconoscano i segni dello sfregamento, ma siano anche consapevoli dei fattori che portano al verificarsi dello stesso. Devono anche istruirsi su cosa si può fare per ridurre lo stress eccessivo e l’usura indotta dallo sfregamento. Lo sfregamento non è solo causato dalle cime che sfregano su altri oggetti, ma può derivare anche da due cime che sfregano insieme, come un paio di cime incrociate tra la barca e il molo.
Ciò che i velisti possono capire meno tuttavia è che una singola cima può essere sfregata anche dall’interno. Quando la tensione viene esercitata su una cima, i fili si strofinano insieme e si sfregano a vicenda. Alcuni produttori aggiungono un rivestimento alle fibre della cima per aiutare a mitigare questo attrito, ma i cristalli di sale e lo sporco intrappolati nella cima aumentano notevolmente gli effetti dell’attrito interno. Il consiglio allora è di pulire spesso le cime con un detergente delicato, poi risciacquare con acqua pulita alla fine di ogni stagione per prolungarne la vita e mantenerle morbide.
Ecco 4 consigli per prevenire lo sfregamento delle cime
- Dai 4 ai 6 metri di catena tra l’ancora e la linea di ancoraggio riducono lo sfregamento sulla cima di nylon, specialmente su fondali rocciosi che possono creare abrasioni sulle linee. Tuttavia, la cima di nylon deve essere libera da qualsiasi ostruzione sul fondo. Un ulteriore vantaggio è che il peso della catena aiuta a far calare meglio l’ancora.
- Anche il pulpito di prua può essere una fonte significativa di sfregamento e consumare rapidamente le cime. Una protezione anti sfregamento, come la popolare Chafe-Pro che si attacca intorno alla cima con chiusure a strappo, prolunga significativamente anche in questo caso può prolungare la vita delle cime.
- Le viti svasate in modo improprio, le teste delle viti con bordi taglienti e le giunture nei binari di metallo possono essere affilate come un coltello e tagliare rapidamente le fibre di una cima.
- Un pontile o un molo in cemento o pietra può essere particolarmente duro per le cime che possono consumarsi in poche ore se la cima viene lasciata “segare” avanti e indietro su un bordo.