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Snorkeling alla scoperta delle città sommerse del Mediterraneo

– 29 Febbraio 2024 – Vacanze in barca

Vacanze in barca

Snorkeling alla scoperta delle città sommerse del Mediterraneo

I fondali del Mediterraneo non ospitano solo pesci e cetacei, coralli vivaci e praterie di Posidonia. Sono anche una vera miniera di tesori inaspettati. Vi si trovano infatti relitti di navi e di aerei, sculture, rovine archeologiche e persino antiche città sommerse. Chi viaggia in barca a vela e ama la storia e le immersioni non può trovare una destinazione migliore del “Mare Nostrum”. Conoscendo i posti giusti è possibile allora fare rotta per un viaggio nella storia antica e immergersi in una di queste civiltà perdute nel mare.

I Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, in particolare la Grecia, ma anche l’Italia e la Turchia, offrono opportunità straordinarie ai velisti per scoprire i resti sommersi di antiche civiltà. Le città sommerse sono misteriose, evocno un fascino irresistibile e aggiungono una nuova dimensione alla vita sottomarina. In alcuni casi inoltre le rovine inghiottite dal mare si trovano a profondità relativamente basse e anche con l’attrezzatura da snorkeling di base possono essere esplorate.

Come pianificare una visita nei fondali

Parlare di antiche città sommerse evoca subito le suggestioni della mitica Atlantide. Ma se doveste salpare su uno yacht a vela alla ricerca di questa sfuggente città del passato è probabile che non la troverete. Le esplorazioni sottomarine nel Mediterraneo riservano in ogni caso altre incantevoli sorprese. L’importante è pianificare la visita. Per la ricerca dei siti archeologici sommersi è sempre consigliabile cercare le informazioni aggiornate da fonti affidabili e siti ufficiali, così come contattare le autorità archeologiche locali per ottenere dati accurati e dettagliati prima di pianificare la visita. In alcuni casi è necessario richiedere eventuali permessi speciali. C’è anche da considerare che le profondità indicate da guide e associazioni possono cambiare nel tempo a causa del moto ondoso, correnti e processi naturali.

Proprio come nell’esplorazione di qualsiasi relitto, fare snorkeling intorno a statue, rovine antiche e città sommerse richiede una certa esperienza di immersioni, alcuni criteri base di sicurezza e soprattutto una profonda attenzione al rispetto di questi luoghi. Si può anche considerare la possibilità di immergersi in compagnia di ricercatori ed esperti qualificati.

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La città sommersa di Pavlopetri, Laconia

Al largo della costa meridionale della Laconia, nella regione greca del Peloponneso, si trova l’antica città sommersa di Pavlopetri. Il sito sottomarino si trova vicino alla famosa spiaggia di Pounta e all’isola di Elafonisos. Posto a soli 3-4 metri di profondità, offre ai visitatori uno sguardo straordinario sul mondo antico ed è facile ancorare la propria barca nelle sue vicinanze. Inizialmente gli archeologi attribuivano Pavlopetri al periodo miceneo, rendendola una delle città sommerse più antiche del mondo. Ma ricerche successive hanno rivelato che risale a 5.000 anni fa, quindi al periodo minoico.

Nonostante sia stata devastata da un terremoto 3.000 anni fa, la pianta della città è quasi completamente intatta. Pavlopetri era costituita da strade, edifici, cortili, tombe e una vasta rete di sistemi idrici. Anche i dilettanti delle immersioni possono ammirare i resti ben conservati di questa città dell’Età del Bronzo che regala un’avventura emozionante sulla vita quotidiana dell’epoca.

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Il sito archeologico di Olous, Creta

Sempre in Grecia per chi cerca immersioni non comuni le straordinarie rovine dell’antica città sommersa di Olous si trovano a circa 3 miglia dalla città cretese di Elounda. Anche in questo caso, il sito archeologico sommerso è alla portata di tutti e ciò di cui avrete bisogno per esplorarlo sono pinna maschera e boccaglio. Olous era un’importante città-stato nell’antica Creta e all’epoca ospitava anche un importante porto. Oggi i resti di Olous sono parzialmente sommersi, mentre alcuni reperti della città originaria si possono ammirare al Museo Archeologico di Agios Nikolaos. I visitatori della zona possono anche esplorare le rovine costiere e i siti archeologici subacquei.

Ci sono diverse teorie sul perché Olous sia affondata nel mare. Un’ipotesi piuttosto accreditata è che la città sia stata distrutta per la prima volta dall’eruzione vulcanica di Santorini nell’anno 1.540 a.C. Poiché tuttavia la città aveva ancora una storia significativa nel II secolo a.C, è probabile che sia affondata molto lentamente. Ancora oggi la costa Est di Creta è in continuo declino, mentre quella Ovest continua a salire.

