Preparare la Crociera in Barca: 5 domande da porsi
Passato l’inverno è tempo di tornare a navigare da soli, con la famiglia o con gli amici. Ecco come pianificare la nostra crociera estiva in base a 5 domande fondamentali che dobbiamo farci prima di mollare gli ormeggi: itinerario, tempi di navigazione, i possibili scali, il meteo e vita a bordo, tra cambusa e turni di guardia.
Una crociera a vela non è una vacanza comune. È un’esperienza di vita e per essere davvero bella e soddisfacente, dovrebbe sempre iniziare a terra con un minimo di pianificazione. Servono organizzazione, informazioni, studio del percorso e tutte le persone che vi prendono parte dovrebbero interagire in modo attivo. Dopo, una volta mollati gli ormeggi si fa sempre in tempo a cambiare programma e prendere decisioni dell’ultima, ma il lavoro svolto prima di partire fa parte integrante di questo tipo di vacanze.
Operazioni e consapevolezza utili non solo a chi sta per approcciarsi per la prima volta a questa affascinante esperienza, ma a tutti quei velisti che a causa del lavoro e degli impegni della vita quotidiana passano a terra gran parte dell’anno e prima di tornare a bordo devono riprendere un minimo di affiatamento con l’ambiente marino.
01 Dove navighiamo? Studiare il percorso
La prima domanda che dobbiamo porci riguarda la zona di navigazione. Molto spesso una crociera prevede un itinerario lungo costa che permette di esplorare baie e isole in tutta sicurezza ormeggiandosi nei vari marina o sostando in rada all’ancora. Nulla vieta tuttavia di optare per una traversata di vari giorni e macinare miglia anche durante la notte per raggiungere la propria destinazione dei sogni. Il consiglio in quest’ultimo caso è di non partire subito ma rimanere a ridosso costa per i primi due giorni, magari concedersi uno scalo in porto che permette di collaudare la barca e affiatare l’equipaggio per poi compiere il grande salto. I tempi di navigazione e la durata della crociera dovrebbero essere decisi di comune accordo secondo un programma indicativo e rispettando le esigenze di tutti: ferie, interessi, allenamento e capacità tecniche.
Porti, baie e approdi
Se non si è armatori e si sceglie di noleggiare la barca, la scelta sullo scalo dove imbarcarsi e sull’area di navigazione può essere condizionata anche dalla base nautica proposta dalla società di charter. Una volta deciso lo scalo di partenza tuttavia quello che non può mancare è lo studio del percorso: si possono organizzare incontri preventivi con tutto l’equipaggio e scandagliare carte nautiche, portolani e piani dei porti per tracciare una o più rotte alternative e individuare scali interessanti, punti cospicui di riferimento, rade, ridossi e approdi. Molto utili sono anche gli avvisi ai naviganti dell’Istituto idrografico e le ordinanze marittime delle capitanerie per conoscere eventuali riserve marine, zone interdette o pericolose alla navigazione e prendere nota di eventuali ancoraggi di emergenza su cui si può fare affidamento durante la navigazione in caso di brutto tempo.
02 Che tempo farà? Controllare il meteo
Se per la nostra crociera estiva abbiamo deciso di tornare in zone già battute per rivivere scenari e atmosfere allettanti, si può rileggere il diario di bordo tenuto in quelle precedenti navigazioni. Ogni pagina di questi manoscritti infatti può essere una miniera utile di annotazioni, ricordi, dettagli di navigazione, riflessioni e spunti validi per nuovi itinerari. Navigare d’estate, soprattutto in Mediterraneo, significa che il periodo interessato dalla crociera coincide con l’alta stagione e sarà bene contattare in anticipo marina turistici e porti in cui si intende sostare per conoscere la disponibilità di posti di ormeggio ed eventualmente prenotarli.
Una volta che l’equipaggio ha stabilito l’itinerario, le tappe e le distanze da percorrere durante l’agognata crociera in barca, alcuni giorni prima di partire occorre seguire l’evoluzione del meteo. Gli strumenti per farlo sono molti e tutti sempre aggiornati: i bollettini emessi dalla Guardia Costiera, il servizio Meteomar, i giornali e i siti internet specializzati, le App meteorologiche che si possono scaricare sul nostro smartphone. Su cosa concentrarsi in queste verifiche? Soprattutto vanno osservati i venti previsti con le rispettive direzioni e intensità, ma occorre tenere d’occhio anche correnti, maree e pressione barometrica.
Comunicazioni e recapiti utili
Obiettivo della crociera, oltre al divertimento e al relax, deve essere sempre la sicurezza della navigazione e se qualche cosa va storto bisogna sapere chi chiamare. A bordo per qualunque comunicazione si può ricorrere alla radio Vhf utilizzando il canale 16 certo, ma se si rimane in prossimità della costa si può utilizzare tranquillamente anche il cellulare. Tra i recapiti utili da segnare c’è il numero blu, il famoso 15-30 della capitaneria di porto per il soccorso in mare, ma anche quello del Centro Internazionale Radio Medico (telefono 3483984229) che fornisce utili consigli di pronto intervento medico. Da appuntare anche i telefoni di porti e strutture presenti nella zona in cui si naviga.
Per salvaguardare la propria sicurezza è importante anche che ciascun membro dell’equipaggio comunichi a qualcuno a terra il proprio programma di viaggio: può essere un familiare, un amico, l’importante è che si tratti di una persona che conosce il mare e sia in grado di interpretare le condizioni meteorologiche per richiedere eventualmente i soccorsi. Gli si può lasciare un breve testo anche sul cellulare con alcuni dati significativi, come per esempio la società di charter, il nome, il modello e il numero di matricola della barca, l’itinerario di massima e i numeri di emergenza.
