Consigli agli skipper neofiti in navigazione e all’ormeggio
Consigli agli skipper neofiti. Una volta che si è fatta esperienza navigando come parte di un equipaggio e superato l’esame di patente nautica, quasi sempre ci si ritrova ansiosi di noleggiare un bel cabinato e iniziare a esplorare il mare in piena autonomia. Tuttavia anche dopo avere pianificato la rotta e studiato a fondo la meteorologia in atto e prevista, è importante ricordare che assumere il comando di un’imbarcazione richiede determinazione decisione, capacità di comunicazione e fiducia in sé stessi che arrivano solo con la pratica.
La prima volta che si prende a noleggio una barca da soli come skipper può essere scoraggiante; ma l’unico modo per accumulare esperienza e autostima è uscire e navigare. Ecco allora alcuni consigli fondamentali su vela, manovre e navigazione, per aiutare voi e il vostro equipaggio a stare al sicuro e godervi il tempo speso in crociera.
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Le tre domande fondamentali di uno skipper
Per colui che comanda un’imbarcazione è fondamentale prima di mollare gli ormeggi porsi queste tre domande chiave. La barca è sicura? In questo caso si valutano i potenziali rischi della navigazione, le collisioni con altre unità o la presenza di scogli, secche e altri pericoli lungo la rotta. La seconda domanda è: la barca è efficiente? Si valuta la presenza a bordo di attrezzature efficienti, il corretto numero di vele, la possibilità di terzarolare la randa se aumenta il vento e si verifica che tutti gli impianti, compresi gli apparati di comunicazione, siano in buono stato di salute. Poi ancora ci si deve chiedere: l’equipaggio è al sicuro?
Sotto questo profilo ci si accerta che ogni membro dell’equipaggio sia vestito adeguatamente, abbia il proprio salvagente e sappia dove sono le attrezzature della barca, in particolare quelle di emergenza: la zattera, la radio e i razzi di segnalazione. Deve conoscere anche il numero di emergenza della Guardia Costiera. Importante è anche che ogni persona sappia come muoversi a bordo, dove tenersi e sia lontano dal boma. Consigli agli skipper neofiti. È molto importante anche una certa consapevolezza da parte di chi naviga al comando di uno skipper delle sue decisioni, del piano di rotta, delle scorte di cibo e acqua, dei tempi previsti e delle eventuali tappe lungo il percorso. Ben presto uno skipper impara come queste tre domande alla fine sono quelle che occupano la maggior parte del tempo speso a bordo.
Come comportarsi in navigazione
Consigli agli skipper neofiti. Durante la navigazione uno skipper può dimostrare di avere in mano la situazione. È bene per esempio prendere l’abitudine di navigare con la scotta della randa rinviata su un winch e con un jammer aperto. In questo modo, se ci si trova sorpresi da improvvise raffiche di vento e il timoniere ha difficoltà a controllare la barca, è possibile depotenziare la randa rilasciando rapidamente la scotta principale. Con la randa depotenziata, sarete poi in una buona posizione per aggiungere una o più mani di terzaroli. Se le condizioni del vento sono impegnative, ma non sufficienti per mettere i terzaroli, si può sempre posizionare uno dei membri dell’equipaggio vicino al winch della scotta della randa, in modo che possa scaricare o alleggerire la randa, ogni volta che è necessario.
Facilitare le manovre all’equipaggio
Consigli agli skipper neofiti. Gli skipper non molto esperti a volte hanno la tentazione, quando colpiti da forti raffiche, di accendere il motore, girare la barca controvento e iniziare a terzarolare. Tuttavia questa manovra di solito si traduce in un sacco di rumore e confusione. Con lo skipper al timone che grida ordini all’equipaggio e le scotte, le vele e il boma che si muovono dappertutto, causando stress inutili per lo skipper e l’equipaggio. Puntate invece a stringere il vento al massimo cazzando solo il genoa in modo da potere togliere pressione alla randa lascando poca scotta. Quindi terzarolare la vela per avere il controllo del timone e mantenere l’equipaggio calmo fino a quando le raffiche si attenueranno.
Con la vela principale depotenziata, la barca sarà dritta e sotto controllo. Poi mettete la barca su un lasco largo, in modo che la vela principale protegga il genoa (rendendolo più facile da avvolgere), e terzarolate anche il genoa. Quando entrambe le vele sono terzarolate, l’assetto sarà perfetto. Può essere utile fare pratica con i nuovi membri dell’equipaggio in modo che tutti sappiano cosa e quando farlo.
Spirito marinaresco dello skipper anche all’ormeggio
Stesso spirito marinaresco lo skipper deve dimostrarlo quando lascia la barca all’ormeggio. Anche in questo caso occorre mettere in pratica tutte le accortezze affinché sia garantita l’incolumità della barca e di quella degli altri. Bisogna essere previdenti e valutare con calma se le condizioni meteo marine previste potrebbero compromettere l’efficienza dell’ormeggio. Si procede quindi a una serie di controlli alle cime ai cavi che trattengono la barca alla banchina e al corpo morto considerando l’azione di corrente, risacca, venti e maree. Si possono aggiungere una o più cime d’ormeggio facendo in modo che lo scafo possa assecondare il movimento del mare senza strattonamenti che potrebbero compromettere la resistenza dei cavi. In caso si sia affiancati ad altre barche inoltre è meglio verificare la tenuta delle stesse; e che gli alberi siano ben distanziati per evitare il rischio che possano urtarsi.
Consigli agli skipper neofiti. Anche il ponte della barca dovrebbe deve essere lasciato sgombro e in ordine. Quanto alle vele è meglio toglierle e riporle sotto coperta per proteggerle dagli agenti atmosferici. Il genoa può essere anche lasciato rollato se ha un’adeguata protezione accertandosi che la bugna non sia libera e cominci a sbattere al vento con il rischio di aprirsi ulteriormente e rovinarsi.