L’antica città di Helike, Peloponneso

Alcuni studiosi ritengono che l’antica città greca di Helike sia stata una delle fonti di ispirazione per il racconto di Platone sulla città perduta di Atlantide. Situata vicino al villaggio di Rizomylos, nel Peloponneso settentrionale, Helike fu una città fiorente e influente, fino a quando non scomparve sotto il mare nel 373 a.C. in seguito a un terremoto catastrofico seguito da uno tsunami. Anche in questo sito archeologico è abbastanza facile accedere e la profondità varia durante il giorno, rendendo lo snorkeling ideale durante la bassa marea.

Gli antichi greci consideravano Helike una testimonianza dei favori divini, in particolare di Poseidone, il dio del mare. Per i Romani, il luogo era stato trasformato in un rinomato centro turistico. Al tempo dopo l’inabissamento Greci e Romani potevano ammirare la città sommersa all’interno di una laguna, in seguito riempita dai sedimenti del fiume. Le rovine sommerse di Helike sono ancora oggi oggetto di esplorazioni e ricerche archeologiche e proseguono gli sforzi di preservarne i resti.

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Il parco marino Archeologico di Amathus, Cipro

Vicino all’antica città di Amathus sorge il parco marino archeologico omonimo che rappresenta uno dei porti antichi meglio conservati del Mediterraneo orientale. I resti architettonici di questa città sommersa si trovano in acque poco profonde vicino alla riva, rendendo il sito facilmente accessibile al pubblico. Le rovine di Amathus comprendono i resti di un tempio di Afrodite, un’acropoli, una necropoli e vari altri edifici.

Sebbene le origini di Amathus non siano ancora chiare, si ritiene che sia stata colonizzata dagli Eteocipri intorno al 1100 a.C.. In tempi diversi, l’insediamento passò tra i Greci, i Fenici, i Persiani, i Tolomei e i Romani. Durante l’epoca romana, l’antica città divenne la capitale di una delle quattro regioni di Cipro. Dopo il IV secolo d.C., Amathus divenne sede di vescovi cristiani. Costruita sulle scogliere costiere in un porto naturale, l’ex base navale fu costruita tra il 312-11 a.C. e il 294 a.C.. Dal suo inabissamento, il porto si è sviluppato in una fiorente barriera naturale per la vita marina.

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Le rovine dell’isola di Kekova, Turchia

Sul lato settentrionale dell’isola di Kekova, in Turchia, si trova un antico insediamento licio parzialmente sommerso. Alcune delle rovine bizantine si ergono infatti ancora sopra il mare, mentre altre sezioni della città sono completamente sommerse. La città sommersa di Kekova risale al periodo licio, tra il VI e il IV secolo a.C., con rovine che includono resti di case, strade, scale e persino un piccolo teatro. I terremoti del passato hanno fatto sì che parte della città scivolasse in mare, creando il sito archeologico che vediamo oggi.

Purtroppo le rovine dell’isola d Kekova non possono essere esplorate con maschera e pinne. Si vuole evitare infatti il danneggiamento dei fragili resti. È possibile comunque ammirarle dalla barca e visitarle anche con tour organizzati che permettono di vedere le rovine sommerse dalla superficie. Il punto di partenza delle escursioni è il vicino villaggio di Kaleköy. Si tratta di un incantevole villaggio costiero con un castello arroccato in cima a una collina da cui si gode una vista panoramica della città sommersa, della pittoresca costa e dell’area circostante.

Il Parco Sommerso di Baia, Golfo di Napoli

L’antica città romana sommersa di Baia si trova in Italia, sulla costa nord-occidentale del Golfo di Napoli, vicino all’attuale Bacoli, in Campania. Le sue rovine si estendono dalla superficie fino a 100 metri di profondità e sono incredibilmente ben conservate, nonostante l’attività vulcanica che ha portato alla scomparsa della città. Baia, ai suoi tempi, era una popolare località romana nota per le sue ville di lusso, le terme e i luoghi di intrattenimento. Qui avevano la villa gli imperatori Cesare Augusto, Tiberio, Claudio, Caligola, Adriano e Nerone. In seguito, la città fu devastata dagli invasori arabi e completamente abbandonata in seguito a un’epidemia di malaria nel 1500.

Oggi i subacquei e gli amanti dello snorkeling possono esplorare le rovine sommerse della città che ospita resti di edifici, tra cui ville, strade e terme romane che offrono uno sguardo sulla grandezza di questa antica località. All’interno dell’area si trova anche il complesso di Portus lulius composto dal bacino e da innumerevoli ambienti destinati allo stoccaggio delle merci in transito.

 

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