03 Come mi vesto? Selezionare il bagaglio
Altro punto fondamentale della pianificazione della nostra crociera estiva è il bagaglio di ciascun membro dell’equipaggio. La regola di bordo impone un equipaggiamento essenziale, ma tecnico e soprattutto poco ingombrante. La cosa più semplice è di prevedere due tenute: una più pesante e un’altra più leggera, in caso da sovrapporre. In mare anche in estate, specie la notte, può fare molto freddo quindi è bene vestirsi a strati, possibilmente con materiali traspiranti, che trattengono il calore sviluppato dal corpo, ma consentono alla pelle di respirare evitando il fenomeno della condensa.
Cerata, guanti e scarpe
Per il primo strato “a pelle”, meglio quindi orientarsi su materiali termici, come la fibra di poliammide, di polipropilene o di poliestere, tipo il pile. Per lo strato esterno invece è fondamentale la giacca cerata. Oltre ad assicurare un’ottima impermeabilità, anche nelle parti deboli come cuciture e cerniere di chiusura, dovrebbe essere imbottita e favorire la traspirazione attraverso membrane porose che consentono all’acqua di fuoriuscire. Complemento naturale della cerata, sono i pantaloni che sarebbe opportuno scegliere del tipo a salopette, ossia abbastanza alti in modo da coprire stomaco e parte del torace oltre a proteggere efficacemente le gambe. Anche i piedi vanno protetti con scarpe autodrenanti e antisdrucciolo.
04 Cosa si mangia? Allestire la cambusa
Anche la gestione della cambusa per la nostra crociera va affrontata con attenzione. Chi va per mare sa bene quanto una buona cambusa sia essenziale per il buon umore dell’equipaggio. Peraltro in navigazione servono energie fisiche che dipendono dall’alimentazione e non si può rischiare l’inedia dovuta alla mancanza di cibo o alla noia dei sapori. Si parte con la spesa naturalmente che deve essere attentamente studiata per le esigenze e i desideri dell’equipaggio, soprattutto oggi che è aumentata di molto la sensibilità di tutti non solo alla qualità e alla provenienza dei cibi ma anche alle intolleranze e alle scelte alimentari. Un buon supermercato per conserve, bevande e sfizi gastronomici, ma anche un mercato all’aperto trovare di tutto quanto a cibi freschi è quello che ci vuole per stivare il necessario in barca.
Cibi, acqua e snack
Particolare attenzione va data all’acqua per bere e cucinare. Il quantitativo minimo deve essere 2 litri al giorno per persona moltiplicato per i giorni della crociera più un 50 per cento per gli imprevisti. Se c’è il desalinizzatore è più facile, ma, per l’acqua da bere è meglio non considerarlo perché anche il desalinizzatore si può rompere e in mezzo al mare non è facile sistemarlo. La quantità di alimenti stivabile a bordo non è mai troppa, l’importante però è conservare bene questi cibi, soprattutto durante i mesi più caldi. Se il frigo funziona bene ed è capiente, burro, formaggi e gran parte dei salumi vanno lì, ma ci possono stare anche il pane che chiuso in un doppio sacchetto di plastica si conserva per una decina di giorni, i pomodori lavati e chiusi in una scatola di plastica, così come le carote e verdura a breve durata: fagiolini, zucchine, una lattuga. Bisogna anche difendere i cibi non freschi dall’umido e dagli animaletti. Per farlo basta chiudere le confezioni di pasta, farina e riso in sacchetti di plastica a tenuta insieme a un tampone di alcool.
05 Cosa si fa a bordo? Prevedere i turni di guardia
Un’ultima domanda riguarda l’equipaggio e la gestione della navigazione. Anche se a bordo c’è lo skipper la barca va condotta un po’ da tutti. Chi fa cosa durante la crociera? Quando si vive a bordo durante una crociera è infatti necessario che l’equipaggio sia sempre concentrato sulla conduzione della barca, la gestione delle manovre e delle varie fasi della navigazione. La vita a bordo scombussola quindi il normale ciclo giorno e notte a cui siamo abituati, il che vuol dire che condiziona anche i periodi di veglia e di riposo. Questo tema è molto importante perché nonostante le barche siano mezzi complessi da condurre e la navigazione richieda un certo grado di attenzione, attività fisica e stress, occorre evitare di accumulare troppa stanchezza, non solo perché altrimenti la vita a bordo diventa un inferno ma anche perché la mancanza di riposo porta inevitabilmente a commettere degli errori anche gravi.
Sonno, stanchezza e stress
In genere se la navigazione si sviluppa per più di 24 ore è necessario prevedere turni di guardia già delle ore pomeridiane secondo il numero delle persone disponibili: si deciderà come frazionare i vari turni, ogni due, tre o quattro ore e in quanti eseguirli (una o due persone). Lo skipper rimane escluso da queste incombenze perché dovrà essere sempre disponibile se necessario. In genere si richiede la sua presenza quando il vento rinforza o se c’è da operare un cambio di vede oppure ancora se si modifica la rotta, in caso di incontri ravvicinati con altri scafi e in ogni altra situazione anomala o di potenziale pericolo. A questo proposito sarebbe meglio che lo skipper preparasse una sorta di memorandum scritto da tenere in pozzetto su quando allertarlo.
David Ingiosi
Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come giornalista professionista per testate nazionali e internazionali.