Andature portanti: ecco quali vele possiamo utilizzare
Vele portanti. Quali usare. Durante una crociera a vela può capitare di incontrare a livello di meteorologia delle condizioni anticicloniche che generano regimi di venti molto leggeri. Sono le classiche brezze termiche che spesso soffiano anche nel nostro Mediterraneo. In tali condizioni in genere si naviga con vento forza 2 o al massimo forza 3. Questa forza del vento è ideale per le andature di bolina, in quanto ci consente di raggiungere quei 5-6 nodi di velocità che rendono efficace e piacevole le nostre navigazioni.
Ma se incontriamo questa tipologia di vento nelle andature portanti, lasco, gran lasco e poppa, le cose cambiano radicalmente. La situazione peggiore è mettersi in rotta col vento in poppa. In questo caso infatti la velocità della barca sarebbe davvero limitata, lo scafo oscillerebbe da una parte e dall’altra riducendo il comfort dell’equipaggio e ben presto ci troveremmo costretti ad accendere il motore.
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Come sfruttare al meglio le andature portanti
Cosa possiamo fare per sfruttare al massimo le brezze leggere nelle andature portanti e navigare più veloci? La risposta è semplice: dobbiamo orzare leggermente per crearci del vento apparente ed aumentare in questo modo la velocità della barca. In altre parole occorre passare da un’andatura di poppa a una di lasco. In questo modo faremo dei bordi in più sulla nostra rotta, ma il notevole incremento di velocità ci avvantaggerà in misura molto maggiore rispetto all’allungamento del percorso. Oltre ad avere maggiore comfort per tutto l’equipaggio. Per fare un esempio, deviando anche solo di 20 gradi rispetto alla rotta diretta, la distanza da percorrere aumenta solo del 7%, mentre l’incremento di velocità sarà facilmente superiore del 20%.
L’importante per ottimizzare la navigazione nelle andature portanti è utilizzare le vele giuste. Vediamo dunque quali sono, quando usarle e perché tenerle a bordo.
Code Zero
Il Code Zero è quella con una forma più piatta di tutte le vele per le andature portanti. Assomiglia quasi a un grande genoa, tranne che non è rizzato sullo strallo di prua. È montato infatti su una cima anti-torsione con un apposito avvolgitore per arrotolarlo. La vela a riposo si presenta rollata sul suo strallo interno e riposta nel suo sacco; mentre il tamburo avvolgitore per praticità può essere mantenuto fissato alla coperta della barca. Una volta che la vela ha la mura agganciata all’avvolgitore, la si issa ancora rollata con una drizza che va in testa d’albero o, in mancanza di questa, con quella dello spinnaker; ora si può agire sullo scottino dell’avvolgitore per aprirla e quindi cazzare la scotta per regolarla al meglio.
Gennaker
Il gennaker è molto simile a uno spinnaker asimmetrico, eccetto che la mancanza di un “orecchio” nella parte anteriore gli impedisce di cadere nel vento. Può anche essere arrotolato su un avvolgitore. Nell’uso del gennaker l’obiettivo è quello di tenere la vela il più lascata possibile, cercando sempre “l’orecchio” nella porzione di balumina in alto sopravvento. Se teniamo la vela troppo cazzata questa prenderà meno vento, sarà più nascosta sotto la randa, tenderà a stallare più facilmente e risulterà meno performante e più difficile da tenere gonfia.
Spinnaker asimmetrico
Diventato molto popolare tra i croceristi negli ultimi decenni, lo spinnaker asimmetrico, detto anche “A-sail”, ha tre diversi vertici: la penna (attaccata alla drizza e issata su tutta la lunghezza dell’albero); la mura (fissata a una cimetta regolabile fissata a prua o al bompresso e infine la bugna, cui vengono legate le due scotte che scorrono da un lato all’altro della barca. A prima vista somiglia molto a un genoa. Lo spinnaker asimmetrico si trova spesso sugli yachts da crociera poiché evita l’uso più complesso del tangone del classico spinnaker. Inoltre è spesso combinato con una calza per facilitarne il sollevamento e l’abbassamento.
Spinnaker simmetrico
Quello simmetrico è lo spinnaker tradizionale, la classica grande vela colorata che sfoggiano le barche a vela nelle andature portanti. La particolarità di questa vela è di essere appunto “simmetrica”, cioè se si divide la vela lungo l’asse verticale le due metà sono identiche. Questa caratteristica le consente di “far scendere” in maniera ottimale la barca verso la direzione del vento. Si allestisce così: il lato al vento della vela è murato a un tangone, fissato al lato sopravento dell’albero: per cambiare rotta o strambare, il tangone viene portato dall’altro lato. Come l’asimmetrico, lo spinnaker simmetrico è spesso gestito con una calza.